Don Vito Piccinonna vescovo. Ora è tempo di lasciarlo andare
Commozione in tutta la comunità bitontina per la celebrazione di insediamento a Rieti. Difficile il distacco da un uomo così
domenica 22 gennaio 2023
Nella mattinata di ieri, sabato 21 gennaio, don Vito Piccinonna è diventato Monsignor Vito Piccinonna. L'uomo venuto dal borgo di Palombaio, il pastore di anime umile e deciso allo stesso tempo, è vescovo.
La celebrazione eucaristica preseduta nella prima parte dall'Arcivescovo di Bari-Bitonto, Mons. Giuseppe Satriano, ha rappresentato un passaggio storico per tantissimi bitontini, molti dei quali accorsi nel capoluogo di provincia della Sabina.
Tutto ciò che doveva essere scritto è stato scritto e ciò che doveva essere detto in queste settimane, è stato detto.
Fortemente stampate nella memoria dei bitontini saranno le immagini delle mani imposte sul suo capo, mentre lui era inginocchiato, il Vangelo baciato come si bacia una sposa bellissima e poi quell'abbraccio, col sapore salato delle lacrime, con i genitori, i parenti e poi con l'altro figlio di questa terra, don Ciccio Savino, anch'egli monsignore in Calabria.
I genitori, abbiamo scritto...
Mamma e papà, di un classe '77 che è già monsignore. Mamma e papà che hanno incarnato tutte le persone di una certa età di Bitonto che avrebbero voluto essere a Rieti per accompagnarlo ad un ennesimo momento di completa comunione con la Chiesa, la sua Chiesa.
L'abbraccio stretto, di quelli lunghi che non dimentichi facilmente, sarà arrivato certamente a don Vito, perché lui per i bitontini sarà sempre "don".
La gioia intensa si è mescolata inevitabilmente al dispiacere per vederlo ora lontano da casa, lontano dai "suoi" Santi Medici, dal seme che ha gettato nel campo della speranza ridata ai tanti ultimi a cui è stato di sostegno in questi suoi anni bitontini.
Monsignor...pardon, don Vito Piccinonna, però, non è nostro, non è vostro, non è dei bitontini che lo amano e lo ameranno anche in futuro, più di ieri. Ma è di Cristo ed è per quella croce da portare al collo e talvolta da sopportare sulle sue spalle larghe che è diventato presbitero.
Ha accompagnato tantissime persone in questi anni nel percorso tormentato di vita e talvolta di fede, ma ora è tempo di ricambiare. È tempo di accarezzarlo e di sganciarci dalla sua mano, di lasciarlo andare per il sentiero che il Signore ha già tracciato per lui.
La sua missione ricomincia in un territorio segnato dal terremoto di alcuni anni fa, dove lui saprà dare tanto come ha fatto nella sua Bitonto. Ci incontreremo spesso, perché i bitontini non lo lasceranno mai solo, ma come con ogni figlio c'è un tempo per tenerlo per mano ed uno per lasciarlo andare per la sua strada. Lo incroceremo quando ne avremo voglia e possibilità, magari in estate se vorrà venirsi a riposare lì dove ha affetti e tantissimi amici.
È tempo di congedarci e di abbracciarlo un'ultima volta dicendogli "grazie" per quello che ha fatto per tanti di noi, di voi. Che la sua strada possa essere illuminata sempre dalla grazia di Dio. Buon cammino, vescovo Vito.
La celebrazione eucaristica preseduta nella prima parte dall'Arcivescovo di Bari-Bitonto, Mons. Giuseppe Satriano, ha rappresentato un passaggio storico per tantissimi bitontini, molti dei quali accorsi nel capoluogo di provincia della Sabina.
Tutto ciò che doveva essere scritto è stato scritto e ciò che doveva essere detto in queste settimane, è stato detto.
Fortemente stampate nella memoria dei bitontini saranno le immagini delle mani imposte sul suo capo, mentre lui era inginocchiato, il Vangelo baciato come si bacia una sposa bellissima e poi quell'abbraccio, col sapore salato delle lacrime, con i genitori, i parenti e poi con l'altro figlio di questa terra, don Ciccio Savino, anch'egli monsignore in Calabria.
I genitori, abbiamo scritto...
Mamma e papà, di un classe '77 che è già monsignore. Mamma e papà che hanno incarnato tutte le persone di una certa età di Bitonto che avrebbero voluto essere a Rieti per accompagnarlo ad un ennesimo momento di completa comunione con la Chiesa, la sua Chiesa.
L'abbraccio stretto, di quelli lunghi che non dimentichi facilmente, sarà arrivato certamente a don Vito, perché lui per i bitontini sarà sempre "don".
La gioia intensa si è mescolata inevitabilmente al dispiacere per vederlo ora lontano da casa, lontano dai "suoi" Santi Medici, dal seme che ha gettato nel campo della speranza ridata ai tanti ultimi a cui è stato di sostegno in questi suoi anni bitontini.
Monsignor...pardon, don Vito Piccinonna, però, non è nostro, non è vostro, non è dei bitontini che lo amano e lo ameranno anche in futuro, più di ieri. Ma è di Cristo ed è per quella croce da portare al collo e talvolta da sopportare sulle sue spalle larghe che è diventato presbitero.
Ha accompagnato tantissime persone in questi anni nel percorso tormentato di vita e talvolta di fede, ma ora è tempo di ricambiare. È tempo di accarezzarlo e di sganciarci dalla sua mano, di lasciarlo andare per il sentiero che il Signore ha già tracciato per lui.
La sua missione ricomincia in un territorio segnato dal terremoto di alcuni anni fa, dove lui saprà dare tanto come ha fatto nella sua Bitonto. Ci incontreremo spesso, perché i bitontini non lo lasceranno mai solo, ma come con ogni figlio c'è un tempo per tenerlo per mano ed uno per lasciarlo andare per la sua strada. Lo incroceremo quando ne avremo voglia e possibilità, magari in estate se vorrà venirsi a riposare lì dove ha affetti e tantissimi amici.
È tempo di congedarci e di abbracciarlo un'ultima volta dicendogli "grazie" per quello che ha fatto per tanti di noi, di voi. Che la sua strada possa essere illuminata sempre dalla grazia di Dio. Buon cammino, vescovo Vito.