Doppio rinvio a giudizio per il pm bitontino Michele Ruggiero
Falso ideologico e violenza privata: queste le due accuse mosse nei confronti dell'ex pm della Procura di Trani
venerdì 18 novembre 2022
08.30
Falso ideologico e violenza privata: il pm bitontino Michele Ruggiero è stato raggiunto da un doppio rinvio a giudizio dal Gup di Lecce dott.ssa Giulia Proto per due distinti procedimenti che riguardano il periodo del suo servizio presso la Procura di Trani. È stata fissata anche la data dei due processi: il 21 marzo e il 6 giugno prossimo, davanti al Tribunale monocratico di Lecce, che è competente per procedimenti che coinvolgono magistrati in servizio nel distretto della Corte d'appello di Bari.
Le accuse mosse nei confronti di Ruggiero sono di falso ideologico, con riferimento alla presunta falsificazione dei verbali di tre testimoni, e violenza privata a carico di due testi nell'ambito di due distinti procedimenti per corruzione.
Il primo processo vede l'ex pm della procura tranese accusato di presunto falso in un verbale nell'ambito dell'arresto, avvenuto nel 2014, del vicesindaco dell'epoca, Giuseppe Di Marzio (costituitosi parte civile con l'avv. Enrico Capurso), per tentata concussione: per la pm Licci, Ruggiero avrebbe sintetizzato una testimonianza «in modo del tutto distonico rispetto alle effettive dichiarazioni» e avrebbe poi omesso di depositare il cd con la fonoregistrazione integrale della testimonianza, «la cui esistenza emergeva solo a novembre 2019» nell'ambito del dibattimento in corso a Trani.
L'altro processo, che vede parte civile il dott. Sergio de Feudis assistito dall'avv. Luigi Covella, riguarda i reati di falso aggravato, nell'audizione e per quanto concerne le modalità di redazione dei verbali di due testimoni rilevanti per la vicenda del sistema Trani2 e di violenza privata a carico degli stessi. Nei confronti di uno di loro, che affermava di non essere a conoscenza del pagamento di tangenti, Ruggiero, secondo l'accusa, avrebbe detto: «Ci vedremo tra un mesetto, però in una diversa posizione, tu stai dietro alle sbarre e io sto da un'altra parte… non ti sto impaurendo». E ancora: «Ma perché devo minacciarti di arrestarti per farti dire la verità porca p...». In questo procedimento la parte civile è rappresentata dall'avvocato Luigi Leonardo Covella.
Ruggiero, che ha sempre respinto ogni accusa, era stato condannato a sei mesi di reclusione dalla Corte di Appello di Lecce (in primo grado fu condannato ad un anno) per concorso in tentata violenza privata per fatti dell'ottobre 2015. Su questa vicenda pende ricorso per Cassazione.
«Riteniamo totalmente infondate le accuse e siamo certi di poter ottenere giustizia all'esito del dibattimento», si è difeso il pm di origini bitontine.
Le accuse mosse nei confronti di Ruggiero sono di falso ideologico, con riferimento alla presunta falsificazione dei verbali di tre testimoni, e violenza privata a carico di due testi nell'ambito di due distinti procedimenti per corruzione.
Il primo processo vede l'ex pm della procura tranese accusato di presunto falso in un verbale nell'ambito dell'arresto, avvenuto nel 2014, del vicesindaco dell'epoca, Giuseppe Di Marzio (costituitosi parte civile con l'avv. Enrico Capurso), per tentata concussione: per la pm Licci, Ruggiero avrebbe sintetizzato una testimonianza «in modo del tutto distonico rispetto alle effettive dichiarazioni» e avrebbe poi omesso di depositare il cd con la fonoregistrazione integrale della testimonianza, «la cui esistenza emergeva solo a novembre 2019» nell'ambito del dibattimento in corso a Trani.
L'altro processo, che vede parte civile il dott. Sergio de Feudis assistito dall'avv. Luigi Covella, riguarda i reati di falso aggravato, nell'audizione e per quanto concerne le modalità di redazione dei verbali di due testimoni rilevanti per la vicenda del sistema Trani2 e di violenza privata a carico degli stessi. Nei confronti di uno di loro, che affermava di non essere a conoscenza del pagamento di tangenti, Ruggiero, secondo l'accusa, avrebbe detto: «Ci vedremo tra un mesetto, però in una diversa posizione, tu stai dietro alle sbarre e io sto da un'altra parte… non ti sto impaurendo». E ancora: «Ma perché devo minacciarti di arrestarti per farti dire la verità porca p...». In questo procedimento la parte civile è rappresentata dall'avvocato Luigi Leonardo Covella.
Ruggiero, che ha sempre respinto ogni accusa, era stato condannato a sei mesi di reclusione dalla Corte di Appello di Lecce (in primo grado fu condannato ad un anno) per concorso in tentata violenza privata per fatti dell'ottobre 2015. Su questa vicenda pende ricorso per Cassazione.
«Riteniamo totalmente infondate le accuse e siamo certi di poter ottenere giustizia all'esito del dibattimento», si è difeso il pm di origini bitontine.