Ecografi ai medici Usca di Bitonto per diagnosticare la polmonite da Covid
I dispositivi sono stati consegnati ieri e velocizzeranno le procedure in caso di necessità di ricovero
mercoledì 21 aprile 2021
8.29
Diagnosticare in pochi minuti e direttamente a casa una polmonite interstiziale - tra le conseguenze dell'infezione da Covid – per accertare con maggiore celerità la necessità di un ricovero o la possibilità di proseguire le cure domiciliari. È questo lo scopo dei nuovi ecografi che sono stati consegnati ieri ai medici delle Usca, le Unità Speciali di Continuità Assistenziale che da oggi - anche a Bitonto come a Molfetta e Bari - potranno avere a disposizione questo importante strumento di diagnosi precoce.
Alle equipe, che eseguono dai 50 agli 80 accessi settimanali ognuna, saranno equipaggiate anche con saturimetri palmari ed emogasometri per la gestione dei casi più complessi, compreso un kit per eseguire tamponi molecolari a domicilio per i pazienti sintomatici.
«È un momento di svolta per il potenziamento della medicina territoriale – ha detto il Direttore Generale della Asl di Bari, Antonio Sanguedolce – la dotazione strumentale è solo un pezzo dell'intero protocollo assistenziale e terapeutico seguito dalle Usca che è in continuo aggiornamento. Questo modello di sanità sul territorio è destinato a proseguire nel tempo, anche dopo l'emergenza, grazie al costante riferimento dei medici di medicina generale che potranno trovare nella dotazione tecnologica da impiegare a domicilio un' arma decisiva a sostegno della assistenza mirata fuori dagli ospedali o dagli ambulatori».
«L'ecografia è una tecnica di supporto al medico Usca per valutare il paziente sotto l'aspetto strumentale che deve essere associato alla valutazione clinica prioritariamente – ha spiegato Felice Spaccavento, coordinatore delle Usca e delegato dalla Direzione Generale per il supporto clinico e la formazione - Questo tipo di indagine permette al medico di capire se il paziente necessita di una maggiore attenzione o per vedere se va decisa una ospedalizzazione precoce o se in caso contrario, può stare a casa».
Alle equipe, che eseguono dai 50 agli 80 accessi settimanali ognuna, saranno equipaggiate anche con saturimetri palmari ed emogasometri per la gestione dei casi più complessi, compreso un kit per eseguire tamponi molecolari a domicilio per i pazienti sintomatici.
«È un momento di svolta per il potenziamento della medicina territoriale – ha detto il Direttore Generale della Asl di Bari, Antonio Sanguedolce – la dotazione strumentale è solo un pezzo dell'intero protocollo assistenziale e terapeutico seguito dalle Usca che è in continuo aggiornamento. Questo modello di sanità sul territorio è destinato a proseguire nel tempo, anche dopo l'emergenza, grazie al costante riferimento dei medici di medicina generale che potranno trovare nella dotazione tecnologica da impiegare a domicilio un' arma decisiva a sostegno della assistenza mirata fuori dagli ospedali o dagli ambulatori».
«L'ecografia è una tecnica di supporto al medico Usca per valutare il paziente sotto l'aspetto strumentale che deve essere associato alla valutazione clinica prioritariamente – ha spiegato Felice Spaccavento, coordinatore delle Usca e delegato dalla Direzione Generale per il supporto clinico e la formazione - Questo tipo di indagine permette al medico di capire se il paziente necessita di una maggiore attenzione o per vedere se va decisa una ospedalizzazione precoce o se in caso contrario, può stare a casa».