Emergenza idrica: Aqp chiude ulteriormente i rubinetti
Dopo le riduzione delle scorse settimane, nuove restrizioni a partire dal 10 novembre
giovedì 2 novembre 2017
8.58
«La continua e progressiva riduzione della risorsa idrica alle fonti di approvvigionamento, a causa della perdurante siccità che investe anche il nostro territorio, impone nuove misure di contenimento dei consumi».
È lapidario il comunicato con cui l'Acquedotto Pugliese ha comunicato che a partire dal 10 novembre 2017, verrà ulteriormente ridotta la pressione idrica nelle reti, su tutto il territorio servito.
«È quanto stabilito, d'intesa con la Autorità di Distretto del Bacino dell'Appennino Meridionale – fanno sapere dai vertici di Aqp - nel corso di un vertice sull'emergenza svoltosi questa mattina presso l'Assessorato regionale ai Lavori Pubblici, cui hanno partecipato oltre all'Assessore, Anna Maria Curcuruto, il Presidente di Anci Puglia, Domenico Vitto, l'Autorità Idrica Pugliese e Acquedotto Pugliese. Le particolari condizioni climatiche, infatti, fanno registrare una sempre più ridotta disponibilità di acqua dalle sorgenti storiche di Caposele e Cassano Irpino (33% in meno rispetto alla media del periodo) e dalle dighe (50% di milioni di mc in meno invasati rispetto allo scorso anno)».
E anche se Acquedotto Pugliese si è impegnato «a garantire, comunque, il livello minimo di erogazione previsto dalla Carte dei Servizi, assicurando una pressione di 0,5 atmosfere al contatore», le restrizioni potrebbero comunque causare disagi ai piani superiori al primo, negli stabili privi di idonei impianti di autoclave. «Per impianto idoneo – tengono a specificare da via Cognetti - si intende un sistema di autoclave (costituito quindi da pompa e serbatoio o da booster) posizionato al piano terra. L'installazione ai piani alti o, peggio, sui solai degli stabili, non è sufficiente ad assicurare l'erogazione idrica. Si ricorda che il Regolamento del servizio idrico integrato vieta l'inserimento di pompe sui collegamenti diretti con la rete pubblica e che gli impianti di autoclave devono essere realizzati in modo da assicurare discontinuità idraulica tra la rete gestita dall'Acquedotto Pugliese e l'impianto di sollevamento dello stabile».
L'invito agli amministratori di condominio e i singoli privati proprietari di immobili è a «provvedere alla verifica ed eventualmente alla installazione di adeguati impianti di autoclave centralizzati, che assicurino l'erogazione in tutti i punti dello stabile, anche i più lontani e alti rispetto al contatore, e che rispondano alla normativa vigente. Probabili disparità di condizione della pressione nelle reti all'interno dello stesso abitato e tra abitati possono dipendere dalle quote altimetriche: le zone alte degli abitati sono spesso più critiche».
Ma una forte presa di coscienza è richiesta a ogni singolo utente: «Tutti sono chiamati a dare il proprio contributo alla salvaguardia delle risorsa idrica. L'AQP ha attivato da tempo un piano di attività, grazie al quale sono stati recuperati 58 milioni di mc di risorsa (pari alla capacità di una diga di medie dimensioni), che fino ad oggi ha consentito di offrire il servizio senza significative criticità. Fin dal mese di agosto, inoltre, ha avviato la campagna "Acqua: risparmiare si può"».
Purtroppo però, nonostante l'impegno anche della Regione e dell'Anci Puglia con una capillare attività di sensibilizzazione, con controlli e divieti all'uso improprio dell'acqua, le misure potrebbero non bastare.
«La ulteriore assenza di precipitazioni nelle prossime settimane – annunciano già i vertici di AQP - in prossimità delle fonti, imporranno necessariamente restrizioni aggiuntive nell'erogazione dell'acqua disponibile».
È lapidario il comunicato con cui l'Acquedotto Pugliese ha comunicato che a partire dal 10 novembre 2017, verrà ulteriormente ridotta la pressione idrica nelle reti, su tutto il territorio servito.
«È quanto stabilito, d'intesa con la Autorità di Distretto del Bacino dell'Appennino Meridionale – fanno sapere dai vertici di Aqp - nel corso di un vertice sull'emergenza svoltosi questa mattina presso l'Assessorato regionale ai Lavori Pubblici, cui hanno partecipato oltre all'Assessore, Anna Maria Curcuruto, il Presidente di Anci Puglia, Domenico Vitto, l'Autorità Idrica Pugliese e Acquedotto Pugliese. Le particolari condizioni climatiche, infatti, fanno registrare una sempre più ridotta disponibilità di acqua dalle sorgenti storiche di Caposele e Cassano Irpino (33% in meno rispetto alla media del periodo) e dalle dighe (50% di milioni di mc in meno invasati rispetto allo scorso anno)».
E anche se Acquedotto Pugliese si è impegnato «a garantire, comunque, il livello minimo di erogazione previsto dalla Carte dei Servizi, assicurando una pressione di 0,5 atmosfere al contatore», le restrizioni potrebbero comunque causare disagi ai piani superiori al primo, negli stabili privi di idonei impianti di autoclave. «Per impianto idoneo – tengono a specificare da via Cognetti - si intende un sistema di autoclave (costituito quindi da pompa e serbatoio o da booster) posizionato al piano terra. L'installazione ai piani alti o, peggio, sui solai degli stabili, non è sufficiente ad assicurare l'erogazione idrica. Si ricorda che il Regolamento del servizio idrico integrato vieta l'inserimento di pompe sui collegamenti diretti con la rete pubblica e che gli impianti di autoclave devono essere realizzati in modo da assicurare discontinuità idraulica tra la rete gestita dall'Acquedotto Pugliese e l'impianto di sollevamento dello stabile».
L'invito agli amministratori di condominio e i singoli privati proprietari di immobili è a «provvedere alla verifica ed eventualmente alla installazione di adeguati impianti di autoclave centralizzati, che assicurino l'erogazione in tutti i punti dello stabile, anche i più lontani e alti rispetto al contatore, e che rispondano alla normativa vigente. Probabili disparità di condizione della pressione nelle reti all'interno dello stesso abitato e tra abitati possono dipendere dalle quote altimetriche: le zone alte degli abitati sono spesso più critiche».
Ma una forte presa di coscienza è richiesta a ogni singolo utente: «Tutti sono chiamati a dare il proprio contributo alla salvaguardia delle risorsa idrica. L'AQP ha attivato da tempo un piano di attività, grazie al quale sono stati recuperati 58 milioni di mc di risorsa (pari alla capacità di una diga di medie dimensioni), che fino ad oggi ha consentito di offrire il servizio senza significative criticità. Fin dal mese di agosto, inoltre, ha avviato la campagna "Acqua: risparmiare si può"».
Purtroppo però, nonostante l'impegno anche della Regione e dell'Anci Puglia con una capillare attività di sensibilizzazione, con controlli e divieti all'uso improprio dell'acqua, le misure potrebbero non bastare.
«La ulteriore assenza di precipitazioni nelle prossime settimane – annunciano già i vertici di AQP - in prossimità delle fonti, imporranno necessariamente restrizioni aggiuntive nell'erogazione dell'acqua disponibile».