Enrico Rizzi incontra il Commissario Di Mundo e fa dietrofront
«La burocrazia uccide tutti e non è colpa di un dirigente di Polizia che ha l’obbligo di seguire le regole» ha dichiarato
venerdì 1 aprile 2022
21.00
La vicenda dei 70 gatti sequestrati in Via Ugo La Malfa ha fatto tanto parlare di sé, soprattutto, dopo la visita dell'animalista Enrico Rizzi, il quale, nella giornata di ieri, 1 aprile 2022, ha incontrato la Dott.ssa Silvana Di Mundo, il Commissario della Polizia Locale di Bitonto venendo a conoscenza dei dettagli della situazione.
Dopo un colloquio durato oltre due ore l'attivista ha dichiarato che la Dott.ssa Silvana Di Mundo «non è rimasta con le mani in tasta» anzi, quest'ultima gli ha mostrato dettagliatamente tutto quello che è stato fatto nell'ultimo anno per la famiglia detentrice dei gatti.
«La burocrazia in Italia uccide tutti e di questo non posso ovviamente farne una colpa ad un dirigente di Polizia che ha l'obbligo di seguire determinate regole - ha dichiarato sul suo profilo social - poi abbiamo parlato di quanto tristemente accaduto nei giorni scorsi al canile - che ha visitato questa mattina constatando la situazione da lui stesso ritenuta ottimale - e davanti il Comando degli agenti. Le brutte immagini che hanno fatto il giro dell'Italia».
I due si sono salutati con una stretta di mano e si sono scambiati i numeri di cellulare con la promessa di risentirsi presto «con l'unico obiettivo di perseguire la strada della tutela degli animali consapevoli entrambi, che le diatribe non portano da nessuna parte e io sono felice di dare il mio contributo, il mio supporto mediatico alle Istituzioni se fanno qualcosa di buono per tutti: uomini ed animali».
L'arrivo del trapanese ha creato uno tsunami che ha scosso profondamente le stesse istituzioni, avrebbe dichiarato il Commissario, «di ciò sono davvero rammaricato e mi sono personalmente scusato per le pesanti offese che sono purtroppo arrivate alle Istituzioni ed Autorità Locali, rappresentandole però la mia amarezza per il trattamento ricevuto dai suoi uomini - ha replicato Rizzi - spero davvero che da questa brutta vicenda ognuno di noi possa farsi un esame di coscienza e capire dove sono stati commessi eventualmente degli errori, rimediare per il futuro ed a totale beneficio degli animali. Sono anche convinto che da oggi i cittadini che si recheranno al canile di Bitonto saranno accolti e potranno prestare la loro opera di collaborazione per restituire la giusta dignità ai cani, che non meritano di morire in un canile».
Dopo un colloquio durato oltre due ore l'attivista ha dichiarato che la Dott.ssa Silvana Di Mundo «non è rimasta con le mani in tasta» anzi, quest'ultima gli ha mostrato dettagliatamente tutto quello che è stato fatto nell'ultimo anno per la famiglia detentrice dei gatti.
«La burocrazia in Italia uccide tutti e di questo non posso ovviamente farne una colpa ad un dirigente di Polizia che ha l'obbligo di seguire determinate regole - ha dichiarato sul suo profilo social - poi abbiamo parlato di quanto tristemente accaduto nei giorni scorsi al canile - che ha visitato questa mattina constatando la situazione da lui stesso ritenuta ottimale - e davanti il Comando degli agenti. Le brutte immagini che hanno fatto il giro dell'Italia».
I due si sono salutati con una stretta di mano e si sono scambiati i numeri di cellulare con la promessa di risentirsi presto «con l'unico obiettivo di perseguire la strada della tutela degli animali consapevoli entrambi, che le diatribe non portano da nessuna parte e io sono felice di dare il mio contributo, il mio supporto mediatico alle Istituzioni se fanno qualcosa di buono per tutti: uomini ed animali».
L'arrivo del trapanese ha creato uno tsunami che ha scosso profondamente le stesse istituzioni, avrebbe dichiarato il Commissario, «di ciò sono davvero rammaricato e mi sono personalmente scusato per le pesanti offese che sono purtroppo arrivate alle Istituzioni ed Autorità Locali, rappresentandole però la mia amarezza per il trattamento ricevuto dai suoi uomini - ha replicato Rizzi - spero davvero che da questa brutta vicenda ognuno di noi possa farsi un esame di coscienza e capire dove sono stati commessi eventualmente degli errori, rimediare per il futuro ed a totale beneficio degli animali. Sono anche convinto che da oggi i cittadini che si recheranno al canile di Bitonto saranno accolti e potranno prestare la loro opera di collaborazione per restituire la giusta dignità ai cani, che non meritano di morire in un canile».