Esami di guida con il trucco: reati prescritti per due 27enni di Bitonto

Mauro Coletto e Giuseppe Bitetto dovranno però rifare l'esame: il Tribunale di Bari ha ordinato la distruzione delle patenti

mercoledì 28 febbraio 2024 16.26
A cura di La Redazione
Ci sono anche due 27enni bitontini, Mauro Coletto e Giuseppe Bitetto, fra le 64 persone che hanno ottenuto il proscioglimento per prescrizione del reato di falsa attribuzione di lavoro altrui. Altre 12 sono state condannate a pene comprese tra i 12 mesi e i 2 anni di reclusione nell'inchiesta sulla banda delle patenti facili.

Nei confronti di tutti, inoltre, il Tribunale di Bari (giudice Ambrogio Marrone) ha deciso la distruzione di 76 licenze di guida - quest'operazione sarà effettuata solo quando la sentenza diverrà irrevocabile - «conseguite fraudolentemente» in quanto «frutto di una attività ingannatoria», perché «attestanti una idoneità alla guida di vari soggetti i cui requisiti di capacità non sono stati controllati». Per i giudici del primo grado le patenti ottenute illecitamente non possono essere restituite.

La vicenda è quella degli esami truccati per ottenere la patente, emersa grazie ad un'inchiesta della Polizia Stradale e coordinata dal pubblico ministero Luciana Silvestris. Le indagini consentirono di accertare come dietro il pagamento di 3mila euro, fosse possibile accedere ai sistemi di comunicazione telematici e audio, grazie ai quali i candidati trasmettevano le immagini delle schede d'esame della Motorizzazione Civile e ricevevano infine le risposte esatte da contrassegnare.

I 76 candidati, invece, hanno affrontato il processo: per Coletto e Bitetto, il primo difeso dall'avvocato Damiano Somma, il secondo dall'avvocato Giacomo Bove, anche se il reato è prescritto, «gli elementi di prova - spiega il Tribunale - consentono di escludere l'evidenza probatoria circa l'innocenza di ciascuno» di loro.