Escrementi a Santo Spirito a due passi dalle case dei bitontini
La denuncia sui social. Noi di Viva gli unici a dar voce alla gente della ex frazione
lunedì 13 settembre 2021
17.46
Sono tanti i bitontini che trascorrono i tre mesi estivi, fino alla metà di settembre, a Santo Spirito, frazione fino al 1928, poi meta annuale per la "villeggiatura", come ricorda in un suo libro Valentino Losito, e da alcuni decenni quartiere di Bari.
Le vacanze estive per molti sono purtroppo finite negli escrementi, come segnalatoci prontamente.
Non è un modo di dire, poiché il temporale che ha interessato il V Municipio barese nella prima mattinata di domenica 12 settembre, ha nuovamente portato alla ribalta l'annoso problema delle fogne. Basta un po' di pioggia e salta tutto, con gli escrementi che tornano in superficie ed al ritirarsi delle acque piovane lo spettacolo è desolante su via Settembrini, via Fiume, via Giannone, via Reggio, in piazza Roma e sul lungomare Cristoforo Colombo, il più amato dai bitontini di diverse generazioni.
Lo abbiamo raccontato su Bari, noi di Viva, unici a dare voce alla gente (residenti e bitontini che hanno proprietà di immobili in zona), consci che un piano adeguato per le fogne (nera e bianca) a Santo Spirito non è mai stato posto in essere. Le responsabilità dell'esecutivo barese, da 17 anni di centrosinistra, sono evidentissime, soprattutto a quella fetta di popolazione locale che ha sempre avuto aneliti autonomisti dal capoluogo con Palese e Macchie (aneliti repressi, va scritto anche questo, dopo un referendum consultivo vinto a maggioranza schiacciante, fatto cadere nel nulla dall'allora presidente regionale Nichi Vendola, con la complicità di un manipolo di consiglieri pronti a tutto pur di conservare clientele e posizioni di privilegio su Bari). Ed il quadro si fa più desolante se si aggiunge il pasticcio legato al traffico sul lungomare, i silenzi su un porta a porta partito da 4 anni e che non si fa nei quartieri centrali di Bari, pesando sui contribuenti santospiritesi e palesini che non traggono giovamento sulla TARI, ed una sicurezza che latita sempre più a sera.
Restando alla stretta attualità, quanto vi mostriamo è ciò che accade con cadenza periodica ogniqualvolta a Santo Spirito piove con più insistenza. Tutto a due passi dal mercato del pesce, da quello coperto, da un cinema all'avanguardia, da tanti esercizi commerciali, da bar e ristoranti. E dalle abitazioni estive di bitontini che pagano anch'essi le tasse.
Il piano per le fogne, al di là di ogni propaganda sui sindaci più amati d'Italia, intanto giace nei cassetti di Palazzo di Città a Bari. E le ex frazioni, come abbiamo avuto modo di scrivere ieri, affogano letteralmente negli escrementi.
Le vacanze estive per molti sono purtroppo finite negli escrementi, come segnalatoci prontamente.
Non è un modo di dire, poiché il temporale che ha interessato il V Municipio barese nella prima mattinata di domenica 12 settembre, ha nuovamente portato alla ribalta l'annoso problema delle fogne. Basta un po' di pioggia e salta tutto, con gli escrementi che tornano in superficie ed al ritirarsi delle acque piovane lo spettacolo è desolante su via Settembrini, via Fiume, via Giannone, via Reggio, in piazza Roma e sul lungomare Cristoforo Colombo, il più amato dai bitontini di diverse generazioni.
Lo abbiamo raccontato su Bari, noi di Viva, unici a dare voce alla gente (residenti e bitontini che hanno proprietà di immobili in zona), consci che un piano adeguato per le fogne (nera e bianca) a Santo Spirito non è mai stato posto in essere. Le responsabilità dell'esecutivo barese, da 17 anni di centrosinistra, sono evidentissime, soprattutto a quella fetta di popolazione locale che ha sempre avuto aneliti autonomisti dal capoluogo con Palese e Macchie (aneliti repressi, va scritto anche questo, dopo un referendum consultivo vinto a maggioranza schiacciante, fatto cadere nel nulla dall'allora presidente regionale Nichi Vendola, con la complicità di un manipolo di consiglieri pronti a tutto pur di conservare clientele e posizioni di privilegio su Bari). Ed il quadro si fa più desolante se si aggiunge il pasticcio legato al traffico sul lungomare, i silenzi su un porta a porta partito da 4 anni e che non si fa nei quartieri centrali di Bari, pesando sui contribuenti santospiritesi e palesini che non traggono giovamento sulla TARI, ed una sicurezza che latita sempre più a sera.
Restando alla stretta attualità, quanto vi mostriamo è ciò che accade con cadenza periodica ogniqualvolta a Santo Spirito piove con più insistenza. Tutto a due passi dal mercato del pesce, da quello coperto, da un cinema all'avanguardia, da tanti esercizi commerciali, da bar e ristoranti. E dalle abitazioni estive di bitontini che pagano anch'essi le tasse.
Il piano per le fogne, al di là di ogni propaganda sui sindaci più amati d'Italia, intanto giace nei cassetti di Palazzo di Città a Bari. E le ex frazioni, come abbiamo avuto modo di scrivere ieri, affogano letteralmente negli escrementi.