Ex ospedale, Abbaticchio: «Con un altro anestesista due sale operatorie attive per la chirurgia di prossimità»

Buone notizie anche per il Punto di Primo Intervento: potrebbe cambiare nome ed essere potenziato

giovedì 3 maggio 2018 8.41
Dopo il nuovo chirurgo plastico che ha iniziato il suo servizio solo pochi giorni fa, un'altra buona notizia sembra farsi strada all'orizzonte: un nuovo anestesista che permetterebbe all'ex nosocomio di avere due sale operatorie contemporaneamente attive e diventare così centro di eccellenza per la chirurgia di prossimità.
Ad annunciarlo è stato il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, che ieri, dopo essere passato a salutare il nuovo chirurgo già al lavoro nel Distretto Socio Sanitario 3, ha incontrato il direttore della Asl di Bari, Vito Montanaro, a cui ha chiesto l'arrivo di nuove risorse umane per sfruttare al massimo le potenzialità della struttura sanitaria locale.

«Con un anestesista in più a disposizione del quartiere operatorio – ha detto il primo cittadino – o concedendo un turno in più a quello attualmente già in servizio, la struttura sanitaria bitontina avrebbe due sale chirurgiche in grado di funzionare contemporaneamente. In questo modo si potrebbero "scaricare" le liste di attesa infinite per i day surgery dei due grandi ospedali baresi, il Policlinico e il San Paolo, che potrebbero occuparsi con maggiore efficacia delle emergenze e degli interventi complessi».
Questo innesto spianerebbe poi la strada ai 5 milioni di euro riservati all'ex ospedale bitontino e già in progettazione esecutiva, che potrebbero essere indirizzati verso la struttura riabilitativa e il centro prelievi trasformando così il Distretto Socio Sanitario 3 «in un punto di riferimento importante per la chirurgia di prossimità di tutta l'area metropolitana, visto che sarebbe un caso unico fra tutti quei comuni che, invece, si sono visti chiudere l'ospedale e non hanno ricevuto nulla in termini di miglioramento del servizio», conclude Abbaticchio.

Proprio in quest'ottica, quindi, buone nuove potrebbero esserci anche per il Punto di Primo Intervento, chiuso "formalmente" dalla fine del mese di aprile, ma in realtà forse solo in procinto di essere potenziato.
Secondo alcune indiscrezioni, infatti, la chiusura del PPI potrebbe essere solo un modo per salvare il servizio e riprenderlo con un nome diverso con nuove risorse tecniche ed umane. In programma ci sarebbe di dotare il punto di primo intervento di una postazione fissa del 118 con annessi uffici logistici, in modo da poter avere il servizio direttamente all'interno senza dover dipendere da uffici decentrati.