Ex ospedale di Bitonto: Damascelli (FI) presenta la lista della spesa a Emiliano
Il consigliere regionale: «Ci sono 5 milioni disponibili: ecco cosa serve»
sabato 6 luglio 2019
16.03
È una dettagliata lista di tutte le criticità in cui bisogna intervenire quella che Domenico Damascelli, consigliere regionale di Forza Italia, ha presentato al governatore pugliese, nonché responsabile della Sanità, Michele Emiliano, durante un'audizione in Commissione Sanità per sollecitare la Direzione generale dell'Asl Bari e il Distretto socio sanitario Bitonto-Palo del Colle a garantire la piena operatività del Presidio Territoriale di Assistenza di Bitonto.
Il forzista chiede innanzitutto la «definitiva riconversione dell'ex ospedale attraverso l'impiego degli oltre 5 milioni di euro di fondi europei disponibili per la riqualificazione degli ambienti in abbandono, da utilizzare per nuovi servizi di prossimità o per il potenziamento di quelli già esistenti. Il presidente Emiliano, giova ricordarlo, ha annoverato fra le sue promesse il potenziamento della medicina del territorio e persino il Ministero della Sanità sollecita la Puglia a migliorarla, ma così non è stato affatto».
«Sull'ambulatorio di diabetologia – dice Damascelli - il direttore del distretto mi ha assicurato che, dal primo settembre, riprenderà il servizio non più in modo precario come ora, ma con un medico strutturato in grado di rispondere alle esigenze degli utenti. Urge un immediato rinforzo della ginecologia, perché il Consultorio è rimasto sguarnito di uno specialista. Per la radiologia, invece, per cui ho fatto diverse segnalazioni sul prossimo pensionamento del medico responsabile, si sta provvedendo alla sostituzione e ad integrare l'organico dei tecnici con un'ulteriore unità. Inoltre ho chiesto la riapertura dell'ambulatorio di pneumologia, chiuso da marzo 2018, e mi è stato garantito che sarà reperito nelle graduatorie un medico specialista per riattivare il servizio».
Il consigliere regionale ha anche chiesto la dotazione dell'amplificatore di brillanza nel blocco operatorio per consentire di raddoppiare il numero degli interventi, ma anche la sostituzione della ferristica.
A mancare sono però soprattutto le persone. «Oltre agli specialisti degli ambulatori – spiega il forzista - servirebbero un chirurgo vascolare, un medico anestesista e personale infermieristico e ausiliario. Un altro intervento importante riguarda la Casa della Salute, che ben potrebbe essere organizzata all'interno dei locali inutilizzati del Pta per assicurare la continuità assistenziale dalle 8 alle 20, con i medici di medicina generale».
Capitolo a parte per la sicurezza del plesso, lasciato a se stesso durante il giorno e soprattutto durante la notte.
«Continuerò con spirito costruttivo a seguire la questione – ha concluso Damascelli - ma anche a pungolare qualora non venga attuato quanto promesso».
Il forzista chiede innanzitutto la «definitiva riconversione dell'ex ospedale attraverso l'impiego degli oltre 5 milioni di euro di fondi europei disponibili per la riqualificazione degli ambienti in abbandono, da utilizzare per nuovi servizi di prossimità o per il potenziamento di quelli già esistenti. Il presidente Emiliano, giova ricordarlo, ha annoverato fra le sue promesse il potenziamento della medicina del territorio e persino il Ministero della Sanità sollecita la Puglia a migliorarla, ma così non è stato affatto».
«Sull'ambulatorio di diabetologia – dice Damascelli - il direttore del distretto mi ha assicurato che, dal primo settembre, riprenderà il servizio non più in modo precario come ora, ma con un medico strutturato in grado di rispondere alle esigenze degli utenti. Urge un immediato rinforzo della ginecologia, perché il Consultorio è rimasto sguarnito di uno specialista. Per la radiologia, invece, per cui ho fatto diverse segnalazioni sul prossimo pensionamento del medico responsabile, si sta provvedendo alla sostituzione e ad integrare l'organico dei tecnici con un'ulteriore unità. Inoltre ho chiesto la riapertura dell'ambulatorio di pneumologia, chiuso da marzo 2018, e mi è stato garantito che sarà reperito nelle graduatorie un medico specialista per riattivare il servizio».
Il consigliere regionale ha anche chiesto la dotazione dell'amplificatore di brillanza nel blocco operatorio per consentire di raddoppiare il numero degli interventi, ma anche la sostituzione della ferristica.
A mancare sono però soprattutto le persone. «Oltre agli specialisti degli ambulatori – spiega il forzista - servirebbero un chirurgo vascolare, un medico anestesista e personale infermieristico e ausiliario. Un altro intervento importante riguarda la Casa della Salute, che ben potrebbe essere organizzata all'interno dei locali inutilizzati del Pta per assicurare la continuità assistenziale dalle 8 alle 20, con i medici di medicina generale».
Capitolo a parte per la sicurezza del plesso, lasciato a se stesso durante il giorno e soprattutto durante la notte.
«Continuerò con spirito costruttivo a seguire la questione – ha concluso Damascelli - ma anche a pungolare qualora non venga attuato quanto promesso».