«Fateci lavorare». A Bitonto il grido di dolore dei commercianti appeso a un muro
Venerdì intanto in programma una manifestazione in piazza Marconi delle attività della città
martedì 27 ottobre 2020
8.37
«Vogliamo solo lavorare. Bitonto si ribella». Una richiesta disperata al Governo e un appello all'unione di tutti. Sono le parole apparse ieri sul muro di una nota braceria in via Piave, scritte su uno striscione appeso dal titolare dell'attività, Cosimo, sfiancato dai continui inasprimenti delle norme Covid che colpiscono ancora una volta in maniera violenta il mondo della ristorazione.
«Non riesco a capire come possa la mia attività essere in regola a pranzo – si domanda Cosimo commentando la sua iniziativa – per poi diventare pericolosa la sera. È assurdo. Per la mia attività in particolare, poi, è una vera e propria condanna visto che a Bitonto la gente non va fuori a pranzo. Questa non è Bari e qui questo tipo di restrizioni sono devastanti: io dovrei aprire alle 17 per chiudere alle 18? Noi vogliamo solo lavorare, non vogliamo i soldi del Governo».
La speranza di Cosimo è legata alle manifestazioni che in tutta Italia si stanno tenendo per manifestare la propria disperazione in un momento in cui il futuro sembra più nero della pece. Dopo i mesi di chiusura e gli investimenti per adeguare le attività, i titolari che sono riusciti a superare la prima fase adesso si trovano a far fronte a una nuova ondata di chiusure e restrizioni, che potrebbe stroncare definitivamente un intero settore. Un disastro dal punto di vista economico che sarà anche una carneficina dal punto di vista sociale, perchè non sono certo i soli ristoratori a pagarne le conseguenze, visto che attorno a questo mondo ruotano i destini di fornitori, impiegati, arredatori e manutentori che si trovano ancora una volta senza lavoro.
Per questo anche a Bitonto i commercianti hanno deciso di scendere in piazza e manifestare tutto il terrore della situazione, ma l'unità tanto richiesta dal bravo Cosimo sembra una chimera. I gestori delle attività commerciali si incontreranno venerdì 30 ottobre alle 17, a Bitonto in piazza Marconi per manifestare. «Pacificamente e dotati di mascherina», assicurano gli organizzatori, perchè «ingiustamente ci hanno ancora una volta privato del diritto al lavoro».
Altre due manifestazioni sono però previste a Bari domani 28 ottobre: una alle 18:30 in piazza Prefettura e l'altra alle 18 in piazza Ferrarese, una contemporaneità che dice quanto lontana sia quell'unità di intenti necessaria per farsi ascoltare adeguatamente in questi momenti.
«Non riesco a capire come possa la mia attività essere in regola a pranzo – si domanda Cosimo commentando la sua iniziativa – per poi diventare pericolosa la sera. È assurdo. Per la mia attività in particolare, poi, è una vera e propria condanna visto che a Bitonto la gente non va fuori a pranzo. Questa non è Bari e qui questo tipo di restrizioni sono devastanti: io dovrei aprire alle 17 per chiudere alle 18? Noi vogliamo solo lavorare, non vogliamo i soldi del Governo».
La speranza di Cosimo è legata alle manifestazioni che in tutta Italia si stanno tenendo per manifestare la propria disperazione in un momento in cui il futuro sembra più nero della pece. Dopo i mesi di chiusura e gli investimenti per adeguare le attività, i titolari che sono riusciti a superare la prima fase adesso si trovano a far fronte a una nuova ondata di chiusure e restrizioni, che potrebbe stroncare definitivamente un intero settore. Un disastro dal punto di vista economico che sarà anche una carneficina dal punto di vista sociale, perchè non sono certo i soli ristoratori a pagarne le conseguenze, visto che attorno a questo mondo ruotano i destini di fornitori, impiegati, arredatori e manutentori che si trovano ancora una volta senza lavoro.
Per questo anche a Bitonto i commercianti hanno deciso di scendere in piazza e manifestare tutto il terrore della situazione, ma l'unità tanto richiesta dal bravo Cosimo sembra una chimera. I gestori delle attività commerciali si incontreranno venerdì 30 ottobre alle 17, a Bitonto in piazza Marconi per manifestare. «Pacificamente e dotati di mascherina», assicurano gli organizzatori, perchè «ingiustamente ci hanno ancora una volta privato del diritto al lavoro».
Altre due manifestazioni sono però previste a Bari domani 28 ottobre: una alle 18:30 in piazza Prefettura e l'altra alle 18 in piazza Ferrarese, una contemporaneità che dice quanto lontana sia quell'unità di intenti necessaria per farsi ascoltare adeguatamente in questi momenti.