Feltri ai pugliesi: «Invece di grattarvi le palle andate a raccogliere le olive»
Il direttore di Libero spara a zero sulla Puglia durante una trasmissione su Rete4
domenica 29 luglio 2018
10.28
«La Puglia è una regione con un alto tasso di disoccupazione. Mi rivolgo quindi ai pugliesi: invece di stare a casa a grattarvi le p.... andate a raccogliere le olive, a lavorare la terra, senza aver bisogno che arrivino dei negri a lavorare per conto vostro».
Non è il commento fra muratori padani alticci al bar sotto casa di uno sperduto paesino del Nord Italia, ma la dichiarazione rilasciata da Vittorio Feltri in prima serata durante la trasmissione "Stasera Italia", in diretta su Rete4, in cui era ospite insieme al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Un concetto poi ribadito anche sulla pagina facebook che porta il suo nome (anche se non è una pagina ufficiale, una di quelle con la spunta blu per intenderci).
La frase ha indignato un'intera regione e non solo, scatenando un putiferio anche sui social. Tra le autorità c'è Alfonso Pisicchio, assessore regionale, che risponde senza mezzi termini, scrivendo a sua volta su Facebook, dando per scontato di parlare con il vero Vittorio Feltri: «Tipico esempio di qualunquista intellettualoide e avvezzo ai luoghi comuni, triste emblema di questo tempo. Questo post è di una stupidità sconcertante. Feltri si vergogni e porti rispetto alla Puglia e a tutte le persone offese dalla sua ignoranza».
Ma tanti altri pugliesi hanno risposto al direttore del quotidiano Libero e tra un «Vai a schiacciare i ricci col c...» e un «Sei un trim...» c'è anche chi ha la pazienza di argomentare la propria risposta.
«Sono pugliese, laureata con 110 e lode, doppio diploma di scuola superiore con il massimo dei voti, corsi universitari post-laurea e una serie infinita di abilitazioni nei più svariati settori del turismo e della scuola - scrive una ragazza - lavoro da una vita, grazie alla mia famiglia di grandi e onesti lavoratori. Non è corretto esprimere un giudizio del genere su noi pugliesi, nonché offensivo e razzista nei confronti dei "negri". La invito ad approfondire meglio la questione prima di generalizzare in modo superficiale e denigratorio, offendendo gente del Sud che lei neanche conosce, basandosi invece su stereotipi antichi e falsi da sempre».
Oltre a chi ci tiene a ricordare a Feltri che i pugliesi ci vanno nei campi a farsi sfruttare e a volte anche a morire: «Si sa, i terroni sono dei lavativi senza voglia di lavorare. Prendete Paola, ad esempio. Bracciante nelle campagne di Andria. È il 13 giugno 2015 quando sbatte a terra e muore. Lavorava tutti i giorni dalle 3:30 del mattino, quando con un pullman, insieme alle compagne di lavoro, veniva portata nei campi, fino alle 15:30. La paga? 30 euro, cifra diversa da quella riportata in busta paga. Ecco una che si "grattava le p...." (per Vittorio Feltri, ovviamente, le ovaie non sono nemmeno contemplate)».
Non è il commento fra muratori padani alticci al bar sotto casa di uno sperduto paesino del Nord Italia, ma la dichiarazione rilasciata da Vittorio Feltri in prima serata durante la trasmissione "Stasera Italia", in diretta su Rete4, in cui era ospite insieme al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Un concetto poi ribadito anche sulla pagina facebook che porta il suo nome (anche se non è una pagina ufficiale, una di quelle con la spunta blu per intenderci).
La frase ha indignato un'intera regione e non solo, scatenando un putiferio anche sui social. Tra le autorità c'è Alfonso Pisicchio, assessore regionale, che risponde senza mezzi termini, scrivendo a sua volta su Facebook, dando per scontato di parlare con il vero Vittorio Feltri: «Tipico esempio di qualunquista intellettualoide e avvezzo ai luoghi comuni, triste emblema di questo tempo. Questo post è di una stupidità sconcertante. Feltri si vergogni e porti rispetto alla Puglia e a tutte le persone offese dalla sua ignoranza».
Ma tanti altri pugliesi hanno risposto al direttore del quotidiano Libero e tra un «Vai a schiacciare i ricci col c...» e un «Sei un trim...» c'è anche chi ha la pazienza di argomentare la propria risposta.
«Sono pugliese, laureata con 110 e lode, doppio diploma di scuola superiore con il massimo dei voti, corsi universitari post-laurea e una serie infinita di abilitazioni nei più svariati settori del turismo e della scuola - scrive una ragazza - lavoro da una vita, grazie alla mia famiglia di grandi e onesti lavoratori. Non è corretto esprimere un giudizio del genere su noi pugliesi, nonché offensivo e razzista nei confronti dei "negri". La invito ad approfondire meglio la questione prima di generalizzare in modo superficiale e denigratorio, offendendo gente del Sud che lei neanche conosce, basandosi invece su stereotipi antichi e falsi da sempre».
Oltre a chi ci tiene a ricordare a Feltri che i pugliesi ci vanno nei campi a farsi sfruttare e a volte anche a morire: «Si sa, i terroni sono dei lavativi senza voglia di lavorare. Prendete Paola, ad esempio. Bracciante nelle campagne di Andria. È il 13 giugno 2015 quando sbatte a terra e muore. Lavorava tutti i giorni dalle 3:30 del mattino, quando con un pullman, insieme alle compagne di lavoro, veniva portata nei campi, fino alle 15:30. La paga? 30 euro, cifra diversa da quella riportata in busta paga. Ecco una che si "grattava le p...." (per Vittorio Feltri, ovviamente, le ovaie non sono nemmeno contemplate)».