Fer.Live, il Tar accoglie il ricorso del Comune di Bitonto. Ricci: «La discarica non si farà»

Nella sentenza si evidenziano diversi motivi che impediscono l’insediamento di un bacino di smaltimento di rifiuti non pericolosi

martedì 12 dicembre 2023
Accolto dal Tar il ricorso presentato dal Comune di Bitonto contro il rilascio dell'Aia da parte della Città metropolitana di Bari. Dichiarato illegittimo, dunque, il provvedimento che, in un primo momento, autorizzava la società Fer.Live alla realizzazione di un bacino di smaltimento di rifiuti non pericolosi in contrada Colaianni, nel territorio rurale bitontino.

Come sempre sostenuto dal Comune di Bitonto, il provvedimento impugnato è illegittimo perché concesso sulla base di un'autorizzazione paesaggistica e di una valutazione di impatto ambientale ormai scadute e – peraltro – rilasciate nel 2011 per un progetto diverso. Nella sentenza, inoltre, si evidenziano diversi motivi che impediscono l'insediamento della discarica. Tra questi, il fatto che disti meno di 3km dal centro abitato di Palombaio, in zona a destinazione e vocazione agricola, e che intersechi le fasce di rispetto del "Torrente Marisabella" e della "Lama Balice", due contesti paesaggistici sottoposti a tutela. Tutti aspetti già evidenziati nei pareri negativi espressi dal Comune di Bitonto nella conferenza di servizi, precedentemente al rilascio del Aia.

Fondamentale nella vicenda anche il parere dell'Autorità di Bacino, che aveva a sua volta segnalato che il sito individuato dalla società Fer.Live fosse destinato a vasca di laminazione delle piene della Lama Balice dal piano di gestione del rischio alluvioni e – pertanto – incompatibile con la realizzazione di una discarica.

«In questa battaglia che abbiamo sostenuto, a tutela del nostro straordinario patrimonio ambientale, è stato indispensabile il supporto del sindaco Antonio Decaro, che si è interessato in prima persona sollecitando i suoi uffici ad approfondire gli aspetti relativi al rischio idrogeologico per l'intero territorio metropolitano – dichiara il sindaco Francesco Paolo Ricci –. Importante anche l'apporto del Comune di Terlizzi e delle associazioni, che sono intervenuti nel processo a sostegno delle nostre ragioni. Continueremo su questa strada, perché il nostro territorio merita di essere preservato».