Fiori nei cimiteri di Bitonto per il 25 aprile

L'iniziativa dell'amministrazione comunale che ha disposto anche un servizio di pulizia e cura per i morti

sabato 25 aprile 2020 10.08
Lanciare un messaggio di speranza nel luogo che custodisce la memoria e le radici di ogni membro della comunità ma che resta dolorosamente chiuso a causa dell'emergenza coronavirus. È questo l'obiettivo dell'amministrazione comunale di Bitonto che ha deciso di adornare con fiori freschi i cimiteri del centro urbano e delle frazioni di Mariotto e Palombaio in occasione delle celebrazioni per l'Anniversario della Liberazione.
Una ricorrenza per la quale è stata disposta una cerimonia in ogni caso estremamente contratta, con la presenza solo del sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, del comandante della Polizia Municipale, Gaetano Paciullo e della presidente dell'ANPI, Antondella De Napoli, che deporranno una corona d'alloro e un mazzo di rose ai piedi del cippo commemorativo in Villa Comunale dedicato alla partigiana "Anty", Irma Marchiani, fucilata dai nazisti il 26 novembre del 1944.

I cimiteri sono stati oggetto di un trattamento speciale di pulizia e cura da parte dell'Amministrazione.
Le aree comuni sono state adornate con fioriere ricolme di margheritine bianche, rendendo meno grigia la surreale atmosfera dei tre cimiteri del centro urbano e delle frazioni.
Sulle fioriere un messaggio, nel quale l'Amministrazione comunale scrive: «Questi fiori sono il simbolo dell'unità e del senso di appartenenza della nostra comunità, rafforzata in coesione e responsabilità in questo momento difficile per tutto il Paese. Il ricordo dei nostri cari alimenti il coraggio e la voglia di ricominciare della nostra città».
Il sindaco Michele Abbaticchio, rivolgendosi direttamente ai cittadini, ha spiegato di come «con questa simbolica iniziativa, realizzata grazie all'impegno della responsabile del Servizio Demografico e dei suoi collaboratori, si sia provato a rimediare al rammarico di noi tutti per il sacrificio di non poter portare l'omaggio ai propri cari defunti a causa della chiusura forzata dei cimiteri».