“Francesco Birardi. Un liceale bitontino alla Grande Guerra”

Domani la presentazione nella Galleria De Vanna dell’inedito libro di Vincenzo Robles e Nicola Pice

lunedì 26 novembre 2018 10.10
Un racconto rimasto per anni nei cassetti dei più cari affetti del protagonista, tra le parole scritte dal fronte nelle lettere ricevute dal loro "eroe" durante la Prima Guerra Mondiale, che adesso tornano alla luce per raccontare la follia della guerra da una prospettiva terribile: la trincea. Sarà presentato domani alle 18 nella Galleria Nazionale di Puglia "De Vanna" il libro "Francesco Birardi. Un liceale bitontino alla Grande Guerra", a cura di Vincenzo Robles e Nicola Pice, edito da Raffaello, che racconta la storia del giovane studente bitontino Francesco Birardi, morto, poco più che ventenne, il 29 maggio 1917, a Hermada, durante la decima battaglia dell'Isonzo, per espugnare il Monte Santo.

Insieme agli autori ci saranno anche Pasquale Guaragnella, professore di Letteratura italiana della Università di Bari, e Vito Antonio Leuzzi, direttore dell'Istituto Pugliese per la Storia dell'Antifascismo e dell'Italia Contemporanea.

La preziosa testimonianza, per molto tempo rimasta tra le carte di famiglia, vede oggi la luce grazie alla saggia decisione di Teresa Pazienza, fedele custode delle memorie di famiglia. Il volume si presenta come un vero "giornale di guerra" perché offre al lettore non solo un ricco epistolario e un attento diario, ma anche una interessante serie di fotografie scattate direttamente dal giovane tenente durante la sua esperienza di guerra. Le lettere, inviate alla famiglia e al suo omonimo cugino, in servizio presso l'Ospedale militare di Acquaviva, esprimono il momento più intimo del giovane, sempre attento a nascondere ai suoi genitori le difficoltà della vita di trincea e a confidarsi, invece, con suo cugino al quale rivelava pericoli e timori. Alle fotografie segue un diario che apre l'orizzonte sulla difficile quotidianità del soldato impegnato fra lavoro, trincea, assalto e qualche momento di sana goliardia. Le fotografie, infine, trasmettono le immagini in "presa diretta" senza alcun filtro e raccontano come si presentava una trincea in prima linea e un accampamento in seconda linea. L'interessante "giornale di guerra" offre l'eccezionale testimonianza di un giovane che ha partecipato alla Grande guerra non solo per dovere di Patria ma con il vivo desiderio di comprenderla.
Nel corso della presentazione del libro l'attore Raffaele Romita leggerà alcune pagine dell'epistolario e del diario di guerra.