Francesco Mundo: "Mi ricandido per contribuire allo sviluppo della città"
Ambiente, urbanistica e disagio sociale al centro delle sue iniziative
lunedì 5 giugno 2017
16.40
"Mi ricandido perché, attraverso l'apprezzamento dell'attività svolta, me lo hanno chiesto molti amici e i miei compagni del Partito Socialista. Mi ricandido perché se gli elettori lo vorranno, potrò ancora dare il mio contributo in favore della città. Mi ricandido per proseguire nell'impegno di difesa dell'ambiente e per promuovere uno sviluppo vero che dia speranza e un futuro sereno ai giovani valorizzando le due principali risorse della città: l'agricoltura con tutte le attività ad essa connesse e il patrimonio storico-architettonico-culturale".
Francesco Mundo ci riprova. Cinquantanove anni, ingegnere e docente, sposato e padre di tre figli, appassionato di Storia, amante del mare e della natura, scende nuovamente in campo per tornare in Consiglio Comunale. Eletto nel 2012 per il PSI, al suo primo mandato, è stato il capogruppo del partito nella più importante assemblea cittadina. Ha retto l'incarico di presidente della Terza Commissione Consigliare Permanente (che si occupa di Urbanistica, Lavori pubblici, Polizia locale, arredo urbano e controllo del territorio) da luglio 2013 fino a marzo scorso. Nel partito di appartenenza, nel recente passato, è stato componente della Segreteria provinciale barese e membro del Consiglio Nazionale.
Come giudica la sua esperienza amministrativa in questi cinque anni?
"Un'esperienza intensa e senz'altro positiva. Intensa per le innumerevoli tematiche affrontate alle quali è stato necessario dedicare tanto tempo e molte energie; positiva sotto l'aspetto dell'esperienza maturata, delle conoscenze acquisite e del lavoro svolto non di rado in sinergia con i colleghi, sia di maggioranza che di minoranza".
Come ha interpretato il suo ruolo di presidente della 3^ Commissione? Qual è stato il suo compito?
"Come servizio ai colleghi consiglieri, senza distinzione tra minoranza o maggioranza, ma anche come supporto e stimolo alla Giunta. Al presidente compete il compito di convocare la commissione e fissare l'ordine del giorno. Se ritenuto utile, convoca in audizione funzionari apicali e assessori. Terminati gli approfondimenti, redige i pareri sui singoli provvedimenti e li trasmette alla segreteria generale; custodisce verbali e documenti delle sedute e mensilmente li consegna al medesimo ufficio per l'archiviazione redigendo anche un quadro di sintesi relativo alle presenze e assenze dei singoli componenti; relaziona in consiglio quando è necessario. Personalmente ho preferito quasi sempre svolgere una prima relazione conoscitiva sugli atti provenienti dai vari Uffici per velocizzare i lavori".
Ma il presidente percepisce gettoni extra per questo maggiore impegno?
"Assolutamente no. Ai presidenti di commissione spetta il gettone di presenza esattamente come agli altri consiglieri e nulla più".
Ci può fare una breve sintesi del lavoro svolto nella sua commissione?
"Abbiamo esaminato più di trecento tra deliberazioni di consiglio, una decina di regolamenti di cui due elaborati in commissione e poi approvati dal consiglio, atti di bilancio, varianti urbanistiche, piani secondari d'iniziativa privata. Su circa due terzi di questi atti abbiamo espresso il parere di competenza, sugli altri abbiamo relazionato per iscritto, per la maggior parte, o verbalmente in Consiglio Comunale. Ed è toccato quasi sempre a me farlo".
Quali provvedimenti le hanno dato maggior soddisfazione o ritiene siano stati più utili alla città?
"Tutta l'attività della commissione è stata utile. Certamente quelli che mi stanno più a cuore sono quelli di cui il sottoscritto è stato estensore e che successivamente, si sono tramutati in atti concreti approvati dal consiglio dopo il normale iter istruttorio. Penso al Regolamento per le manomissioni del suolo pubblico e al Regolamento per la Toponomastica. Certamente efficace per la risoluzione dell'annosa questione della Scuola media De Renzio è stata l'articolata Relazione sull'Edilizia Scolastica del 25/09/2015, inviata al Servizio Ispettivo dell'U.S.R. Puglia nella quale si mettevano ben in evidenza lo sforamento dell'indice di affollamento dell'ex Quarto Gruppo, con gli altri plessi di scuola media ampiamente sottoutilizzati benché perfettamente idonei. Su tutti, comunque, vi è la Variante all'Art. 22.1.c delle NTA del PRG, meglio nota come moratoria sulle discariche. Una proposta d'iniziativa popolare promossa dall'Associazione COLIBRI A.T.A.S. mediante una sottoscrizione, fortemente sostenuta dai socialisti e approvata in Consiglio praticamente all'unanimità (un solo astenuto: il consigliere Modugno n.d.r.)".
Qualche atto passato in commissione di cui non è pienamente soddisfatto?
"Non molti, ma quei pochi sono pesanti. Innanzitutto il Documento Unico di Programmazione 2016 2018. Un atto a nostro avviso in parte incompleto e in alcuni passaggi perfino non veritiero sulla necessità presunta di alienare il 60% delle quote pubbliche dell'Azienda controllata A.S.V. s.p.a.. Ma la delusione maggiore è l'essersi ostinati a portare in Consiglio il Documento Programmatico Preliminare del nuovo P.U.G. a nostro avviso senza aver avuto il tempo necessario perfino di leggerlo integralmente. Un DPP carente non tanto nel quadro delle conoscenze, quanto negli indirizzi politici in diversi ambiti strategici. Indirizzi necessari ai progettisti per poter procedere in modo speditivo. Non averlo fatto, significa, come minimo, non avere le idee chiare su ciò che si vuol fare. E questo potrebbe tradursi in un inevitabile allungamento dei tempi di elaborazione del P.U.G., se non alla paralisi del procedimento, atteso che Abbaticchio e i suoi nella programmazione finanziaria 2017 2019 approvata un mese fa, hanno stanziato zero euro".
Veniamo ad oggi. Qual è il suo programma?
"Penso che il singolo candidato non debba avere il suo programma. Diciamo che le mie sensibilità verso l'ambiente e la sua tutela, lo sviluppo urbanistico, il mondo giovanile e le fasce sociali più deboli, il settore agricolo e le attività produttive, la sicurezza e il benessere sociale, e altro ancora, sono confluite nel programma del mio partito prima, e poi della coalizione di Lillino Sannicandro. I programmi, i percorsi, vanno condivisi per divenire obiettivi comuni e quindi mete realmente raggiungibili. Da soli non si va da nessuna parte".
E allora mettiamola così: cosa propone per i giovani?
"I giovani non vanno illusi con promesse vaghe. I giovani hanno bisogno di serenità e sicurezza, di esempi positivi. La serenità deve regnare nelle famiglie, nella scuola, nei luoghi di ritrovo e infine sui luoghi di lavoro. Sicurezza significa vivere al riparo dalla violenza, dai sopprusi e dalla devianza. Una famiglia con disagio economico, sarà una famiglia esposta al rischio del disagio sociale; il disagio sociale produce emarginazione e l'emarginazione apre le porte alle devianze giovanili. Lavorare, impegnarsi su queste cose, per una scuola inclusiva, per dare momenti e luoghi dove ritrovarsi per fere insieme cose positive, dare la possibilità di avvicinarsi quanto prima al mondo del lavoro, significa lavorare per i giovani e per il loro futuro. Io posso garantire il mio impegno in questa direzione".
Come pensa si debba o possa risolvere il problema abitativo?
"È un tema che ci porterebbe lontano. Sono molti anni che a livello centrale non si propone nulla. A livello comunale, una riflessione su come utilizzare il patrimonio edilizio disponibile per affrontare questo problema la farei. Prima di procedere con un piano delle alienazioni, proverei ad accertare se non sia il caso di dare un tetto, magari da ristrutturare, a chi quel tetto non lo possiede. Per l'emergenza abitativa, invece, che costa tantissimo alle casse comunali ed è un fenomeno in aumento, occorrerebbe che il comune tornasse nella piena e totale disponibilità dell'edificio ex San Carlo per poterlo utilizzare. Un edificio costruito per ospitare civili abitazioni, assolutamente inidoneo ad ospitare una scuola, ma ancora frequentato da poche decine di studenti del Tecnico Chimico che potrebbero trovare ospitalità presso il plesso dell'I.T.T. A.Volta di Via Matteotti. Del resto già dallo scorso anno i plessi di Via Modugno, il Traetta e il Volta, fanno parte di un unico Istituto di Istruzione Secondaria Superiore che si chiama Volta De Gemmis comprendendo anche il plesso di Terlizzi".
E sulla TARI e il problema dei rifiuti?
"Occorre puntare sullabbattimento dei costi del servizio e dar inizio a severe e durature azioni repressive nei confronti di chi è scorretto e degli sporcaccioni. La TARI è il risultato di una somma di costi: costi per lo spazzamento, raccolta, trasporto e smaltimento. Lo smaltimento dei RSU indifferenziati in discarica, rappresenta il costo più alto. Oggi il 70% dei RSU va in discarica mentre solo il 30% viene recuperato con la differenziata. In questo campo siamo in grave ritardo, perfino nei confronti di comuni limitrofi. Occorre estendere il porta a porta a tutta la città per invertire quelle percentuali. Cosa che altri comuni hanno fatto. Separare i rifiuti, differenziarli, significa ricavare materie secondarie vendibili contribuendo a compensare i costi del servizio. Occorre mettere in atto una serie di azioni volte a riciclare le materie e ridurre le quantità dei rifiuti. Si chiama strategia rifiuti zero. Altrove hanno iniziato. Noi dobbiamo farlo anche perché non abbiamo altra scelta".
Ritiene che le attività amministrative siano correttamente comunicate alla città?
"Assolutamente no. La corretta e libera informazione è uno dei capisaldi della democrazia. La comunicazione istituzionale non può essere declassata al rango di propaganda come ha fatto Abbaticchio in questi anni. L'ufficio stampa comunale va ristabilito e deve riappropriarsi del proprio ruolo neutro. La politica deve poter entrare nelle case delle persone. I consigli comunali, sono una parte importante della politica, sono pochissimo seguiti dai concittadini, vanno trasmessi in diretta. Io lo farei utilizzando radio e TV. Sono stato uno dei primi firmatari nel dare il consenso alle videoriprese. Così qualcuno, in consiglio comunale, la smette di trasformare la sede consigliare in un teatrino e qualche altro impara a controllare meglio i propri scatti di violenza perfino fisica che sono indegni del ruolo istituzionale rivestito".
Facciamo una simpatica simulazione. Come amministratore ha una cospicua somma da utilizzare, ma non sufficiente a far fronte a tutte le necessità. Pertanto deve stabilire delle priorità. In ordine progressivo ne indichi tre.
"Finanzierei iniziative che possano creare opportunità, economia e quindi lavoro. In primo luogo, in Urbanistica finanzierei il PUG; in secondo luogo potenzierei la struttura amministrativa comunale con particolare attenzione ai servizi tecnici dedicati ad imprese e cittadini; infine, mi adopererei per iniziare a finanziare un organico piano di manutenzione del patrimonio viario comunale".
Le faccio un sincero in bocca al lupo per la sua rielezione, ma qualora non fosse rieletto?
"Nessun problema. Vorrà dire che gli elettori avranno scelto altri che meglio li rappresentano".
Francesco Mundo ci riprova. Cinquantanove anni, ingegnere e docente, sposato e padre di tre figli, appassionato di Storia, amante del mare e della natura, scende nuovamente in campo per tornare in Consiglio Comunale. Eletto nel 2012 per il PSI, al suo primo mandato, è stato il capogruppo del partito nella più importante assemblea cittadina. Ha retto l'incarico di presidente della Terza Commissione Consigliare Permanente (che si occupa di Urbanistica, Lavori pubblici, Polizia locale, arredo urbano e controllo del territorio) da luglio 2013 fino a marzo scorso. Nel partito di appartenenza, nel recente passato, è stato componente della Segreteria provinciale barese e membro del Consiglio Nazionale.
Come giudica la sua esperienza amministrativa in questi cinque anni?
"Un'esperienza intensa e senz'altro positiva. Intensa per le innumerevoli tematiche affrontate alle quali è stato necessario dedicare tanto tempo e molte energie; positiva sotto l'aspetto dell'esperienza maturata, delle conoscenze acquisite e del lavoro svolto non di rado in sinergia con i colleghi, sia di maggioranza che di minoranza".
Come ha interpretato il suo ruolo di presidente della 3^ Commissione? Qual è stato il suo compito?
"Come servizio ai colleghi consiglieri, senza distinzione tra minoranza o maggioranza, ma anche come supporto e stimolo alla Giunta. Al presidente compete il compito di convocare la commissione e fissare l'ordine del giorno. Se ritenuto utile, convoca in audizione funzionari apicali e assessori. Terminati gli approfondimenti, redige i pareri sui singoli provvedimenti e li trasmette alla segreteria generale; custodisce verbali e documenti delle sedute e mensilmente li consegna al medesimo ufficio per l'archiviazione redigendo anche un quadro di sintesi relativo alle presenze e assenze dei singoli componenti; relaziona in consiglio quando è necessario. Personalmente ho preferito quasi sempre svolgere una prima relazione conoscitiva sugli atti provenienti dai vari Uffici per velocizzare i lavori".
Ma il presidente percepisce gettoni extra per questo maggiore impegno?
"Assolutamente no. Ai presidenti di commissione spetta il gettone di presenza esattamente come agli altri consiglieri e nulla più".
Ci può fare una breve sintesi del lavoro svolto nella sua commissione?
"Abbiamo esaminato più di trecento tra deliberazioni di consiglio, una decina di regolamenti di cui due elaborati in commissione e poi approvati dal consiglio, atti di bilancio, varianti urbanistiche, piani secondari d'iniziativa privata. Su circa due terzi di questi atti abbiamo espresso il parere di competenza, sugli altri abbiamo relazionato per iscritto, per la maggior parte, o verbalmente in Consiglio Comunale. Ed è toccato quasi sempre a me farlo".
Quali provvedimenti le hanno dato maggior soddisfazione o ritiene siano stati più utili alla città?
"Tutta l'attività della commissione è stata utile. Certamente quelli che mi stanno più a cuore sono quelli di cui il sottoscritto è stato estensore e che successivamente, si sono tramutati in atti concreti approvati dal consiglio dopo il normale iter istruttorio. Penso al Regolamento per le manomissioni del suolo pubblico e al Regolamento per la Toponomastica. Certamente efficace per la risoluzione dell'annosa questione della Scuola media De Renzio è stata l'articolata Relazione sull'Edilizia Scolastica del 25/09/2015, inviata al Servizio Ispettivo dell'U.S.R. Puglia nella quale si mettevano ben in evidenza lo sforamento dell'indice di affollamento dell'ex Quarto Gruppo, con gli altri plessi di scuola media ampiamente sottoutilizzati benché perfettamente idonei. Su tutti, comunque, vi è la Variante all'Art. 22.1.c delle NTA del PRG, meglio nota come moratoria sulle discariche. Una proposta d'iniziativa popolare promossa dall'Associazione COLIBRI A.T.A.S. mediante una sottoscrizione, fortemente sostenuta dai socialisti e approvata in Consiglio praticamente all'unanimità (un solo astenuto: il consigliere Modugno n.d.r.)".
Qualche atto passato in commissione di cui non è pienamente soddisfatto?
"Non molti, ma quei pochi sono pesanti. Innanzitutto il Documento Unico di Programmazione 2016 2018. Un atto a nostro avviso in parte incompleto e in alcuni passaggi perfino non veritiero sulla necessità presunta di alienare il 60% delle quote pubbliche dell'Azienda controllata A.S.V. s.p.a.. Ma la delusione maggiore è l'essersi ostinati a portare in Consiglio il Documento Programmatico Preliminare del nuovo P.U.G. a nostro avviso senza aver avuto il tempo necessario perfino di leggerlo integralmente. Un DPP carente non tanto nel quadro delle conoscenze, quanto negli indirizzi politici in diversi ambiti strategici. Indirizzi necessari ai progettisti per poter procedere in modo speditivo. Non averlo fatto, significa, come minimo, non avere le idee chiare su ciò che si vuol fare. E questo potrebbe tradursi in un inevitabile allungamento dei tempi di elaborazione del P.U.G., se non alla paralisi del procedimento, atteso che Abbaticchio e i suoi nella programmazione finanziaria 2017 2019 approvata un mese fa, hanno stanziato zero euro".
Veniamo ad oggi. Qual è il suo programma?
"Penso che il singolo candidato non debba avere il suo programma. Diciamo che le mie sensibilità verso l'ambiente e la sua tutela, lo sviluppo urbanistico, il mondo giovanile e le fasce sociali più deboli, il settore agricolo e le attività produttive, la sicurezza e il benessere sociale, e altro ancora, sono confluite nel programma del mio partito prima, e poi della coalizione di Lillino Sannicandro. I programmi, i percorsi, vanno condivisi per divenire obiettivi comuni e quindi mete realmente raggiungibili. Da soli non si va da nessuna parte".
E allora mettiamola così: cosa propone per i giovani?
"I giovani non vanno illusi con promesse vaghe. I giovani hanno bisogno di serenità e sicurezza, di esempi positivi. La serenità deve regnare nelle famiglie, nella scuola, nei luoghi di ritrovo e infine sui luoghi di lavoro. Sicurezza significa vivere al riparo dalla violenza, dai sopprusi e dalla devianza. Una famiglia con disagio economico, sarà una famiglia esposta al rischio del disagio sociale; il disagio sociale produce emarginazione e l'emarginazione apre le porte alle devianze giovanili. Lavorare, impegnarsi su queste cose, per una scuola inclusiva, per dare momenti e luoghi dove ritrovarsi per fere insieme cose positive, dare la possibilità di avvicinarsi quanto prima al mondo del lavoro, significa lavorare per i giovani e per il loro futuro. Io posso garantire il mio impegno in questa direzione".
Come pensa si debba o possa risolvere il problema abitativo?
"È un tema che ci porterebbe lontano. Sono molti anni che a livello centrale non si propone nulla. A livello comunale, una riflessione su come utilizzare il patrimonio edilizio disponibile per affrontare questo problema la farei. Prima di procedere con un piano delle alienazioni, proverei ad accertare se non sia il caso di dare un tetto, magari da ristrutturare, a chi quel tetto non lo possiede. Per l'emergenza abitativa, invece, che costa tantissimo alle casse comunali ed è un fenomeno in aumento, occorrerebbe che il comune tornasse nella piena e totale disponibilità dell'edificio ex San Carlo per poterlo utilizzare. Un edificio costruito per ospitare civili abitazioni, assolutamente inidoneo ad ospitare una scuola, ma ancora frequentato da poche decine di studenti del Tecnico Chimico che potrebbero trovare ospitalità presso il plesso dell'I.T.T. A.Volta di Via Matteotti. Del resto già dallo scorso anno i plessi di Via Modugno, il Traetta e il Volta, fanno parte di un unico Istituto di Istruzione Secondaria Superiore che si chiama Volta De Gemmis comprendendo anche il plesso di Terlizzi".
E sulla TARI e il problema dei rifiuti?
"Occorre puntare sullabbattimento dei costi del servizio e dar inizio a severe e durature azioni repressive nei confronti di chi è scorretto e degli sporcaccioni. La TARI è il risultato di una somma di costi: costi per lo spazzamento, raccolta, trasporto e smaltimento. Lo smaltimento dei RSU indifferenziati in discarica, rappresenta il costo più alto. Oggi il 70% dei RSU va in discarica mentre solo il 30% viene recuperato con la differenziata. In questo campo siamo in grave ritardo, perfino nei confronti di comuni limitrofi. Occorre estendere il porta a porta a tutta la città per invertire quelle percentuali. Cosa che altri comuni hanno fatto. Separare i rifiuti, differenziarli, significa ricavare materie secondarie vendibili contribuendo a compensare i costi del servizio. Occorre mettere in atto una serie di azioni volte a riciclare le materie e ridurre le quantità dei rifiuti. Si chiama strategia rifiuti zero. Altrove hanno iniziato. Noi dobbiamo farlo anche perché non abbiamo altra scelta".
Ritiene che le attività amministrative siano correttamente comunicate alla città?
"Assolutamente no. La corretta e libera informazione è uno dei capisaldi della democrazia. La comunicazione istituzionale non può essere declassata al rango di propaganda come ha fatto Abbaticchio in questi anni. L'ufficio stampa comunale va ristabilito e deve riappropriarsi del proprio ruolo neutro. La politica deve poter entrare nelle case delle persone. I consigli comunali, sono una parte importante della politica, sono pochissimo seguiti dai concittadini, vanno trasmessi in diretta. Io lo farei utilizzando radio e TV. Sono stato uno dei primi firmatari nel dare il consenso alle videoriprese. Così qualcuno, in consiglio comunale, la smette di trasformare la sede consigliare in un teatrino e qualche altro impara a controllare meglio i propri scatti di violenza perfino fisica che sono indegni del ruolo istituzionale rivestito".
Facciamo una simpatica simulazione. Come amministratore ha una cospicua somma da utilizzare, ma non sufficiente a far fronte a tutte le necessità. Pertanto deve stabilire delle priorità. In ordine progressivo ne indichi tre.
"Finanzierei iniziative che possano creare opportunità, economia e quindi lavoro. In primo luogo, in Urbanistica finanzierei il PUG; in secondo luogo potenzierei la struttura amministrativa comunale con particolare attenzione ai servizi tecnici dedicati ad imprese e cittadini; infine, mi adopererei per iniziare a finanziare un organico piano di manutenzione del patrimonio viario comunale".
Le faccio un sincero in bocca al lupo per la sua rielezione, ma qualora non fosse rieletto?
"Nessun problema. Vorrà dire che gli elettori avranno scelto altri che meglio li rappresentano".