Franco Terlizzi si difende: «Sono estraneo a queste accuse e lo dimostrerò»
Nella carrozzeria che gestiva il 60enne di Bitonto sarebbero state portate avanti le truffe alle assicurazioni
mercoledì 7 settembre 2022
10.47
Da ex naufrago dell'Isola dei Famosi a presunto prestanome del figlio di Pepè Flachi, il boss della Comasina deceduto lo scorso gennaio, con una carrozzeria a Cormano, nel milanese.
È la parabola discendente di Franco Terlizzi, 60enne originario di Bitonto, arrestato ieri - assieme ad altre dodici persone accusate di essere i nuovi referenti e i reggenti della cosca di Bruzzano, a nord di Milano - al termine di un'operazione della Guardia di Finanza contro la 'ndrangheta in Lombardia.
Ex pugile, personal trainer e pr di una delle discoteche più famose di Milano, l'Hollywood, da anni residente nel lecchese, il nome di Terlizzi era già venuto fuori circa dieci anni fa nell'inchiesta "Caposaldo-Redux". Poi, dopo una carriera di seconda fila tra tv e social, la svolta è arrivata nel 2018, quando ha partecipato come concorrente all'Isola dei Famosi divenendo uno dei protagonisti indiscussi dell'edizione per i suoi continui scontri con gli altri concorrenti.
È finito in manette, ieri, con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga e intestazione fittizia di beni: secondo gli inquirenti avrebbe fatto da prestanome a Davide Flachi, il braccio operativo della famiglia che comanda su una parte del capoluogo lombardo soprattutto nel campo delle estorsioni e del traffico di droga. Non solo cocaina, ma anche hashish e marijuana, droghe oggi sempre più richieste dal mercato.
L'operazione, inoltre, ha portato anche al sequestro di due attività imprenditoriali e persino di mitragliatori da guerra. «Io non c'entro niente, ho fatto l'imprenditore, ho conosciuto queste persone, ma sono estraneo a queste accuse e lo dimostrerò», ha detto Terlizzi al suo avvocato Antonino Crea.
A lui dall'Antimafia, che ha coordinato l'operazione, però, non viene contestata l'aggravante del metodo mafioso. Nella carrozzeria che gestiva Terlizzi, di fatto, sarebbero state portate avanti le truffe alle assicurazioni.
È la parabola discendente di Franco Terlizzi, 60enne originario di Bitonto, arrestato ieri - assieme ad altre dodici persone accusate di essere i nuovi referenti e i reggenti della cosca di Bruzzano, a nord di Milano - al termine di un'operazione della Guardia di Finanza contro la 'ndrangheta in Lombardia.
Ex pugile, personal trainer e pr di una delle discoteche più famose di Milano, l'Hollywood, da anni residente nel lecchese, il nome di Terlizzi era già venuto fuori circa dieci anni fa nell'inchiesta "Caposaldo-Redux". Poi, dopo una carriera di seconda fila tra tv e social, la svolta è arrivata nel 2018, quando ha partecipato come concorrente all'Isola dei Famosi divenendo uno dei protagonisti indiscussi dell'edizione per i suoi continui scontri con gli altri concorrenti.
È finito in manette, ieri, con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga e intestazione fittizia di beni: secondo gli inquirenti avrebbe fatto da prestanome a Davide Flachi, il braccio operativo della famiglia che comanda su una parte del capoluogo lombardo soprattutto nel campo delle estorsioni e del traffico di droga. Non solo cocaina, ma anche hashish e marijuana, droghe oggi sempre più richieste dal mercato.
L'operazione, inoltre, ha portato anche al sequestro di due attività imprenditoriali e persino di mitragliatori da guerra. «Io non c'entro niente, ho fatto l'imprenditore, ho conosciuto queste persone, ma sono estraneo a queste accuse e lo dimostrerò», ha detto Terlizzi al suo avvocato Antonino Crea.
A lui dall'Antimafia, che ha coordinato l'operazione, però, non viene contestata l'aggravante del metodo mafioso. Nella carrozzeria che gestiva Terlizzi, di fatto, sarebbero state portate avanti le truffe alle assicurazioni.