Fuochi d'artificio sul luogo dell'omicidio Tarantino

Provocazione, profanazione o una risposta all'azione dello Stato?

giovedì 25 gennaio 2018 9.33
Ha tutta l'aria di essere una provocazione il gesto di alcuni ignoti che ieri sera, attorno alle 22, hanno acceso una scatoletta di fuochi d'artificio in via Arco Sant'Andrea, nel punto esatto in cui lo scorso 30 dicembre, due killer hanno sparato decine di colpi d'arma da fuoco in direzione del pregiudicato Giuseppe Casadibari, uccidendo invece un'ignara passante, l'84enne Anna Rosa Tarantino. Mentre la comunità è ancora sconvolta da questa morte assurda, la zona dell'omicidio, continuamente presidiata dalle forze dell'ordine, diventa scenario per un piccolo spettacolo pirotecnico. Difficile derubricare il gesto a bravata goliardica di qualche sbandato: il luogo e la presenza a poche centinaia di metri di due pattuglie della Guardia di Finanza, lascia piuttosto pensare alla reazione, esasperata, alla presenza dello Stato, che ha, di fatto, mandato all'aria i commerci illegali sul territorio, generando attorno alla malavita locale una pressione senza precedenti. Ma non in maniera totale, visto che i traffici di droga non si sono arrestati del tutto e gli spacciatori potrebbero aver trovato il modo per ricevere ancora qualche carico di stupefacenti anche nel centro storico. La sfida allo Stato, quindi, è tutt'altro che sopita.