Furti d'auto a Bitonto: ritrovata una Renault Clio cannibalizzata
L'hanno scoperta nell'agro di Giovinazzo le Guardie Campestri e la Polizia Locale. Episodi simili a Terlizzi
venerdì 29 luglio 2022
11.21
Auto rubata a Bitonto e cannibalizzata a Giovinazzo. È questa l'amara scoperta che hanno fatto le Guardie Campestri e la Polizia Locale, nel corso di un servizio coordinato di controllo del territorio del vasto agro cittadino, al fine di prevenire e reprimere ogni forma di illiceità, in modo particolare i reati contro il patrimonio.
L'auto, una Renault Clio rubata appena ventiquattrore prima, è stata ritrovata all'interno di un fondo in località Parisi completamente smembrata, ridotta ai minimi termini per farne pezzi e alimentare quindi il dinamico e redditizio mercato clandestino della vendita dei ricambi. Significa niente più motore, volante, navigatore satellitare, plance, pezzi di carrozzeria, fari e centraline ripuliti nei circuiti dei demolitori compiacenti, utilizzando spesso documentazione apparentemente lecita.
Ma non si tratta di episodi isolati. A qualche chilometro di distanza, infatti, i ladri continuano imperterriti a commettere reati a danno degli agricoltori. A Terlizzi, ad esempio, dopo aver trovato in contrada Pozzo Lioy un trattore, risultato provento di un furto denunciato a Molfetta, le Guardie Campestri, nella stessa località rurale, abilmente nascosta tra gli alberi d'ulivo, hanno scoperto anche la cisterna, priva, però, della pompa irroratrice. Sull'episodio indagano adesso i Carabinieri.
Non si tratta di semplici casi di microcriminalità ma, secondo gli investigatori, di una piaga del territorio: la tecnica utilizzata dai malviventi, poi, è quasi sempre la stessa. Un fenomeno che, secondo quanto riferito dalle stesse forze dell'ordine, sta assumendo le dimensioni di un vero e proprio allarme sociale a nord di Bari.
L'auto, una Renault Clio rubata appena ventiquattrore prima, è stata ritrovata all'interno di un fondo in località Parisi completamente smembrata, ridotta ai minimi termini per farne pezzi e alimentare quindi il dinamico e redditizio mercato clandestino della vendita dei ricambi. Significa niente più motore, volante, navigatore satellitare, plance, pezzi di carrozzeria, fari e centraline ripuliti nei circuiti dei demolitori compiacenti, utilizzando spesso documentazione apparentemente lecita.
Ma non si tratta di episodi isolati. A qualche chilometro di distanza, infatti, i ladri continuano imperterriti a commettere reati a danno degli agricoltori. A Terlizzi, ad esempio, dopo aver trovato in contrada Pozzo Lioy un trattore, risultato provento di un furto denunciato a Molfetta, le Guardie Campestri, nella stessa località rurale, abilmente nascosta tra gli alberi d'ulivo, hanno scoperto anche la cisterna, priva, però, della pompa irroratrice. Sull'episodio indagano adesso i Carabinieri.
Non si tratta di semplici casi di microcriminalità ma, secondo gli investigatori, di una piaga del territorio: la tecnica utilizzata dai malviventi, poi, è quasi sempre la stessa. Un fenomeno che, secondo quanto riferito dalle stesse forze dell'ordine, sta assumendo le dimensioni di un vero e proprio allarme sociale a nord di Bari.