Cinque furti di auto in due mesi. Tre bitontini arrestati dai Carabinieri
Agivano da Valenzano a Noicattaro sino a Grumo Appula, Acquaviva delle Fonti e Ruvo di Puglia. Recuperate tre auto
mercoledì 23 febbraio 2022
13.20
Avrebbero agito tra Valenzano, Noicattaro, Grumo Appula, Acquaviva delle Fonti e Ruvo di Puglia, mettendo a segno cinque furti d'auto in due mesi: Giovanni Terlizzi, di 53 anni, Oronzo Migliore, di 48 anni, e Vincenzo Salierno, di 42 anni, tutti di Bitonto, sono stati arrestati dai Carabinieri.
Nella giornata di oggi, infatti, i militari della Compagnia di Triggiano hanno dato esecuzione a un'ordinanza applicativa di misure cautelare emessa dal Tribunale di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica del luogo, nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza nel procedimento a carico dei tre bitontini indagati, a vario titolo, per furto, furto aggravato, concorso nel reato, e per uno degli indagati anche quello di resistenza a pubblico ufficiale.
Secondo l'impostazione accusatoria accolta dal giudice per le indagini preliminari Angelo Salerno, ratta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa, i tre indagati si sarebbero resi responsabili, in concorso tra loro, di almeno cinque furti di veicoli, tra veicoli commerciali e autovetture utilitarie, facilmente asportabili e rivendibili.
I provvedimenti scaturiscono da un'indagine - avviata all'indomani del furto di un Fiat Doblò perpetrato all'alba il 1 luglio 2021 a Valenzano - condotta, mediante attività tecniche e dinamiche, dai Carabinieri della Stazione di Valenzano e della Compagnia di Triggiano, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Bari, da cui sono emersi indizi a carico dei tre, in ordine a cinque furti di autovetture, commessi a Valenzano, Noicattaro, Grumo Appula, Acquaviva delle Fonti e Ruvo di Puglia, nel periodo compreso tra il 1° luglio e il 30 agosto 2021.
Al 42enne è altresì contestato il reato di resistenza a pubblico ufficiale, poiché, per garantirsi la fuga dopo il furto di un veicolo avvenuto ad Acquaviva delle Fonti il 28 agosto 2021, non si sarebbe fermato all'alt impostogli dalla pattuglia della Stazione Carabinieri di Barletta, innescando un pericoloso inseguimento attraversando i comuni di Barletta, San Ferdinando di Puglia e Cerignola.
Nel corso delle attività di indagine, i militari dell'Arma sono riusciti a recuperare tre vetture asportate dagli indagati e a restituirle ai proprietari. La misura cautelare è stata notificata presso il carcere di Foggia, dove i prevenuti erano ristretti perché arrestati in flagranza nel mese di settembre dai Carabinieri sempre per furto d'auto.
Anche in quell'occasione i tre non si fermarono all'alt intimato loro da una pattuglia dei Carabinieri, dando luogo a un prolungato inseguimento, terminato lungo la strada provinciale 90 fra Sannicandro e Bitetto, dopo circa 40 chilometri, allorquando il conducente del mezzo rubato, dopo aver posto in essere ripetutamente manovre spericolate finalizzate a far desistere gli inseguitori, a causa della forte velocità, perdeva il controllo del mezzo andandosi a schiantare contro un albero di ulivo dislocato lungo il ciglio stradale.
«È importante sottolineare - si legge in una nota dell'Arma - che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all'esecuzione della misura cautelare odierna, seguirà l'interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti».
Nella giornata di oggi, infatti, i militari della Compagnia di Triggiano hanno dato esecuzione a un'ordinanza applicativa di misure cautelare emessa dal Tribunale di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica del luogo, nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza nel procedimento a carico dei tre bitontini indagati, a vario titolo, per furto, furto aggravato, concorso nel reato, e per uno degli indagati anche quello di resistenza a pubblico ufficiale.
Secondo l'impostazione accusatoria accolta dal giudice per le indagini preliminari Angelo Salerno, ratta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa, i tre indagati si sarebbero resi responsabili, in concorso tra loro, di almeno cinque furti di veicoli, tra veicoli commerciali e autovetture utilitarie, facilmente asportabili e rivendibili.
I provvedimenti scaturiscono da un'indagine - avviata all'indomani del furto di un Fiat Doblò perpetrato all'alba il 1 luglio 2021 a Valenzano - condotta, mediante attività tecniche e dinamiche, dai Carabinieri della Stazione di Valenzano e della Compagnia di Triggiano, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Bari, da cui sono emersi indizi a carico dei tre, in ordine a cinque furti di autovetture, commessi a Valenzano, Noicattaro, Grumo Appula, Acquaviva delle Fonti e Ruvo di Puglia, nel periodo compreso tra il 1° luglio e il 30 agosto 2021.
Al 42enne è altresì contestato il reato di resistenza a pubblico ufficiale, poiché, per garantirsi la fuga dopo il furto di un veicolo avvenuto ad Acquaviva delle Fonti il 28 agosto 2021, non si sarebbe fermato all'alt impostogli dalla pattuglia della Stazione Carabinieri di Barletta, innescando un pericoloso inseguimento attraversando i comuni di Barletta, San Ferdinando di Puglia e Cerignola.
Nel corso delle attività di indagine, i militari dell'Arma sono riusciti a recuperare tre vetture asportate dagli indagati e a restituirle ai proprietari. La misura cautelare è stata notificata presso il carcere di Foggia, dove i prevenuti erano ristretti perché arrestati in flagranza nel mese di settembre dai Carabinieri sempre per furto d'auto.
Anche in quell'occasione i tre non si fermarono all'alt intimato loro da una pattuglia dei Carabinieri, dando luogo a un prolungato inseguimento, terminato lungo la strada provinciale 90 fra Sannicandro e Bitetto, dopo circa 40 chilometri, allorquando il conducente del mezzo rubato, dopo aver posto in essere ripetutamente manovre spericolate finalizzate a far desistere gli inseguitori, a causa della forte velocità, perdeva il controllo del mezzo andandosi a schiantare contro un albero di ulivo dislocato lungo il ciglio stradale.
«È importante sottolineare - si legge in una nota dell'Arma - che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all'esecuzione della misura cautelare odierna, seguirà l'interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti».