Furti in campagna: Bitonto e Palo le città più colpite
Coldiretti annuncia ronde notturne e diurne: «Clima da far west»
domenica 27 ottobre 2019
9.35
Centinaia di quintali di olive e uva che ogni notte spariscono in Puglia, per un danno complessivo di circa 300 milioni di euro ogni anno sulle spalle degli agricoltori.
Sono questi i numeri dell'aumento vertiginoso dei crimini nel settore agricolo che colpisce tutta la regione ma in particolare le città di Bitonto e Palo del Colle, insieme ad Andria e Rutigliano. Le segnalazioni che arrivano dalla provincia di Bari e dalla Barletta, Andria e Trani sono in aumento vertiginoso e Coldiretti Puglia torna a denunciare il clima da far west con cui gli operatore del settore devono confrontarsi quotidianamente.
«Con la campagna olivicola appena iniziata – spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - avevamo messo in conto di dover subire per l'ennesimo anno consecutivo l'assalto di bande ben organizzate che in 2/3 minuti riescono a portare via oltre 30 kg di olive ad albero, battendo gli ulivi con mazze anche di ferro per far crollare il maggior numero di prodotto, danneggiando al contempo le piante. Le squadre di malfattori trascinano le reti sotto gli olivi a mano a mano che i complici percuotono i rami, per raccogliere il maggiore numero possibile di olive in caduta. Gli agricoltori sono costretti a organizzarsi in ronde notturne e diurne».
Muraglia ha anche chiesto ai Prefetti di tutta la Puglia e al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, la convocazione urgente di un incontro per circoscrivere le aree a maggior rischio e organizzare controlli delle forze dell'ordine più massicci e mirati.
Al danno si aggiunge la beffa quando le vittime dei furti devono anche impiegare ulteriore manodopera per raccogliere il prodotto che i malviventi non sono riusciti a ripulire.
Per questo da Coldiretti arriva l'appello a «replicare il modello utilizzato lo scorso anno, quando a seguito di incontri con il prefetto della BAT e con il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Trani, fu organizzato un presidio capillare dei Carabinieri soprattutto nelle campagne ubicate sul lato mare, area dove i fenomeni erano più intensi, con ottimi risultati», conclude Muraglia.
«Si assiste alla 'stagionalità' delle attività criminose in campagna – denuncia ancora Coldiretti Puglia – perché squadre ben organizzate tagliano i ceppi dell'uva da vino a marzo e aprile, rubano l'uva da tavola da agosto ad ottobre, le mandorle a settembre, le ciliegie a maggio, rubano le olive da ottobre a dicembre, gli ortaggi tutto l'anno, ma preferiscono i carciofi brindisini e gli asparagi foggiani, dimostrando che alla base dei furti ci sono specifiche richieste di prodotti redditizi perché molto apprezzati dai mercati, rubano gli ulivi monumentali perché qualcuno evidentemente li ricerca.
I reati contro il patrimonio, quali furto di mezzi agricoli (15%), abigeato (11%), furto di prodotti agricoli (13%), racket (9%), usura, danneggiamento, pascolo abusivo, estorsione, rappresentano la "porta di ingresso principale" della malavita organizzata e spicciola nella vita dell'imprenditore e nella regolare conduzione aziendale».
Sono questi i numeri dell'aumento vertiginoso dei crimini nel settore agricolo che colpisce tutta la regione ma in particolare le città di Bitonto e Palo del Colle, insieme ad Andria e Rutigliano. Le segnalazioni che arrivano dalla provincia di Bari e dalla Barletta, Andria e Trani sono in aumento vertiginoso e Coldiretti Puglia torna a denunciare il clima da far west con cui gli operatore del settore devono confrontarsi quotidianamente.
«Con la campagna olivicola appena iniziata – spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - avevamo messo in conto di dover subire per l'ennesimo anno consecutivo l'assalto di bande ben organizzate che in 2/3 minuti riescono a portare via oltre 30 kg di olive ad albero, battendo gli ulivi con mazze anche di ferro per far crollare il maggior numero di prodotto, danneggiando al contempo le piante. Le squadre di malfattori trascinano le reti sotto gli olivi a mano a mano che i complici percuotono i rami, per raccogliere il maggiore numero possibile di olive in caduta. Gli agricoltori sono costretti a organizzarsi in ronde notturne e diurne».
Muraglia ha anche chiesto ai Prefetti di tutta la Puglia e al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, la convocazione urgente di un incontro per circoscrivere le aree a maggior rischio e organizzare controlli delle forze dell'ordine più massicci e mirati.
Al danno si aggiunge la beffa quando le vittime dei furti devono anche impiegare ulteriore manodopera per raccogliere il prodotto che i malviventi non sono riusciti a ripulire.
Per questo da Coldiretti arriva l'appello a «replicare il modello utilizzato lo scorso anno, quando a seguito di incontri con il prefetto della BAT e con il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Trani, fu organizzato un presidio capillare dei Carabinieri soprattutto nelle campagne ubicate sul lato mare, area dove i fenomeni erano più intensi, con ottimi risultati», conclude Muraglia.
«Si assiste alla 'stagionalità' delle attività criminose in campagna – denuncia ancora Coldiretti Puglia – perché squadre ben organizzate tagliano i ceppi dell'uva da vino a marzo e aprile, rubano l'uva da tavola da agosto ad ottobre, le mandorle a settembre, le ciliegie a maggio, rubano le olive da ottobre a dicembre, gli ortaggi tutto l'anno, ma preferiscono i carciofi brindisini e gli asparagi foggiani, dimostrando che alla base dei furti ci sono specifiche richieste di prodotti redditizi perché molto apprezzati dai mercati, rubano gli ulivi monumentali perché qualcuno evidentemente li ricerca.
I reati contro il patrimonio, quali furto di mezzi agricoli (15%), abigeato (11%), furto di prodotti agricoli (13%), racket (9%), usura, danneggiamento, pascolo abusivo, estorsione, rappresentano la "porta di ingresso principale" della malavita organizzata e spicciola nella vita dell'imprenditore e nella regolare conduzione aziendale».