GenerAzioni: tre tavoli al lavoro per il Patto educativo di comunità
Primo confronto il 2 maggio scorso, per condividere il piano di azione partendo dall’analisi di bisogni e punti critici del territorio
giovedì 11 maggio 2023
Si "gioca" su tre tavoli, la scommessa di GenerAzioni sul futuro dei minori e della comunità di Bitonto. Per il progetto – selezionato da "Con i bambini" nell'ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile – a seguito del lavoro di raccordo tra l'ente coordinatore Sinergia scs e Servizi Sociali territoriali, sono stati definiti i temi dei tre tavoli di lavoro per la progettazione del Patto educativo di comunità: identità territoriale, appartenenza e partecipazione; povertà educativa, dispersione scolastica e devianza; bisogni educativi speciali e inclusione dei minori con disabilità.
I tavoli si sono incontrati il 2 maggio scorso per un primo momento di confronto. Punto di partenza, la condivisione di un piano di lavoro che punta ad implementare l'azione 1 "Patto educativo di comunità", approvato da tutti i partecipanti. Un lavoro in tre step: il primo è l'analisi del territorio e dei suoi spazi attraverso la "lente" dei protagonisti (famiglie, insegnanti, operatori sociali e volontari) che rispondono a specifici questionari. Da questa fotografia emergono bisogni e si tracciano proposte e percorsi di azione. La fase due consiste nella stesura del patto educativo di comunità, e il terzo step sarà la verifica dei risultati raggiunti e la loro presentazione alla cittadinanza.
Su alcune tematiche è necessario un distinguo per fasce di età: in quella 13-17 anni, più "scoperta" rispetto ad iniziative di promozione del senso civico e dell'identità territoriale, è più difficile intercettare i minori a rischio senza l'aiuto della scuola, a parte quelli già in carico ai servizi educativi sul territorio. Da qui la necessità di un patto di collaborazione tra scuola e terzo settore per includere tutti, promuovendo iniziative integrate che colmino i vuoti educativi con l'offerta del tempo pieno al pomeriggio e con attività estive.
A prescindere dalle fasce d'età, si fa fatica a coinvolgere in maniera attiva le famiglie. In questo senso hanno efficacia le esperienze intergenerazionali o di orientamento formativo alla formazione professionale o al mondo del lavoro. Percorsi che richiedono l'azione congiunta di mediazione e accompagnamento del terzo settore e della scuola.
I tavoli si sono incontrati il 2 maggio scorso per un primo momento di confronto. Punto di partenza, la condivisione di un piano di lavoro che punta ad implementare l'azione 1 "Patto educativo di comunità", approvato da tutti i partecipanti. Un lavoro in tre step: il primo è l'analisi del territorio e dei suoi spazi attraverso la "lente" dei protagonisti (famiglie, insegnanti, operatori sociali e volontari) che rispondono a specifici questionari. Da questa fotografia emergono bisogni e si tracciano proposte e percorsi di azione. La fase due consiste nella stesura del patto educativo di comunità, e il terzo step sarà la verifica dei risultati raggiunti e la loro presentazione alla cittadinanza.
Su alcune tematiche è necessario un distinguo per fasce di età: in quella 13-17 anni, più "scoperta" rispetto ad iniziative di promozione del senso civico e dell'identità territoriale, è più difficile intercettare i minori a rischio senza l'aiuto della scuola, a parte quelli già in carico ai servizi educativi sul territorio. Da qui la necessità di un patto di collaborazione tra scuola e terzo settore per includere tutti, promuovendo iniziative integrate che colmino i vuoti educativi con l'offerta del tempo pieno al pomeriggio e con attività estive.
A prescindere dalle fasce d'età, si fa fatica a coinvolgere in maniera attiva le famiglie. In questo senso hanno efficacia le esperienze intergenerazionali o di orientamento formativo alla formazione professionale o al mondo del lavoro. Percorsi che richiedono l'azione congiunta di mediazione e accompagnamento del terzo settore e della scuola.