Gianluca Rossiello, storia di un libraio di periferia
"Con la Libreria del Teatro ho realizzato il mio sogno"
venerdì 3 marzo 2017
6.37
Una vita dedicata ai libri, al loro profumo, all'anima di chi scrive, che si rende visibile e tangibile attraverso pagine di carta stampata. E a Bitonto, ai lettori della città, che frequentano non solo la sua libreria ma anche gli eventi culturali, le rassegne, i dibattiti sempre più frequenti.
Gianluca Rossiello, titolare della Libreria del teatro, la piccola ma evocativa libreria di fronte al Teatro Traetta, è uno dei principali animatori della vita culturale bitontina. Fondatore del Circolo dei lettori, e unico libraio pugliese a far parte della giuria per il Premio letterario La Giara, indetto annualmente dalla Rai.
L'abbiamo incontrato all'interno del suo regno, piacevolmente circondati da pile di libri, alla vigilia di un weekend importante per gli amanti della lettura.
"La Libreria del Teatro è uno dei Presidi del libro della Puglia - spiega - I prossimi 4 e 5 marzo i lettori potranno votare il libro che preferiscono, scegliendo tra una rosa di libri selezionati di autori pugliesi e non, molti dei quali hanno già presentato il proprio libro. Potranno anche allegare una motivazione. A maggio verrà proclamato il Libro dell'anno e il Lettore dell'anno, quest'ultimo scelto tra tutti coloro che avranno scritto una motivazione della scelta nella scheda compilata per il voto. Il lettore dell'anno vincerà un soggiorno in una delle due città italiane dove si terrà il Salone Internazionale del libro."
Come nasce la sua passione per i libri e la voglia di fare il libraio?
Ho avuto la fortuna di nascere in una casa dove c'erano libri ovunque, in ogni stanza. E anche il solo contatto con i libri può essere determinante. Mio padre poi, in modo particolare, era un grande amante della lettura. Ho avuto una formazione scientifica, ma mentre studiavo sentivo il bisogno di interrompere e di leggere. Avevo capito che la mia strada sarebbe stata un'altra. Poi ho avuto la fortuna di conoscere dei rappresentanti, e da lì è iniziato tutto. Ho lavorato sia qui a Bitonto, nella libreria Minerva, sia a Bari, alla Laterza, dove ho avuto una proposta di assunzione. Ma il mio sogno era aprire una libreria qui.
E alla fine ce l'ha fatta.
Sì. Quando ho aperto, questo posto era decisamente off, il teatro non aveva ancora riaperto e la posizione rischiava di penalizzarmi. Ma poi le cose sono andate nella giusta direzione, e oggi ho tantissime soddisfazioni.
Ad esempio?
La cosa più bella delle librerie indipendenti è il rapporto con la clientela. Ho dei clienti fissi, molti dei quali sono diventati veri e propri amici, e do a quasi tutti del tu. Inoltre, con le varie iniziative, con il Circolo del Lettori, questo posto è diventato un pensatoio, un luogo di condivisione e scambio. C'è un bel numero di gente che legge, nonostante la concorrenza. E questa è la soddisfazione maggiore. Avere la fortuna di fare il lavoro dei propri sogni è impagabile, indipendentemente dalla retribuzione. Ho avuto anche soddisfazioni grandi, certo. Nel 2010 ho vinto un premio come miglior libraio indipendente d'Italia, e attualmente sono l'unico libraio pugliese a far parte della giuria del Premio Letterario La Giara, bandito dalla Rai.
Ha parlato di concorrenza, si riferisce allo spopolare degli e-book?
Non proprio, l'e-book in sé e per sé è comodo, e comunque non è una grande minaccia. Sono convinto che il libro cartaceo non scomparirà mai, se non altro per un fatto estetico, per riempire gli scaffali. La vera concorrenza viene dallo strapotere di Amazon e di un mondo sempre più globalizzato. Ma ci si difende bene. Certo, c'è un calo nei lettori, ma non drammatico. E gli eventi, in questo senso, aiutano moltissimo.
Il suo libro preferito?
Le notti bianche di Dostoevskij. Per l'atmosfera, per l'immenso mondo interiore dei protagonisti, che non vengono mai nominati. E anche per il finale.
Un'ultima domanda. Cosa pensa della situazione culturale di Bitonto?
A Bitonto c'è molta gente in gamba, e per fortuna ora stiamo iniziando a coordinarci tutti. Quest'amministrazione ha fatto molto in questo senso, soprattutto per la riabilitazione del centro storico. Mi piacerebbe che aprissero locali non solo di enogastronomia, anche se mi rendo conto che sono quelli che attirano di più. In generale è un buon momento per la città, ogni sera c'è qualcosa da fare. Dobbiamo perseverare, collaborare con le altre città vicine. Magari creare dei percorsi turistici. Si può ancora migliorare.
Gianluca Rossiello, titolare della Libreria del teatro, la piccola ma evocativa libreria di fronte al Teatro Traetta, è uno dei principali animatori della vita culturale bitontina. Fondatore del Circolo dei lettori, e unico libraio pugliese a far parte della giuria per il Premio letterario La Giara, indetto annualmente dalla Rai.
L'abbiamo incontrato all'interno del suo regno, piacevolmente circondati da pile di libri, alla vigilia di un weekend importante per gli amanti della lettura.
"La Libreria del Teatro è uno dei Presidi del libro della Puglia - spiega - I prossimi 4 e 5 marzo i lettori potranno votare il libro che preferiscono, scegliendo tra una rosa di libri selezionati di autori pugliesi e non, molti dei quali hanno già presentato il proprio libro. Potranno anche allegare una motivazione. A maggio verrà proclamato il Libro dell'anno e il Lettore dell'anno, quest'ultimo scelto tra tutti coloro che avranno scritto una motivazione della scelta nella scheda compilata per il voto. Il lettore dell'anno vincerà un soggiorno in una delle due città italiane dove si terrà il Salone Internazionale del libro."
Come nasce la sua passione per i libri e la voglia di fare il libraio?
Ho avuto la fortuna di nascere in una casa dove c'erano libri ovunque, in ogni stanza. E anche il solo contatto con i libri può essere determinante. Mio padre poi, in modo particolare, era un grande amante della lettura. Ho avuto una formazione scientifica, ma mentre studiavo sentivo il bisogno di interrompere e di leggere. Avevo capito che la mia strada sarebbe stata un'altra. Poi ho avuto la fortuna di conoscere dei rappresentanti, e da lì è iniziato tutto. Ho lavorato sia qui a Bitonto, nella libreria Minerva, sia a Bari, alla Laterza, dove ho avuto una proposta di assunzione. Ma il mio sogno era aprire una libreria qui.
E alla fine ce l'ha fatta.
Sì. Quando ho aperto, questo posto era decisamente off, il teatro non aveva ancora riaperto e la posizione rischiava di penalizzarmi. Ma poi le cose sono andate nella giusta direzione, e oggi ho tantissime soddisfazioni.
Ad esempio?
La cosa più bella delle librerie indipendenti è il rapporto con la clientela. Ho dei clienti fissi, molti dei quali sono diventati veri e propri amici, e do a quasi tutti del tu. Inoltre, con le varie iniziative, con il Circolo del Lettori, questo posto è diventato un pensatoio, un luogo di condivisione e scambio. C'è un bel numero di gente che legge, nonostante la concorrenza. E questa è la soddisfazione maggiore. Avere la fortuna di fare il lavoro dei propri sogni è impagabile, indipendentemente dalla retribuzione. Ho avuto anche soddisfazioni grandi, certo. Nel 2010 ho vinto un premio come miglior libraio indipendente d'Italia, e attualmente sono l'unico libraio pugliese a far parte della giuria del Premio Letterario La Giara, bandito dalla Rai.
Ha parlato di concorrenza, si riferisce allo spopolare degli e-book?
Non proprio, l'e-book in sé e per sé è comodo, e comunque non è una grande minaccia. Sono convinto che il libro cartaceo non scomparirà mai, se non altro per un fatto estetico, per riempire gli scaffali. La vera concorrenza viene dallo strapotere di Amazon e di un mondo sempre più globalizzato. Ma ci si difende bene. Certo, c'è un calo nei lettori, ma non drammatico. E gli eventi, in questo senso, aiutano moltissimo.
Il suo libro preferito?
Le notti bianche di Dostoevskij. Per l'atmosfera, per l'immenso mondo interiore dei protagonisti, che non vengono mai nominati. E anche per il finale.
Un'ultima domanda. Cosa pensa della situazione culturale di Bitonto?
A Bitonto c'è molta gente in gamba, e per fortuna ora stiamo iniziando a coordinarci tutti. Quest'amministrazione ha fatto molto in questo senso, soprattutto per la riabilitazione del centro storico. Mi piacerebbe che aprissero locali non solo di enogastronomia, anche se mi rendo conto che sono quelli che attirano di più. In generale è un buon momento per la città, ogni sera c'è qualcosa da fare. Dobbiamo perseverare, collaborare con le altre città vicine. Magari creare dei percorsi turistici. Si può ancora migliorare.