«Grillino in società col capo di gabinetto di Emiliano»
Damascelli attacca i pentastellati: «Altro che trasparenza!»
giovedì 1 marzo 2018
10.14
«Fanno opposizione nelle aule istituzionali e fuori fanno affari. Gridano agli scandali nelle piazze, ma al chiuso dividono gli utili. È quanto accade in Puglia con il candidato al Senato del M5S in società con il capo di gabinetto di Emiliano». La denuncia arriva dal consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli.
«Che Emiliano strizzi l'occhio ai pentastellati – scrive il forzista - non è una novità, ma che addirittura il suo capo di gabinetto faccia business con un candidato grillino, è certamente una notizia. Senza sottacere le divergenze tra le dichiarazioni rilasciate dai due soci: Stefanazzi sostiene di aver preso le distanze dalla società con Dell'Olio dal 2015, quando ha preso l'incarico in Regione, mentre il suo amico dichiara di non essere più in affari dal 2014. Inoltre - chissà perché - nel curriculum di Stefanazzi non compaiono il suo ruolo di consulente e la sua partecipazione alla società in questione, così come il suo nome non figura nell'organigramma pubblicato sul sito della Nextnow, benché egli risulti socio al 33%».
Ma Damascelli spiega anche che «il capo di gabinetto e il pentastellato affermano di svolgere, con la suddetta srl, attività di consulenza economica per aziende che ricevono le autorizzazioni proprio dalla Regione Puglia! Ma dichiarano di non seguire le pratiche presso gli uffici regionali. Come se i cittadini avessero l'anello al naso. Finalmente la verità viene a galla e riguarda proprio chi urla allo scandalo per professione. Una vicenda opaca -conclude Damascelli - con ancora parecchi coni d'ombra, che non fa certo onore alla tanto decantata trasparenza a cinque stelle».
«Che Emiliano strizzi l'occhio ai pentastellati – scrive il forzista - non è una novità, ma che addirittura il suo capo di gabinetto faccia business con un candidato grillino, è certamente una notizia. Senza sottacere le divergenze tra le dichiarazioni rilasciate dai due soci: Stefanazzi sostiene di aver preso le distanze dalla società con Dell'Olio dal 2015, quando ha preso l'incarico in Regione, mentre il suo amico dichiara di non essere più in affari dal 2014. Inoltre - chissà perché - nel curriculum di Stefanazzi non compaiono il suo ruolo di consulente e la sua partecipazione alla società in questione, così come il suo nome non figura nell'organigramma pubblicato sul sito della Nextnow, benché egli risulti socio al 33%».
Ma Damascelli spiega anche che «il capo di gabinetto e il pentastellato affermano di svolgere, con la suddetta srl, attività di consulenza economica per aziende che ricevono le autorizzazioni proprio dalla Regione Puglia! Ma dichiarano di non seguire le pratiche presso gli uffici regionali. Come se i cittadini avessero l'anello al naso. Finalmente la verità viene a galla e riguarda proprio chi urla allo scandalo per professione. Una vicenda opaca -conclude Damascelli - con ancora parecchi coni d'ombra, che non fa certo onore alla tanto decantata trasparenza a cinque stelle».