I trattori dei gilet arancioni marciano su Roma dalla Puglia
Gli agricoltori contro il disinteresse del Governo: Non arretriamo di un millimetro
venerdì 1 febbraio 2019
11.30
Hanno subito per mesi i colpi inferti dalla natura, poi l'immobilismo delle Istituzioni e sono scesi in piazza, ottenendo impegni precisi dal Governo. Che li ha però disattesi tutti e per questo torneranno a protestare, marciando stavolta direttamente su Roma. Agricoltori pugliesi sul piede di guerra dopo il vero e proprio raggiro subito dai vertici nazionali del Governo all'indomani della manifestazione di piazza Prefettura a Bari, quando migliaia di gilet arancioni si erano mobilitati per chiedere l'attivazione di misure di sostegno al settore dopo le calamità naturali della scorsa annata.
Il 14 febbraio le organizzazioni agricole che hanno fondato questo libero movimento della terra – Agci, Associazione frantoiani di Puglia, Cia, Confagricoltura, Confocooperative, Copagri, Italia olivicola, Legacoop, Movimento nazionale agricoltura, Unapol, Liberi Agricoltori - daranno vita ad una nuova grande manifestazione di protesta, insieme ai sindacati degli operai e ai Sindaci, contro il governo, disattento alle richieste degli agricoltori del Sud.
A precedere la grande mobilitazione degli agricoltori pugliesi ci saranno presidi fissi in diversi Comuni della Puglia. È quanto deciso nelle scorse ore a Ruvo di Puglia durante l'assemblea che ha visto la partecipazione di oltre 500 agricoltori. «Siamo una fabbrica a cielo aperto, la più importante in Puglia ed in Italia, non arretriamo nemmeno di un millimetro: è una questione di dignità - spiega il portavoce dei Gilet arancioni, Onofrio Spagnoletti Zeuli - la data della manifestazione è simbolica: il giorno di San Valentino rinnoviamo la promessa d'amore alla nostra terra». La prossima settimana sarà dedicata alle assemblee nelle città olivicole più rilevanti della Regione, da Cerignola a Leuca, verranno anche pianificati i percorsi che seguiranno i trattori che partendo da ogni angolo della Puglia arriveranno a Roma il 14 febbraio. Sono in programma anche diversi incontri con gli olivicoltori delle altre regioni italiane che in massa stanno manifestando solidarietà e sostegno al movimento pugliese.
«Il 14 febbraio sarà mobilitazione nazionale, bisogna salvare realmente l'olivicoltura italiana - conclude Spagnoletti Zeuli - serve un decreto con risorse reali ed una serie di interventi per rilanciare uno dei settori più importanti dell'agricoltura italiana».
Il 14 febbraio le organizzazioni agricole che hanno fondato questo libero movimento della terra – Agci, Associazione frantoiani di Puglia, Cia, Confagricoltura, Confocooperative, Copagri, Italia olivicola, Legacoop, Movimento nazionale agricoltura, Unapol, Liberi Agricoltori - daranno vita ad una nuova grande manifestazione di protesta, insieme ai sindacati degli operai e ai Sindaci, contro il governo, disattento alle richieste degli agricoltori del Sud.
A precedere la grande mobilitazione degli agricoltori pugliesi ci saranno presidi fissi in diversi Comuni della Puglia. È quanto deciso nelle scorse ore a Ruvo di Puglia durante l'assemblea che ha visto la partecipazione di oltre 500 agricoltori. «Siamo una fabbrica a cielo aperto, la più importante in Puglia ed in Italia, non arretriamo nemmeno di un millimetro: è una questione di dignità - spiega il portavoce dei Gilet arancioni, Onofrio Spagnoletti Zeuli - la data della manifestazione è simbolica: il giorno di San Valentino rinnoviamo la promessa d'amore alla nostra terra». La prossima settimana sarà dedicata alle assemblee nelle città olivicole più rilevanti della Regione, da Cerignola a Leuca, verranno anche pianificati i percorsi che seguiranno i trattori che partendo da ogni angolo della Puglia arriveranno a Roma il 14 febbraio. Sono in programma anche diversi incontri con gli olivicoltori delle altre regioni italiane che in massa stanno manifestando solidarietà e sostegno al movimento pugliese.
«Il 14 febbraio sarà mobilitazione nazionale, bisogna salvare realmente l'olivicoltura italiana - conclude Spagnoletti Zeuli - serve un decreto con risorse reali ed una serie di interventi per rilanciare uno dei settori più importanti dell'agricoltura italiana».