Il bitontino Raffaele Ruberto è il nuovo prefetto di Caserta

«Non voglio essere solo il prefetto che agisce con fermezza, ma anche quello che costruisce ponti»

mercoledì 23 agosto 2017 9.19
«Vorrei essere il prefetto che fa sentire la presenza dello Stato sul territorio, che costruisce ponti verso la società civile». Con queste parole il bitontino Raffaele Ruberto, 61 anni tra pochi giorni, ha inaugurato il suo nuovo incarico che lo vedrà alla guida della Prefettura di Caserta.
Ruberto sostituisce Arturo De Felice, chiamato a presiedere la società di gestione dell'aeroporto civile di Lamezia Terme.
Il bitontino invece viene dalla positiva esperienza di Reggio Emilia, dopo essere stato anche in Campania come commissario per i siti delle discariche regionali.
Un impegno prestigioso, in una delle prefetture più delicate di tutta la regione e, per estensione, anche di tutta l'Italia.
Lo spirito di Ruberto però sembra già quello giusto.
"Vengo con molto piacere in provincia di Caserta che è di importanza strategica – ha detto il nuovo prefetto – un territorio che ha certamente le sue criticità, ma so anche che è caratterizzato dalla presenza di una qualificatissima espressione di volontariato. So che ci sono tante associazioni che operano nel sociale. Ed io sono più che convinto che la migliore prevenzione si fa con la coesione sociale. Vorrei essere d'aiuto ai cittadini della provincia di Caserta – ha aggiunto - vorrei che si sappia che qui c'è un prefetto che vuole occuparsi dei loro problemi e che tende la mano. Noi abbiamo bisogno dell'aiuto del singolo cittadino».
Appena arrivato avrà subito diverse gatte da pelare, prima fra tutte la possibile chiusura delle scuole superiori della provincia per dissesto finanziario, ma anche la questione del trasloco forzato della caserma dei Carabinieri di Casal di Principe e quella del rafforzamento dei controlli antiterrorismo della Reggia.
«Le province attraversano un momento particolare – ha spiegato il neo prefetto - ma è un fatto nazionale. Credo che a livello centrale si stiano facendo carico del problema e spero che riusciranno a risolverlo. Farò la mia parte in questa vicenda. Sarò l'interfaccia tra la realtà locale e le istituzioni centrali».
Sulla vicenda della nuova "casa" dei Carabinieri di Casal di Principe Ruberto ha le idee chiare: «Non chiuderà, su questo possiamo dire una parola di chiarezza ai cittadini. Lo Stato c'è e ci sarà".
«Incontrerò nei prossimi giorni il direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori – ha invece rassicurato il prefetto parlando della situazione del più rappresentativo monumento della città - e con lui faremo il punto della situazione. Ma sin da ora posso dire che starei attento ad una eccessiva militarizzazione della Reggia. Perché può anche essere controproducente per il turista che arriva, vedere tante divise in assetto di guerra. In questo modo la Reggia può dare l'impressione di non essere un luogo abbastanza sicuro. È fondamentale la cosiddetta percezione della sicurezza. Ci vuole equilibrio".
Nel pomeriggio Ruberto ha incontrato il primo cittadino di Caserta, Carlo Marino, con il quale ha anche affrontato i problemi della sicurezza in città.