Il blocco alla discarica Fer.Live è (adesso) «una vittoria di tutti»
Politica e associazionismo vincono la battaglia. Nonostante le baruffe
giovedì 30 agosto 2018
7.22
«Una vittoria di tutti». Così si sono affrettati a definire da più parti lo stop imposto dal Consiglio di Stato alla discarica che la Fer.Live avrebbe voluto realizzare a Bitonto in contrada Colaianni. Tutti ad esultare per il bel risultato ottenuto dalla "rete" anti discarica, anche se in realtà questa unità d'intenti si è registrata davvero solo nell'ultimo periodo e senza nemmeno troppo entusiasmo.
Allo scoppio del caso invece e per molti mesi a seguire, politica e "cittadinanza attiva" hanno fatto a gara a mettersi il bastone fra le ruote, con attacchi reciproci a mezzo stampa, fino ad arrivare a insinuare non meglio precisate "regie occulte" e finte intenzioni di bloccare realmente la discarica per chissà quali altri interessi anteposti al bene comune. Circostanze tutte smentite clamorosamente dai fatti delle ultime ore e che la città si augura abbiano almeno insegnato alla politica locale che presentarsi divisi e farsi la guerra su grandi temi come quello ambientale o della sicurezza è il modo migliore per farsi schiacciare dai pericoli esterni.
Nessuno però ammetterà di essersi reso protagonista di questi atteggiamenti. Piuttosto in molti si sono alternati a plaudere al risultato ottenuto, con tanto di risarcimento spese legali per le parti costituite in giudizio.
«Da oggi il pericolo per il nostro ambiente è più remoto – ha detto la deputata del Movimento 5 Stelle, Francesca Anna Ruggiero - il Consiglio di Stato si è espresso sul ricorso della società Fer.Live respingendolo e dando ragione al Comune di Bitonto, a quello di Terlizzi e al comitato "Ambiente è Vita" a cui ho aderito dapprima quale semplice attivista preoccupata per l'ambiente ed ora come cittadina portavoce all'interno delle istituzioni».
«In questo periodo di cambiamenti – ha assicurato la parlamentare bitontina - grazie anche al nuovo Governo faremo in modo che il territorio non venga più usurpato per fare business sui rifiuti a discapito dell'ambiente e della salute dei cittadini».
«Vince Bitonto oltre gli insulti – esultano da Sinistra Italiana Bitonto - apprendiamo con viva soddisfazione della sentenza del Consiglio di Stato che ha detto NO alla discarica Ferlive nel nostro territorio. È una vittoria di tutta la città e di tutti i bitontini, come è giusto che sia quando si riesce a disinnescare una potenziale bomba ecologica sul nostro territorio. Ma se la vittoria può essere condivisa. Sinistra Italiana Bitonto non dimentica gli anatemi che gli furono lanciati al tempo della denuncia da chi oggi si vanta della propria condotta "fin dal primo momento". Ma oggi non è giorno di polemiche – precisano - oggi c'è da festeggiare ed è giusto che sia così».
Anche per il Comitato "Ambiente è Vita" il 28 agosto «è un giorno speciale perché la sentenza del Consiglio di Stato ci ha appagati di tutto il tempo che abbiamo sottratto ai nostri figli per dedicarlo a questa causa importantissima per l'intera comunità bitontina e terlizzese».
«La sentenza – scrivono gli attivisti - ha sottolineato quanto sia stato fondamentale il nostro apporto con l'allegazione dello statuto che ha dimostrato la validità del comitato a rimanere in giudizio. Una vittoria a 360 gradi in quanto le motivazioni riprendono i punti che proprio noi abbiamo evidenziato. Le centinaia di firme raccolte tra mille difficoltà, titubanze e scetticismo hanno avuto un ruolo di supporto pur non essendo necessarie in questa fase di giudizio, ma tutto il lavoro del comitato egregiamente portato avanti dall'avvocato Chieffi e da volontari (che hanno pagato di tasca loro tutte le spese) ha avuto un ruolo essenziale nel procedimento».
Allo scoppio del caso invece e per molti mesi a seguire, politica e "cittadinanza attiva" hanno fatto a gara a mettersi il bastone fra le ruote, con attacchi reciproci a mezzo stampa, fino ad arrivare a insinuare non meglio precisate "regie occulte" e finte intenzioni di bloccare realmente la discarica per chissà quali altri interessi anteposti al bene comune. Circostanze tutte smentite clamorosamente dai fatti delle ultime ore e che la città si augura abbiano almeno insegnato alla politica locale che presentarsi divisi e farsi la guerra su grandi temi come quello ambientale o della sicurezza è il modo migliore per farsi schiacciare dai pericoli esterni.
Nessuno però ammetterà di essersi reso protagonista di questi atteggiamenti. Piuttosto in molti si sono alternati a plaudere al risultato ottenuto, con tanto di risarcimento spese legali per le parti costituite in giudizio.
«Da oggi il pericolo per il nostro ambiente è più remoto – ha detto la deputata del Movimento 5 Stelle, Francesca Anna Ruggiero - il Consiglio di Stato si è espresso sul ricorso della società Fer.Live respingendolo e dando ragione al Comune di Bitonto, a quello di Terlizzi e al comitato "Ambiente è Vita" a cui ho aderito dapprima quale semplice attivista preoccupata per l'ambiente ed ora come cittadina portavoce all'interno delle istituzioni».
«In questo periodo di cambiamenti – ha assicurato la parlamentare bitontina - grazie anche al nuovo Governo faremo in modo che il territorio non venga più usurpato per fare business sui rifiuti a discapito dell'ambiente e della salute dei cittadini».
«Vince Bitonto oltre gli insulti – esultano da Sinistra Italiana Bitonto - apprendiamo con viva soddisfazione della sentenza del Consiglio di Stato che ha detto NO alla discarica Ferlive nel nostro territorio. È una vittoria di tutta la città e di tutti i bitontini, come è giusto che sia quando si riesce a disinnescare una potenziale bomba ecologica sul nostro territorio. Ma se la vittoria può essere condivisa. Sinistra Italiana Bitonto non dimentica gli anatemi che gli furono lanciati al tempo della denuncia da chi oggi si vanta della propria condotta "fin dal primo momento". Ma oggi non è giorno di polemiche – precisano - oggi c'è da festeggiare ed è giusto che sia così».
Anche per il Comitato "Ambiente è Vita" il 28 agosto «è un giorno speciale perché la sentenza del Consiglio di Stato ci ha appagati di tutto il tempo che abbiamo sottratto ai nostri figli per dedicarlo a questa causa importantissima per l'intera comunità bitontina e terlizzese».
«La sentenza – scrivono gli attivisti - ha sottolineato quanto sia stato fondamentale il nostro apporto con l'allegazione dello statuto che ha dimostrato la validità del comitato a rimanere in giudizio. Una vittoria a 360 gradi in quanto le motivazioni riprendono i punti che proprio noi abbiamo evidenziato. Le centinaia di firme raccolte tra mille difficoltà, titubanze e scetticismo hanno avuto un ruolo di supporto pur non essendo necessarie in questa fase di giudizio, ma tutto il lavoro del comitato egregiamente portato avanti dall'avvocato Chieffi e da volontari (che hanno pagato di tasca loro tutte le spese) ha avuto un ruolo essenziale nel procedimento».