Il cane contagiato dal Covid a Bitonto è guarito
Negativo il tampone a distanza di 4 giorni. Il virologo veterinario: «Prova che contagi da animali sono improbabili»
martedì 24 novembre 2020
15.22
Il barboncino risultato contagiato dal Covid a Bitonto, primo caso di un animale positivo in Italia, è già guarito. A sancirlo l'esito del tampone fatto eseguire a soli 4 giorni dalla prima positività che ha rilevato come l'esemplare sia ormai negativo al virus. A rivelarlo a Repubblica è stato il virologo veterinario Nicola Decaro, medico 47enne dell'Università di Bari che stava seguendo il caso. «Questo conferma che nei cani la carica virale è molto bassa, il virus non è aggressivo e dunque non ci sono pericoli per l'uomo», è stata la deduzione del dottore che ha anche elaborato un programma di ricerca sull'evoluzione del virus in cani e gatti, dopo aver ricevuto l'autorizzazione del Comitato etico per la sperimentazione animale dell'ateneo. In realtà in tutto sono più di 15 i tamponi effettuati dalla famiglia della barboncina, che li ha poi inviati a Decaro per le analisi. L'animale è stato contagiato quasi certamente dalla famiglia, visto che tutti e 4 i membri sono risultati positivi al Covid. Una positività utilizzata per approfondire gli studi sul genoma del virus e confrontarlo con quello della barboncina, per verificarne il 'sequenziamento genetico', attraverso le analisi che si stanno effettuando nell'Istituto zooprofilattico di Abruzzo e Molise 'Giuseppe Caporale', a Teramo, e nel laboratorio dell'Istituto superiore di sanità a Roma.
Il percorso si concluderà con il test sierologico alla cagnolina, che Decaro ha intenzione di effettuare personalmente, «appena sarà possibile, una volta avuta la certezza della negatività della famiglia che sta dando un contributo rilevante alle conoscenze scientifiche». L'obiettivo è stabilire se la barboncina abbia sviluppato gli anticorpi contro il Coronavirus. Il primo dato, però, è già possibile trarlo: «Una cosa è certa: la carica virale nei cani è bassissima e non sono pericolosi per l'uomo».
Il percorso si concluderà con il test sierologico alla cagnolina, che Decaro ha intenzione di effettuare personalmente, «appena sarà possibile, una volta avuta la certezza della negatività della famiglia che sta dando un contributo rilevante alle conoscenze scientifiche». L'obiettivo è stabilire se la barboncina abbia sviluppato gli anticorpi contro il Coronavirus. Il primo dato, però, è già possibile trarlo: «Una cosa è certa: la carica virale nei cani è bassissima e non sono pericolosi per l'uomo».