Il Covid19 riporta il consiglio comunale alla preistoria. Ma nessuno se ne accorge
Niente diretta streaming: si torna alle cassette registrate. E vista la qualità del servizio forse è meglio così
venerdì 27 marzo 2020
10.26
Un consiglio comunale d'urgenza, convocato per approvare le prime norme in favore del tessuto economico della città paralizzato dall'emergenza coronavirus, che proprio a causa del virus si ritrova ripiombato nella preistoria. Ma probabilmente senza troppi rimpianti, almeno da parte dell'utenza.
Accade a Bitonto dove la massima assise cittadina si riunisce questa mattina per discutere sul rinvio della data di scadenza della presentazione delle domande di esenzione Tari al 30 giugno 2020, attualmente fissata al 31 marzo, ma lo fa dando un calcio alla tecnologia che invece altrove sta risultando fondamentale per superare i limiti imposti dalla quarantena. A partire dalla videoconferenza, ufficialmente bocciata, "ufficialmente", perchè, «pur essendo state avviate le procedure per consentire lo svolgimento delle sedute del Consiglio Comunale in videoconferenza, tuttavia la necessità di implementazione delle stesse non è compatibile con la ristrettezza temporale della convocazione dell'assemblea consiliare per il giorno 27 marzo 2020, per cui sussiste la necessità che la seduta del Consiglio si tenga in presenza, garantendo, comunque, ai partecipanti il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro», com'è riportato nella convocazione ufficiale del consiglio. In cui si evidenzia come non sia possibile «prevedere la partecipazione del pubblico, in ragione delle limitazioni allo spostamento delle persone fisiche imposte dalla recente disciplina normativa in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale».
Consiglieri presenti di persona in aula a distanza di sicurezza, insomma, per procedere coi lavori che, in ogni caso, non saranno visionabili nemmeno on-line. La diretta streaming che da alcuni mesi era stata implementata per consentire alla cittadinanza di assistere ai lavori anche da casa non sarà infatti garantita. Un nuovo grande passo indietro che, d'altra parte, non produrrà poi troppi rimpianti, vista la scadente qualità del servizio offerta finora dall'azienda scelta in maniera diretta dalla dirigente responsabile del servizio di informatica del comune di Bitonto. Tra inquadrature sballate, immagini sgranate ai limiti della riconoscibilità dei soggetti ripresi e audio quasi sempre incomprensibile, a Palazzo Gentile si torna al massimo mezzo che la tecnologia degli uffici comunali preposti sia mai stata in grado di garantire: l'audiocassetta in stile anni '80.
Accade a Bitonto dove la massima assise cittadina si riunisce questa mattina per discutere sul rinvio della data di scadenza della presentazione delle domande di esenzione Tari al 30 giugno 2020, attualmente fissata al 31 marzo, ma lo fa dando un calcio alla tecnologia che invece altrove sta risultando fondamentale per superare i limiti imposti dalla quarantena. A partire dalla videoconferenza, ufficialmente bocciata, "ufficialmente", perchè, «pur essendo state avviate le procedure per consentire lo svolgimento delle sedute del Consiglio Comunale in videoconferenza, tuttavia la necessità di implementazione delle stesse non è compatibile con la ristrettezza temporale della convocazione dell'assemblea consiliare per il giorno 27 marzo 2020, per cui sussiste la necessità che la seduta del Consiglio si tenga in presenza, garantendo, comunque, ai partecipanti il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro», com'è riportato nella convocazione ufficiale del consiglio. In cui si evidenzia come non sia possibile «prevedere la partecipazione del pubblico, in ragione delle limitazioni allo spostamento delle persone fisiche imposte dalla recente disciplina normativa in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale».
Consiglieri presenti di persona in aula a distanza di sicurezza, insomma, per procedere coi lavori che, in ogni caso, non saranno visionabili nemmeno on-line. La diretta streaming che da alcuni mesi era stata implementata per consentire alla cittadinanza di assistere ai lavori anche da casa non sarà infatti garantita. Un nuovo grande passo indietro che, d'altra parte, non produrrà poi troppi rimpianti, vista la scadente qualità del servizio offerta finora dall'azienda scelta in maniera diretta dalla dirigente responsabile del servizio di informatica del comune di Bitonto. Tra inquadrature sballate, immagini sgranate ai limiti della riconoscibilità dei soggetti ripresi e audio quasi sempre incomprensibile, a Palazzo Gentile si torna al massimo mezzo che la tecnologia degli uffici comunali preposti sia mai stata in grado di garantire: l'audiocassetta in stile anni '80.