«Il crocifisso non mi offende». Un musulmano di Bitonto spiega perchè non va rimosso
«La figura di Gesù è veneratissima e apprezzata». Ma in realtà nessuno vuole rimuoverlo
giovedì 3 ottobre 2019
9.19
La rimozione del crocifisso dalle aule delle scuole italiane è inutile e non offende la sensibilità dei musulmani perchè la figura di Gesù è venerata e apprezzata. È possibile sintetizzare così la posizione di Mansur Cristian Farano, un italiano ritornato all'Islam e residente a Bitonto, che è anche responsabile Sud di Jamia Al Karam, circa la polemica sul Crocifisso montata dalla stampa su alcune considerazioni del ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti.
«Ho sentito in questi giorni e ore questa rinnovata polemica sul crocifisso e la sua eventuale rimozione – dice Farano in una lettera pubblicata sul Daily Muslim, il giornale dei musulmani d'Italia - in passato simili iniziative sono state poste sul tavolo anche per una supposta intenzione di tutela della sensibilità delle minoranze religiose, islamica in testa. Da musulmano e italiano, in primis mi sento di asserire che il Crocifisso non mi offende assolutamente, e benché ci sia uno scarto teologico circa la considerazione della figura di Cristo, tuttavia noi musulmani amiamo profondamente Gesù, in arabo Isa, figura molto presente nel Corano e nella letteratura mistica sufi».
«Benché vittime di diatribe - aggiunge il musulmano bitontino - nella mistica sufi esiste la figura di Mansur Hallaj morto in croce e la cui storia andrebbe fatta conoscere bene. Ergo per questo e altri motivi, da musulmano mi sento di asserire che il Crocifisso non mi offende, né la figura di Gesù; certo noi musulmani abbiamo la nostra visione della vicenda di Gesù, ma tolta la questione della crocifissione e della Trinità, Gesù, assieme al Profeta Muhammad, è figura veneratissima e apprezzata. Personalmente a quanti magari propongono la rimozione del crocifisso per tutelare "la nostra sensibilità", francamente direi: non in mio nome fate queste proposte, io non mi sento ferito nella sensibilità religiosa».
La polemica, in realtà, sembra aver riguardato tutti, tranne che il diretto interessato, il ministro Fioramonti, che ha spiegato come si sia trattato di una questione montata ad arte dalla stampa.
«Basta ascoltare l'audio dell'intervista cui si fa riferimento – dice Fioramonti – nel quale, a fronte di un'insistente richiesta sulla mia scuola ideale, mi sono sentito di esprimere una mia personale opinione spiegando che la mia scuola ideale è certamente laica e che mi sarebbe piaciuto vedere sulle pareti della mia classe la Costituzione e gli obiettivi dello sviluppo sostenibile. Questa fantasiosa e inconsistente ipotesi di rimozione del crocifisso non è all'ordine del giorno, né mio e né del Governo. Non è assolutamente una priorità e non è neanche tra le cose che io lontanamente mi sono immaginato di considerare. Sono sgomento di fronte a questo incredibile vespaio mediatico».
«Ho sentito in questi giorni e ore questa rinnovata polemica sul crocifisso e la sua eventuale rimozione – dice Farano in una lettera pubblicata sul Daily Muslim, il giornale dei musulmani d'Italia - in passato simili iniziative sono state poste sul tavolo anche per una supposta intenzione di tutela della sensibilità delle minoranze religiose, islamica in testa. Da musulmano e italiano, in primis mi sento di asserire che il Crocifisso non mi offende assolutamente, e benché ci sia uno scarto teologico circa la considerazione della figura di Cristo, tuttavia noi musulmani amiamo profondamente Gesù, in arabo Isa, figura molto presente nel Corano e nella letteratura mistica sufi».
«Benché vittime di diatribe - aggiunge il musulmano bitontino - nella mistica sufi esiste la figura di Mansur Hallaj morto in croce e la cui storia andrebbe fatta conoscere bene. Ergo per questo e altri motivi, da musulmano mi sento di asserire che il Crocifisso non mi offende, né la figura di Gesù; certo noi musulmani abbiamo la nostra visione della vicenda di Gesù, ma tolta la questione della crocifissione e della Trinità, Gesù, assieme al Profeta Muhammad, è figura veneratissima e apprezzata. Personalmente a quanti magari propongono la rimozione del crocifisso per tutelare "la nostra sensibilità", francamente direi: non in mio nome fate queste proposte, io non mi sento ferito nella sensibilità religiosa».
La polemica, in realtà, sembra aver riguardato tutti, tranne che il diretto interessato, il ministro Fioramonti, che ha spiegato come si sia trattato di una questione montata ad arte dalla stampa.
«Basta ascoltare l'audio dell'intervista cui si fa riferimento – dice Fioramonti – nel quale, a fronte di un'insistente richiesta sulla mia scuola ideale, mi sono sentito di esprimere una mia personale opinione spiegando che la mia scuola ideale è certamente laica e che mi sarebbe piaciuto vedere sulle pareti della mia classe la Costituzione e gli obiettivi dello sviluppo sostenibile. Questa fantasiosa e inconsistente ipotesi di rimozione del crocifisso non è all'ordine del giorno, né mio e né del Governo. Non è assolutamente una priorità e non è neanche tra le cose che io lontanamente mi sono immaginato di considerare. Sono sgomento di fronte a questo incredibile vespaio mediatico».