Il Movimento cinque Stelle contro le Feste Patronali di Bitonto
Esposto alla Corte dei Conti. Per i grillini bitontini tutte le feste d'Italia irregolari?
giovedì 12 ottobre 2017
9.44
Una denuncia che potrebbe stravolgere la procedura di realizzazione di uno degli aspetti più caratteristici di tutta l'Italia - le Feste Patronali, patrimonio di ogni comunità del Belpaese - oppure rivelarsi una clamorosa cantonata. È il rischio che hanno deciso di correre gli attivisti del Movimento 5 Stelle di Bitonto che hanno denunciato spese giudicate «sospette» e inerenti le edizioni del 2016 e del 2017 delle Feste Patronali di Bitonto. A non convincere i pentastellati sono le modalità di scelta di alcuni spettacoli, per un importo complessivo di 70.500 euro nel 2017 e di 82.050 nel 2016. Una cifra - ammesso sia effettivamente di quella entità - che, se impiegata, per esempio, per riasfaltare un tratto della rete stradale bitontina basterebbe a rifare a malapena 200-300 metri di una strada di medie dimensioni. In ogni caso, il rappresentante dei grillini in consiglio comunale, Dino Ciminiello, ha rilevato come «nel mese di maggio 2017 sono state presentate da soggetti privati (in realtà si tratta del Comitato Feste Patronali, il cui presidente viene eletto direttamente dal Vescovo d'intesa con l'Amministrazione comunale, quindi tutt'altro che un "soggetto privato", n.d.r) ulteriori proposte: in particolare l'evento spettacolare-teatrale di piazza del gruppo SONICS con funamboli e scenografie aeree, con un preventivo spese di 12.650 € e lo spettacolo/prestazione artistica di luci e suoni della ditta Faniuolo Giovanni con allestimento di una scenografica cassarmonica artistica con un preventivo di 18.300 €».
Riportando un giudizio di metodo del segretario generale, Salvatore Bonasia, che invitava a usare una procedura diversa, i grillini adombrano la presenza di «qualcosa di strano», senza specificare però cosa. E questo nonostante, come ammesso dallo stesso rappresentante in Parlamento dei grillini bitontini, Francesco Cariello, l'esposto sia stato «vagliato anche dai nostri uffici legislativi in Parlamento con i quali abbiamo valutato tutti gli aspetti normativi». Stando a quanto riferito dagli attivisti, in effetti, piuttosto che sull'aspetto procedurale, le perplessità da sollevare sarebbero sulla scelta di un artista piuttosto che di un altro. Una questione di "gusto", insomma, come confermato dallo stesso Cariello, secondo cui «è importante sottolineare la qualità della spesa non tanto la quantità», ma tanto importante però da aver meritato, per i grillini bitontini, addirittura un esposto alla Corte dei Conti.
Peccato sia lo stesso metodo seguito da tutte le amministrazioni pubbliche d'Italia per assegnare i fondi necessari allo svolgimento delle varie feste che si tengono lungo lo Stivale e che attirano ogni anno milioni di turisti, rappresentando, di fatto, un valore aggiunto e caratteristico della nazione che soltanto alcuni riti religiosi spagnoli riescono ad avvicinare.
Sarà in ogni caso la Corte dei Conti, nei prossimi giorni, a stabilire se i seguaci bitontini di Beppe Grillo stravolgeranno le procedure per l'assegnazione dei fondi per le feste patronali di tutto il Belpaese o avranno semplicemente preso un abbaglio.
Riportando un giudizio di metodo del segretario generale, Salvatore Bonasia, che invitava a usare una procedura diversa, i grillini adombrano la presenza di «qualcosa di strano», senza specificare però cosa. E questo nonostante, come ammesso dallo stesso rappresentante in Parlamento dei grillini bitontini, Francesco Cariello, l'esposto sia stato «vagliato anche dai nostri uffici legislativi in Parlamento con i quali abbiamo valutato tutti gli aspetti normativi». Stando a quanto riferito dagli attivisti, in effetti, piuttosto che sull'aspetto procedurale, le perplessità da sollevare sarebbero sulla scelta di un artista piuttosto che di un altro. Una questione di "gusto", insomma, come confermato dallo stesso Cariello, secondo cui «è importante sottolineare la qualità della spesa non tanto la quantità», ma tanto importante però da aver meritato, per i grillini bitontini, addirittura un esposto alla Corte dei Conti.
Peccato sia lo stesso metodo seguito da tutte le amministrazioni pubbliche d'Italia per assegnare i fondi necessari allo svolgimento delle varie feste che si tengono lungo lo Stivale e che attirano ogni anno milioni di turisti, rappresentando, di fatto, un valore aggiunto e caratteristico della nazione che soltanto alcuni riti religiosi spagnoli riescono ad avvicinare.
Sarà in ogni caso la Corte dei Conti, nei prossimi giorni, a stabilire se i seguaci bitontini di Beppe Grillo stravolgeranno le procedure per l'assegnazione dei fondi per le feste patronali di tutto il Belpaese o avranno semplicemente preso un abbaglio.