In Puglia se adotti dal canile il veterinario è gratis
Approvata la nuova legge sul controllo del randagismo nella regione
mercoledì 29 gennaio 2020
10.44
Ci sono volute 4 ore di discussione per approvare la la nuova legge sul controllo del randagismo sul territorio pugliese che introduce, fra gli strumenti di incentivo delle adozioni, il rimborso delle spese veterinarie e alimentari per quanti scelgono di accogliere in casa un animale da uno dei canili regionali.
Vanno in pensione, così, le vecchie norme sul randagismo, datate ormai 1995, per far posto a una serie di nuove indicazioni per rendere più efficace il controllo e la riduzione di animali randagi. Il nuovo regolamento, definisce anche le competenze di regione e comuni sul risanamento e la costruzione di nuovi canili sanitari, con l'istituzione dell'anagrafe per gli animali d'affezione, ma anche attraverso un maggiore controllo delle attività delle associazioni animaliste iscritte all'albo regionale che non dovranno avere fini di lucro. Nuove regole anche la vendita e l'esposizione degli animali, così come per l'addestramento e il libero accesso a giardini e parchi pubblici, esercizi commerciali e mezzi di trasporto pubblico, dove il loro ingresso sarà sempre garantito.
«La nuova legge sul randagismo è finalmente realtà - ha commentato il governatore pugliese, Michele Emiliano - un grande passo di civiltà della Regione Puglia che ci riempie di orgoglio.
La legge è il frutto dell'impegno, dell'abnegazione e della grandissima sensibilità di chi nei canili ci vive quotidianamente e mi riferisco ai volontari, agli operatori, ai medici veterinari. Aver dialogato con loro costruito la norma partendo da chi ha cognizione reale della situazione, ha portato oggi il Consiglio regionale ad approvare una legge molto moderna in materia».
«È una proposta di sensibilità – hanno commentato i consiglieri regionali di Forza Italia, Nino Marmo, Giandiego Gatta, Domenico Damascelli e Francesca Franzoso, che avevano suggerito molte delle norme approvate - per promuovere concretamente l'adozione dai canili. Quello che non è possibile, però, è constatare che la Giunta Emiliano voglia la botte piena e la moglie ubriaca: da un lato, si moltiplicano gli impegni, dall'altro nulla si fa per sostenere i Comuni che dovranno vedersela da soli. Infatti, nella norma finanziaria si parla di mero "indirizzo politico" riguardo all'impegno economico della Regione, sottraendola quindi all'obbligo di contribuire. Gli enti locali sono già in profonda sofferenza e non prevedere delle forme di partecipazione della Regione significa due cose: la prima, affossare la già critica situazione dei Comuni; la seconda, non avere reale intenzione di attuare il provvedimento».
Vanno in pensione, così, le vecchie norme sul randagismo, datate ormai 1995, per far posto a una serie di nuove indicazioni per rendere più efficace il controllo e la riduzione di animali randagi. Il nuovo regolamento, definisce anche le competenze di regione e comuni sul risanamento e la costruzione di nuovi canili sanitari, con l'istituzione dell'anagrafe per gli animali d'affezione, ma anche attraverso un maggiore controllo delle attività delle associazioni animaliste iscritte all'albo regionale che non dovranno avere fini di lucro. Nuove regole anche la vendita e l'esposizione degli animali, così come per l'addestramento e il libero accesso a giardini e parchi pubblici, esercizi commerciali e mezzi di trasporto pubblico, dove il loro ingresso sarà sempre garantito.
«La nuova legge sul randagismo è finalmente realtà - ha commentato il governatore pugliese, Michele Emiliano - un grande passo di civiltà della Regione Puglia che ci riempie di orgoglio.
La legge è il frutto dell'impegno, dell'abnegazione e della grandissima sensibilità di chi nei canili ci vive quotidianamente e mi riferisco ai volontari, agli operatori, ai medici veterinari. Aver dialogato con loro costruito la norma partendo da chi ha cognizione reale della situazione, ha portato oggi il Consiglio regionale ad approvare una legge molto moderna in materia».
«È una proposta di sensibilità – hanno commentato i consiglieri regionali di Forza Italia, Nino Marmo, Giandiego Gatta, Domenico Damascelli e Francesca Franzoso, che avevano suggerito molte delle norme approvate - per promuovere concretamente l'adozione dai canili. Quello che non è possibile, però, è constatare che la Giunta Emiliano voglia la botte piena e la moglie ubriaca: da un lato, si moltiplicano gli impegni, dall'altro nulla si fa per sostenere i Comuni che dovranno vedersela da soli. Infatti, nella norma finanziaria si parla di mero "indirizzo politico" riguardo all'impegno economico della Regione, sottraendola quindi all'obbligo di contribuire. Gli enti locali sono già in profonda sofferenza e non prevedere delle forme di partecipazione della Regione significa due cose: la prima, affossare la già critica situazione dei Comuni; la seconda, non avere reale intenzione di attuare il provvedimento».