In ricordo di Anna Rosa Tarantino, vittima innocente di mafia

Ieri la commemorazione a Bitonto. Abbaticchio: «Vorrei che nelle scuole si insegnasse l'antimafia sociale»

giovedì 31 dicembre 2020 12.18
A cura di Nicola Miccione
Anna Rosa Tarantino fu uccisa il 30 dicembre 2017 in una strada del centro storico di Bitonto durante uno scontro a fuoco tra bande rivali che si contendevano le piazze dello spaccio. A ricordare il tragico destino della donna, vittima innocente di mafia, è stato il Comune di Bitonto con una commemorazione pubblica.

Nel pomeriggio di ieri, infatti, alla presenza delle massime autorità civili, religiose e militari, è stato deposto un fascio di fiori ai piedi della targa posta a memoria dell'anziana, all'inizio di Porta Robustina, proprio a pochi passi dal luogo del delitto. L'84enne fu uccisa per errore: stando alle indagini, quella mattina la sarta finì casualmente sulla traiettoria di due colpi di pistola esplosi nei vicoli del centro storico, vittima innocente della feroce guerra in atto tra i Conte e i Cipriano.

Per quell'omicidio e per altri tre episodi (quello in cui rimase uccisa l'anziana fu l'ultimo di quattro agguati, nella mattinata di fuoco furono esplosi più di 50 colpi di pistola in rioni diversi, nda), nove uomini dei clan Conte e Cipriano, fra cui il boss Domenico Conte (20 anni), ritenuto il mandante del delitto, e i pentiti Michele Sabba e Rocco Papaleo (13 anni e 8 mesi di reclusione per esclusione dell'aggravante mafiosa), esecutori materiali dell'omicidio, sono stati condannati.

Il sindaco Michele Abbaticchio, che è anche vice presidente nazionale di Avviso Pubblico, la rete di Enti locali per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, ha accolto i rappresentanti istituzionali invitati alla cerimonia insieme al parroco della Cattedrale e a due rappresentanti della famiglia Tarantino. Poi, assieme, dalla Cattedrale, hanno raggiunto il luogo della deposizione dei fiori, percorrendo alcune vie nel cuore del centro antico di Bitonto.

Un borgo in cui, dal Natale dello scorso anno, l'amministrazione comunale ha voluto installare speciali luminarie, vandalizzate per ben due volte (ignoti avevano prima preso a sassate il nome di Peppino Impastato e poi tolto la corrente a tre luminarie, nda) con le frasi simbolo dell'antimafia. Sono dieci in totale gli aforismi scelti, da "Un uomo libero cade sempre in piedi" del giornalista Giancarlo Siani a "Chi ha paura muore ogni giorno" del magistrato Paolo Borsellino.

Proprio lì, a pochi passi da "La strada dei nostri eroi", fu uccisa Anna Rosa Tarantino. Il suo nome è stato ricordato ieri, nel terzo anniversario della scomparsa, per farlo vivere ancora, per non farlo morire, per farlo esistere nella sua dignità. «La giornata dedicata al ricordo di Anna Rosa Tarantino - ha detto Abbaticchio - rappresenta un momento irrinunciabile per la nostra comunità, perché quel 30 dicembre 2017 fa ha segnato un punto di svolta per le nostre coscienze».

In realtà, l'emergenza Coronavirus, rischia di diventare terreno fertile anche per le organizzazioni criminali del territorio bitontino. «Per la criminalità organizzata pugliese - è l'analisi della Direzione Investigativa Antimafia che nel rapporto semestrale ha dedicato un capitolo alla disamina di quelli che potrebbero essere gli scenari creati dall'emergenza sanitaria - è prevedibile che le consorterie attenueranno le tradizionali attività di "controllo" del proprio territorio d'origine».

E infatti, anche a Bitonto, nella città vecchia, roccaforte del clan Cipriano, e anche nella zona 167, il più grande e fornito crocevia dello spaccio di droga, dove è egemone il clan Conte, si continua a spacciare, si continua a vendere morte. «Le organizzazioni criminali stanno diventando più forti - ha proseguito Abbaticchio - anche a causa dell'isolamento che stiamo vivendo». Sì, perché la quarantena e i rischi collegati al contagio non hanno affatto scoraggiato i pusher. Anzi.

Il livello d'attenzione da parte dello Stato è massimo (il prefetto, Antonio Bellomo, nel corso dell'ultima riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, unitamente ai vertici provinciali delle forze dell'ordine, hanno assicurato che l'azione di controllo sul territorio di Bitonto continuerà ad essere dispiegata in maniera intensa, nda), ma l'unica soluzione resta la denuncia. «Il potere della denuncia - ha detto il sindaco - è l'unica arma che ci resta come cittadini».

Il sacrificio di una persona innocente, per utilizzare le parole del primo cittadino, ha rafforzato la convinzione che occorre impegnarsi senza risparmiarsi, magari a partire dai più piccoli. «Vorrei che nelle scuole - ha concluso Abbaticchio - si insegnasse l'antimafia», ricordando la storia di una vittima innocente di mafia.