Incendiano il loro caseificio per frodare l'assicurazione: in 4 a processo
Giudizio immediato per i due gestori dell'attività, un dipendente e un complice. Il processo inizierà il 7 giugno
giovedì 14 aprile 2022
12.04
Non si sarebbe trattato di un'intimidazione oppure di una minaccia legata a richieste estorsive, ma di un rogo appiccato dolosamente dagli stessi gestori di un caseificio di Bitonto, lo scorso anno, nel tentativo di riscuotere il premio assicurativo e così poter truffare le tre compagnie assicurative (Axa Assicurazioni, Net Insurance e Amissima Assicurazioni, nda) con le quali avevano stipulato contratti che coprivano anche il rischio d'incendio, una somma superiore a 20mila euro.
Tutto pianificato ad arte ed un piano criminale, messo in pratica ad agosto dello scorso anno, che forse avrebbe davvero portato i suoi frutti, se non ci fossero state le certosine indagini del personale della Polizia di Stato. Per i reati, a vario titolo contestati, di concorso in incendio doloso e frode assicurativa, la Procura della Repubblica di Bari ha chiesto e ottenuto dalla giudice per le indagini preliminari del Tribunale del capoluogo, Anna Perrelli, il giudizio immediato per quattro persone, tutte incensurate, arrestate dagli uomini del Commissariato di Pubblica Sicurezza e poste ai domiciliari.
Si tratta dei due gestori dell'attività commerciale, la 32enne Anna Sagliano e il suo compagno 31enne Cristian Palmieri, entrambi campani residenti a Palo del Colle, che avrebbero deciso di simulare il danneggiamento causato dal rogo del loro negozio "La Bufalina", una piccola impresa a conduzione familiare sita in via D'Angiò, per incassare il premio assicurativo.
Con loro saranno giudicati il presunto esecutore materiale, il 46enne Vitaliano Fanelli, di Triggiano, dipendente dell'attività e impiegato come commesso, aiutato nell'azione criminale dal 44enne Maurizio Gorgoglione, di Bitonto, amico del titolare: i due, secondo le indagini degli uomini del dirigente Vittorio Di Lalla, chiuse alla fine del 2021, dopo aver sollevato la serranda posta a protezione della porta d'ingresso della latteria, avrebbero cosparso di liquido infiammabile - contenuto in una tanica - l'interno del locale dandogli fuoco e provocando un'esplosione, per poi fuggire a bordo di un'autovettura, prima dell'arrivo dei Vigili del Fuoco del Distaccamento di Molfetta, i quali intervennero per domare le fiamme che si stavano propagando dall'interno.
L'attività era chiusa per ferie e questo lasciò pensare, solo in un primo momento, che potesse esserci stato un guasto tecnico all'interno, che avesse provocato l'incendio. Le fiamme provocarono numerosi danni al locale (il calore sprigionato danneggiò la saracinesca del locale, nda), oltre a paura per i residenti del condominio sovrastante. In realtà si sarebbe trattato, come movente dell'incendio, di un tentativo di frode alle tre compagnie assicurative.
La vicenda risale alla notte fra il 17 e il 18 agosto 2021, mentre i quattro sono stati arrestati il 18 febbraio scorso. Fanelli è tuttora detenuto ai domiciliari, mentre Gorgoglione è sottoposto alla misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
All'identificazione dei presunti autori del rogo e alla ricostruzione della ipotetica frode, i poliziotti, coordinati dal pubblico ministero Gaetano De Bari, sono arrivati attraverso l'analisi comparata del traffico telefonico degli indagati (le persone che gestiscono quel negozio o che vi lavorano, nda) e le immagini di sistemi di videosorveglianza presenti in zona. Il processo inizierà il 7 giugno.
Tutto pianificato ad arte ed un piano criminale, messo in pratica ad agosto dello scorso anno, che forse avrebbe davvero portato i suoi frutti, se non ci fossero state le certosine indagini del personale della Polizia di Stato. Per i reati, a vario titolo contestati, di concorso in incendio doloso e frode assicurativa, la Procura della Repubblica di Bari ha chiesto e ottenuto dalla giudice per le indagini preliminari del Tribunale del capoluogo, Anna Perrelli, il giudizio immediato per quattro persone, tutte incensurate, arrestate dagli uomini del Commissariato di Pubblica Sicurezza e poste ai domiciliari.
Si tratta dei due gestori dell'attività commerciale, la 32enne Anna Sagliano e il suo compagno 31enne Cristian Palmieri, entrambi campani residenti a Palo del Colle, che avrebbero deciso di simulare il danneggiamento causato dal rogo del loro negozio "La Bufalina", una piccola impresa a conduzione familiare sita in via D'Angiò, per incassare il premio assicurativo.
Con loro saranno giudicati il presunto esecutore materiale, il 46enne Vitaliano Fanelli, di Triggiano, dipendente dell'attività e impiegato come commesso, aiutato nell'azione criminale dal 44enne Maurizio Gorgoglione, di Bitonto, amico del titolare: i due, secondo le indagini degli uomini del dirigente Vittorio Di Lalla, chiuse alla fine del 2021, dopo aver sollevato la serranda posta a protezione della porta d'ingresso della latteria, avrebbero cosparso di liquido infiammabile - contenuto in una tanica - l'interno del locale dandogli fuoco e provocando un'esplosione, per poi fuggire a bordo di un'autovettura, prima dell'arrivo dei Vigili del Fuoco del Distaccamento di Molfetta, i quali intervennero per domare le fiamme che si stavano propagando dall'interno.
L'attività era chiusa per ferie e questo lasciò pensare, solo in un primo momento, che potesse esserci stato un guasto tecnico all'interno, che avesse provocato l'incendio. Le fiamme provocarono numerosi danni al locale (il calore sprigionato danneggiò la saracinesca del locale, nda), oltre a paura per i residenti del condominio sovrastante. In realtà si sarebbe trattato, come movente dell'incendio, di un tentativo di frode alle tre compagnie assicurative.
La vicenda risale alla notte fra il 17 e il 18 agosto 2021, mentre i quattro sono stati arrestati il 18 febbraio scorso. Fanelli è tuttora detenuto ai domiciliari, mentre Gorgoglione è sottoposto alla misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
All'identificazione dei presunti autori del rogo e alla ricostruzione della ipotetica frode, i poliziotti, coordinati dal pubblico ministero Gaetano De Bari, sono arrivati attraverso l'analisi comparata del traffico telefonico degli indagati (le persone che gestiscono quel negozio o che vi lavorano, nda) e le immagini di sistemi di videosorveglianza presenti in zona. Il processo inizierà il 7 giugno.