Incendio e furti di tubi d'irrigazione nell'azienda agricola Dellorusso a Mariotto
Titolari esasperati: «Una barbarie continua, siamo allo stremo»
mercoledì 9 agosto 2017
12.38
«Non si possono nemmeno più chiamare 'furti' o 'danneggiamenti': è una continua ed esasperante barbarie».
C'è grande amarezza nelle parole di Michele Dellorusso, l'imprenditore agricolo di Mariotto rimasto vittima nei giorni scorsi, con tutta la famiglia, prima di un incendio e poi di un cospicuo furto in uno dei fondi faticosamente condotti per contribuire al sostentamento dell'azienda, che opera sulla strada che conduce da Mariotto a Quasano.
Proprio sulla provinciale 272 si affaccia il terreno preso di mira dai criminali che la notte scorsa hanno agito praticamente indisturbati e per niente intimoriti dal continuo passaggio di autovetture sulla strada. «Il giorno precedente avevano appiccato un incendio a un fondo vicino alla mia proprietà – ha raccontato a BitontoViva Michele – che si è propagato anche nel mio terreno parzialmente, danneggiando il primo tratto della rete di irrigazione appena installata.
Quando il giorno successivo siamo andati a riparare quel danno, ci siamo accorti che nella notte avevano completato l'opera, sottraendo tutte le tubazioni rimanenti. Ma la cosa che fa maggiormente impressione è che si sono comportati da padroni perchè hanno smontato anche i raccordi e i pezzi più piccoli con tranquillità e di sicuro non ci hanno messo meno di 2-3 ore. Praticamente siamo noi che dobbiamo sentirci ospiti di questi personaggi».
Per ripristinare tutto saranno necessarie alcune migliaia di euro, anche se «il danno maggiore – ha aggiunto la vittima – non è quello economico, ma quello morale, che ha colpito tutta la squadra, non solo i titolari. Qui si tratta di un proprietario di un altro terreno che doveva farsi un impianto di irrigazione e ha pensato bene di sottrarlo a un'altra persona.
Ormai dobbiamo difenderci da tutto: dallo Stato che ci perseguita con sanitari, finanzieri, ispettori, tassazioni, burocrazia, ai ladri e i vandali che distruggono il nostro lavoro, fino addirittura alla concorrenza che ricorre a questi metodi criminali per imporsi.
Siamo davvero esasperati e per un giovane come me, che ho fatto il passo inverso rispetto a tutti i miei coetanei che scappano per cercare fortuna, è davvero una delusione dovermi chiedere, ogni volta, se è in questo posto che voglio far crescere i miei figli».
C'è grande amarezza nelle parole di Michele Dellorusso, l'imprenditore agricolo di Mariotto rimasto vittima nei giorni scorsi, con tutta la famiglia, prima di un incendio e poi di un cospicuo furto in uno dei fondi faticosamente condotti per contribuire al sostentamento dell'azienda, che opera sulla strada che conduce da Mariotto a Quasano.
Proprio sulla provinciale 272 si affaccia il terreno preso di mira dai criminali che la notte scorsa hanno agito praticamente indisturbati e per niente intimoriti dal continuo passaggio di autovetture sulla strada. «Il giorno precedente avevano appiccato un incendio a un fondo vicino alla mia proprietà – ha raccontato a BitontoViva Michele – che si è propagato anche nel mio terreno parzialmente, danneggiando il primo tratto della rete di irrigazione appena installata.
Quando il giorno successivo siamo andati a riparare quel danno, ci siamo accorti che nella notte avevano completato l'opera, sottraendo tutte le tubazioni rimanenti. Ma la cosa che fa maggiormente impressione è che si sono comportati da padroni perchè hanno smontato anche i raccordi e i pezzi più piccoli con tranquillità e di sicuro non ci hanno messo meno di 2-3 ore. Praticamente siamo noi che dobbiamo sentirci ospiti di questi personaggi».
Per ripristinare tutto saranno necessarie alcune migliaia di euro, anche se «il danno maggiore – ha aggiunto la vittima – non è quello economico, ma quello morale, che ha colpito tutta la squadra, non solo i titolari. Qui si tratta di un proprietario di un altro terreno che doveva farsi un impianto di irrigazione e ha pensato bene di sottrarlo a un'altra persona.
Ormai dobbiamo difenderci da tutto: dallo Stato che ci perseguita con sanitari, finanzieri, ispettori, tassazioni, burocrazia, ai ladri e i vandali che distruggono il nostro lavoro, fino addirittura alla concorrenza che ricorre a questi metodi criminali per imporsi.
Siamo davvero esasperati e per un giovane come me, che ho fatto il passo inverso rispetto a tutti i miei coetanei che scappano per cercare fortuna, è davvero una delusione dovermi chiedere, ogni volta, se è in questo posto che voglio far crescere i miei figli».