Inceneritore: adesso anche Emiliano dice no. Ma Damascelli non ci crede
Per il consigliere regionale di Forza Italia sono «balletti sulla salute dei cittadini»
lunedì 5 febbraio 2018
17.16
«Tra via libera, stop e dietrofront, è caos sull'iter autorizzativo dell'inceneritore di rifiuti che la Newo di Foggia ha progettato di realizzare nella zona industriale di Bari-Modugno. Curioso che il Comune di Bari abbia prima collaborato al progetto, attraverso la sua azienda pubblica Amiu Puglia, per poi alzare le barricate contro l'impianto». A parlare è Domenico Damascelli, consigliere regionale di Forza Italia, che è intervenuto sulla vicenda dopo che il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, dopo un lungo silenzio sull'argomento, ha deciso di intervenire per unirsi al coro dei no alla realizzazione dell'impianto.
Il governatore si è detto contrario all'inceneritore perchè «dovrebbe gestire flussi extraregionali, fatto che non collima con le direttive strategiche emanate dalla Regione Puglia, con delibera di Giunta dello scorso maggio, che viceversa prevedono la chiusura del ciclo attraverso l'utilizzo di impianti prevalentemente pubblici e funzionali alla gestione integrata delle diverse matrici di rifiuti nel rispetto delle direttive europee di settore».
Ma Damascelli è certo che si tratti di una farsa, perchè «mentre il sindaco Decaro tuona contro la Regione, che nei giorni scorsi ha rilasciato l'Autorizzazione Integrata Ambientale dando l'ok definitivo all'impianto, il presidente Emiliano dice di non sapere quello che decidono i suoi tecnici, e chiede di rivedere la procedura autorizzativa».
«L'assessore regionale all'ambiente Caracciolo – ha aggiunto il forzista - che in una riunione convocata a dicembre scorso assicurò che la Regione avrebbe tenuto conto del parere della popolazione locale prima di procedere con le autorizzazioni ora fa dietrofront e tiene a precisare che non si tratterebbe di un inceneritore ma di un impianto di ossido-combustione, ma non vi sono certezze sul suo impatto sull'ambiente e sulla salute dei cittadini. Noi chiediamo garanzie per la pubblica incolumità, tanto più in un'area già molto provata dal punto di vista dell'inquinamento».
«Se davvero il Governo regionale vuole procedere con cautela per questo impianto – si domanda il consigliere regionale – perché poi dà il via libera? Se l'inceneritore, come da progetto, non dovesse più trattare i rifiuti urbani indifferenziati provenienti dal vicino impianto di bio-stabilizzazione di Amiu Puglia, che senso avrebbe realizzarlo? Potrebbe accogliere materiale proveniente da altre regioni? Il Piano regionale dei rifiuti della Puglia è stato ignorato perché non prevede questo tipo di impianti, anzi promuove l'incremento della raccolta differenziata spinta e pone il veto a nuovi inceneritori e discariche. Non è più tempo di balletti quando c'è in gioco la salute dei cittadini».
Il governatore si è detto contrario all'inceneritore perchè «dovrebbe gestire flussi extraregionali, fatto che non collima con le direttive strategiche emanate dalla Regione Puglia, con delibera di Giunta dello scorso maggio, che viceversa prevedono la chiusura del ciclo attraverso l'utilizzo di impianti prevalentemente pubblici e funzionali alla gestione integrata delle diverse matrici di rifiuti nel rispetto delle direttive europee di settore».
Ma Damascelli è certo che si tratti di una farsa, perchè «mentre il sindaco Decaro tuona contro la Regione, che nei giorni scorsi ha rilasciato l'Autorizzazione Integrata Ambientale dando l'ok definitivo all'impianto, il presidente Emiliano dice di non sapere quello che decidono i suoi tecnici, e chiede di rivedere la procedura autorizzativa».
«L'assessore regionale all'ambiente Caracciolo – ha aggiunto il forzista - che in una riunione convocata a dicembre scorso assicurò che la Regione avrebbe tenuto conto del parere della popolazione locale prima di procedere con le autorizzazioni ora fa dietrofront e tiene a precisare che non si tratterebbe di un inceneritore ma di un impianto di ossido-combustione, ma non vi sono certezze sul suo impatto sull'ambiente e sulla salute dei cittadini. Noi chiediamo garanzie per la pubblica incolumità, tanto più in un'area già molto provata dal punto di vista dell'inquinamento».
«Se davvero il Governo regionale vuole procedere con cautela per questo impianto – si domanda il consigliere regionale – perché poi dà il via libera? Se l'inceneritore, come da progetto, non dovesse più trattare i rifiuti urbani indifferenziati provenienti dal vicino impianto di bio-stabilizzazione di Amiu Puglia, che senso avrebbe realizzarlo? Potrebbe accogliere materiale proveniente da altre regioni? Il Piano regionale dei rifiuti della Puglia è stato ignorato perché non prevede questo tipo di impianti, anzi promuove l'incremento della raccolta differenziata spinta e pone il veto a nuovi inceneritori e discariche. Non è più tempo di balletti quando c'è in gioco la salute dei cittadini».