«Infiltrare la presenza del Comune laddove c'era la mafia»
L'esperienza di Bitonto fra gli esempi virtuosi promossi da Avviso Pubblico
mercoledì 10 marzo 2021
9.52
C'è anche Bitonto fra gli esempi di realtà virtuose nella lotta ai fenomeni mafiosi promossi dalla rete degli enti pubblici nata nel 1996 per promuovere la cultura della legalità democratica.
Le iniziative della città dell'olio sono finite sulle pagine della rubrica "Politica Resiliente", la rubrica di Avviso Pubblico che approfondisce le buone pratiche amministrative sparse sul territorio nazionale.
Così, accanto alle esperienze di Montespaccato Savoia dove la squadra di calcio un tempo ostaggio dei mafiosi oggi è stata protagonista di un'incredibile impresa sportiva e a quella di Maranello, dove è stata avviata una struttura ricettiva gestite da donne vittime di violenza, c'è anche quella di Bitonto che, come si legge nella rubrica «ha vinto la sua sfida. Dopo quasi un decennio è finalmente arrivato a pubblicare il bando pubblico per la ristrutturazione di due appartamenti sottratti ai clan Parisi e Capriati che controllano la zona. Lì nascerà un bed&breakfast per disabili, gestito da persone con disabilità».
«In particolare – si legge ancora nell'articolo - quello di via Muciaccia è noto alle cronache per le resistenze dei condomini quando nel 2017 alcuni attivisti di Libera appesero al balcone uno striscione che recitava "Ieri mafia, oggi Libera, domani liberi". In quell'appartamento viveva il boss della zona Emanuele Sicolo, in carcere per associazione mafiosa, omicidio, rapina e traffico di droga. I condomini erano preoccupati di una rappresaglia e chiesero la rimozione del lenzuolo. Ma niente da fare, il sindaco Abbaticchio, che è anche vicepresidente di Avviso Pubblico, la rete dei comuni e delle Regioni contro le mafie, appese un secondo striscione anche sul palazzo del Comune».
«Bisogna infiltrare la presenza del comune, là dove c'era quella della mafia» ha commentato il sindaco di Bitonto, spiegando di come due anni fa il bando sia stato vinto dall'associazione Anatroccolo, gestita da famiglie che hanno in comune la presenza di componenti portatori di handicap. «Contemporaneamente siamo partiti con la ricerca dei fondi per la ristrutturazione degli immobili e ora il progetto può diventare realtà – ha aggiunto Abbaticchio – Siamo riusciti a portarci a casa circa 600mila euro di fondi comunitari con i quali nascerà un B&B sociale con annesso centro di supporto per famiglie fragili». Il progetto prevede anche l'impiego di lavoratori vulnerabili – con disabilità e giovani a rischio devianza – oltre ad essere finalizzato alla promozione di ricettività sociale per persone con esigenze speciali. «Dove prima c'era la persona forte che andava contro le regole – conclude Michele Abbaticchio – oggi ci sono delle persone altrettanto forti con diverse abilità e che si riscattano in un percorso di legalità e integrazione sociale».
Le iniziative della città dell'olio sono finite sulle pagine della rubrica "Politica Resiliente", la rubrica di Avviso Pubblico che approfondisce le buone pratiche amministrative sparse sul territorio nazionale.
Così, accanto alle esperienze di Montespaccato Savoia dove la squadra di calcio un tempo ostaggio dei mafiosi oggi è stata protagonista di un'incredibile impresa sportiva e a quella di Maranello, dove è stata avviata una struttura ricettiva gestite da donne vittime di violenza, c'è anche quella di Bitonto che, come si legge nella rubrica «ha vinto la sua sfida. Dopo quasi un decennio è finalmente arrivato a pubblicare il bando pubblico per la ristrutturazione di due appartamenti sottratti ai clan Parisi e Capriati che controllano la zona. Lì nascerà un bed&breakfast per disabili, gestito da persone con disabilità».
«In particolare – si legge ancora nell'articolo - quello di via Muciaccia è noto alle cronache per le resistenze dei condomini quando nel 2017 alcuni attivisti di Libera appesero al balcone uno striscione che recitava "Ieri mafia, oggi Libera, domani liberi". In quell'appartamento viveva il boss della zona Emanuele Sicolo, in carcere per associazione mafiosa, omicidio, rapina e traffico di droga. I condomini erano preoccupati di una rappresaglia e chiesero la rimozione del lenzuolo. Ma niente da fare, il sindaco Abbaticchio, che è anche vicepresidente di Avviso Pubblico, la rete dei comuni e delle Regioni contro le mafie, appese un secondo striscione anche sul palazzo del Comune».
«Bisogna infiltrare la presenza del comune, là dove c'era quella della mafia» ha commentato il sindaco di Bitonto, spiegando di come due anni fa il bando sia stato vinto dall'associazione Anatroccolo, gestita da famiglie che hanno in comune la presenza di componenti portatori di handicap. «Contemporaneamente siamo partiti con la ricerca dei fondi per la ristrutturazione degli immobili e ora il progetto può diventare realtà – ha aggiunto Abbaticchio – Siamo riusciti a portarci a casa circa 600mila euro di fondi comunitari con i quali nascerà un B&B sociale con annesso centro di supporto per famiglie fragili». Il progetto prevede anche l'impiego di lavoratori vulnerabili – con disabilità e giovani a rischio devianza – oltre ad essere finalizzato alla promozione di ricettività sociale per persone con esigenze speciali. «Dove prima c'era la persona forte che andava contro le regole – conclude Michele Abbaticchio – oggi ci sono delle persone altrettanto forti con diverse abilità e che si riscattano in un percorso di legalità e integrazione sociale».