Iniziato a Bitonto lo SMA del FabLab, Abbaticchio: «Le speranze diventano realtà»

Giovani professionisti provenienti da tutto il mondo trasformeranno i ruderi di Sant’Aneta in un’installazione artistica

giovedì 5 luglio 2018 9.44
È iniziata al Centro Tecnologico per la Fabbricazione Digitale 'FabLab Poliba', inaugurato a Bitonto lo scorso 21 aprile, la terza edizione dello 'SMA', la 'Self-Made Architecture', ovvero l'International Summer Academy che ha portato in città giovani studenti e professionisti da ogni parte del mondo. Ragazzi provenienti da Stati Uniti, Canada, Spagna, Ungheria, Libano, Guinea, Uganda, Turchia e Albania impegnati nella realizzazione di manufatti tradizionali e sperimentali in autocostruzione.

È a loro che il sindaco, Michele Abbaticchio, ha voluto rivolgere ieri il suo saluto e il ringraziamento per «essere tra i primissimi ad animare il nuovo Centro Tecnologico, a farlo con un contributo così altamente qualificato e a dare un senso agli sforzi profusi per la realizzazione dello stesso. Senza iniziative come questa, senza l'apporto di energie propositive dei giovani, non avrebbe avuto senso creare questo contenitore di idee, che sarebbe rimasto una scatola vuota. È bellissimo, invece, vederlo farsi palcoscenico di questo corso di formazione altamente specializzata sui temi della modellazione, della fabbricazione digitale e dell'architettura».

L'iniziativa accademica, sostenuta da un finanziamento regionale ottenuto nel 2017 dal direttore del Centro, Nicola Parisi, non si esaurirà nella settimana di lavori e di attività all'interno del centro ma produrrà i suoi effetti diretti per la città di Bitonto. Durante la settimana, infatti, i gruppi di partecipanti si cimenteranno nella progettazione di una sistemazione esterna e di un allestimento d'arte per l'antico sito di Sant'Aneta nella Zona Artigianale, la chiesa andata erroneamente distrutta nel 2002, durante i lavori di allargamento della sede stradale della provinciale Bitonto – Molfetta. Quindi, il Comitato dell'Area, partner del progetto, valuterà l'elaborazione migliore e si farà carico della sua realizzazione ed installazione proprio in quei luoghi dove, oggi, si erge un rudere fatiscente che rappresenta ciò che rimane della chiesetta rupestre. Realizzando, in tal modo, una sorta di risarcimento morale per la comunità bitontina ferita da un danno irreversibile al suo patrimonio artistico e culturale. «Sarà un modo – ha detto il primo cittadino – per sostituire un ricordo doloroso per Bitonto con una bella pagina di arte e cultura».

«Quando abbiamo inaugurato questo polo - ha aggiunto Abbaticchio - ho rivolto proprio un augurio a questa nuova realtà. Un augurio che rifletteva i nostri intenti da quando abbiamo iniziato a immaginarla, ovvero che il FabLab non fosse solo un presidio per 'addetti ai lavori' ma un reale punto di connessione per chiunque volesse confrontarsi con le sfide del lavoro. Oggi, a solo due mesi dall'avvio delle attività all'interno del Centro, vediamo già le nostre speranze tradursi in realtà».