Investimento rischioso, a processo il funzionario di una banca di Bitonto
L'uomo, dipendente della filiale cittadina della Banca Popolare di Puglia e Basilicata, è stato rinviato a giudizio
giovedì 13 maggio 2021
16.35
Avrebbe raggirato un pensionato di Bitonto facendogli acquistare quasi 30mila euro di azioni della Banca Popolare di Puglia e Basilicata senza informarlo sui rischi. Il giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Bari Francesco Agnino ha rinviato a giudizio un dipendente della filiale di Bitonto dell'istituto di credito per il reato di truffa aggravata.
Il processo inizierà il 1 dicembre dinanzi al Tribunale monocratico di Bari. La posizione di un altro funzionario indagato, invece, è stata stralciata e gli atti sono stati ritrasmessi alla Procura della Repubblica di Bari. L'inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Gaetano de Bari, nasce dalla denuncia presentata dai figli dell'anziano risparmiatore bitontino, assistito dall'avvocato Damiano Somma, insospettiti per la diminuzione degli importi sul conto corrente del padre.
I due dipendenti avrebbero indotto l'anziano «a sottoscrivere un piano di investimento finanziario pari a 29.995 euro che a loro dire - si legge nel capo d'imputazione - gli avrebbe garantito un ottimo risultato in termini di guadagno e che in realtà portava in soli due anni alla perdita di 11mila euro, poiché si trattava di acquisto di azioni della stessa banca, non quotati sul mercato (titoli ed illiquidi)», senza sottoporre il risparmiatore «alla profilazione di rischio obbligatoria per questo tipo di investimento».
In questo modo avrebbero ottenuto un «ingiusto profitto - è scritto ancora -, rappresentato dalle commissioni conseguite e dal deprezzamento del valore delle azioni, con corrispondente danno per la vittima».
Il processo inizierà il 1 dicembre dinanzi al Tribunale monocratico di Bari. La posizione di un altro funzionario indagato, invece, è stata stralciata e gli atti sono stati ritrasmessi alla Procura della Repubblica di Bari. L'inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Gaetano de Bari, nasce dalla denuncia presentata dai figli dell'anziano risparmiatore bitontino, assistito dall'avvocato Damiano Somma, insospettiti per la diminuzione degli importi sul conto corrente del padre.
I due dipendenti avrebbero indotto l'anziano «a sottoscrivere un piano di investimento finanziario pari a 29.995 euro che a loro dire - si legge nel capo d'imputazione - gli avrebbe garantito un ottimo risultato in termini di guadagno e che in realtà portava in soli due anni alla perdita di 11mila euro, poiché si trattava di acquisto di azioni della stessa banca, non quotati sul mercato (titoli ed illiquidi)», senza sottoporre il risparmiatore «alla profilazione di rischio obbligatoria per questo tipo di investimento».
In questo modo avrebbero ottenuto un «ingiusto profitto - è scritto ancora -, rappresentato dalle commissioni conseguite e dal deprezzamento del valore delle azioni, con corrispondente danno per la vittima».