Italia in Comune Puglia dice ‘No’ agli inceneritori
Contestato il piano regionale dei rifiuti. Abbaticchio: «Bruciarli è il metodo peggiore. Si punti sulla differenziata»
mercoledì 21 novembre 2018
13.42
Rifiuti e impianti di smaltimento animano, in queste ore, la politica nazionale e regionale e Italia in Comune Puglia ribadisce il suo "NO" senza mezze misure agli inceneritori. Gli aderenti al partito pugliese, molti dei quali sindaci e amministratori, hanno criticato il Piano Regionale dei Rifiuti (PRGRU), a partire dagli obiettivi della differenziata che, in realtà, avrebbero dovuto già essere stati raggiunti dalla regione e che, ora, 'slittano' al 2020. Il partito dei sindaci è però anche pronto a scendere in campo contro inceneritori e impianti di produzione di CSS (il combustibile solido secondario), a cui il Piano, anche se marginalmente, fa ancora riferimento.
«Il nuovo Piano rifiuti della Regione Puglia era stato presentato come una sintesi fra tecnologia, progresso e percorsi virtuosi. In realtà, non ci sembra esattamente così - ha spiegato Michele Abbaticchio, sindaco di Bitonto e fresco di nomina al coordinamento regionale del partito - il nostro 'no' agli inceneritori ed alla attivazione di nuovi impianti di produzione di combustibile non potrebbe essere più convinto. Noi siamo per il recupero dei materiali, per il loro riciclo e riutilizzo o, comunque, la loro introduzione in cicli di distruzione virtuosi. Bruciarli, invece, è un metodo che, da più parti, è stato dichiarato il peggiore per concluderne il ciclo, già solo per le elevatissime emissioni inquinanti che questo metodo produce. Lo strumento più efficace, anche se chiaramente più impegnativo, difficile e per il quale si richiede uno sforzo collettivo, è la raccolta differenziata spinta. È dimostrato che la raccolta domiciliare conduce ai risultati migliori sia in campo ambientale che in quello produttivo, visto che genererebbe impresa e lavoro nella filiera del recupero». Abbaticchio ha anche apprezzato le dichiarazioni del consigliere regionale Sergio Blasi il quale ha chiesto che, per la Puglia, vengano attivati impianti di compostaggio aerobici e di piccola taglia (mentre nel piano si parla di strutture anaerobiche) e si è detto addirittura pronto a votare contro il documento.
Quella contro gli inceneritori è una delle battaglie che Abbaticchio aveva già avuto modo di intraprendere. Il sindaco di Bitonto, insieme a tutto il consiglio comunale, si era opposto, infatti, attraverso un ricorso al Capo dello Stato, alla realizzazione dell'inceneritore di Modugno, ricordando come, per la Puglia, sia stato riconosciuto un fabbisogno residuale di incenerimento tale da far escludere la possibilità di realizzare nuovi impianti.
Alle sue dichiarazioni, si sono aggiunte quelle di un altro sindaco del partito, Alfredo Longo di Maruggio che in Italia in Comune Puglia, è stato delegato alla materia ambientale dal coordinamento di partito: «Il discorso è molto tecnico: capiamo che ci sono tipologie di rifiuto che difficilmente possono essere riciclate tuttavia non possiamo credere che, davvero, la miglior soluzione di smaltimento possa essere ancora il ricorso a impianti che lavorano 24 ore al giorno e comportano l'immissione in atmosfera di milioni di metri cubi di fumi tossici».
«Il nuovo Piano rifiuti della Regione Puglia era stato presentato come una sintesi fra tecnologia, progresso e percorsi virtuosi. In realtà, non ci sembra esattamente così - ha spiegato Michele Abbaticchio, sindaco di Bitonto e fresco di nomina al coordinamento regionale del partito - il nostro 'no' agli inceneritori ed alla attivazione di nuovi impianti di produzione di combustibile non potrebbe essere più convinto. Noi siamo per il recupero dei materiali, per il loro riciclo e riutilizzo o, comunque, la loro introduzione in cicli di distruzione virtuosi. Bruciarli, invece, è un metodo che, da più parti, è stato dichiarato il peggiore per concluderne il ciclo, già solo per le elevatissime emissioni inquinanti che questo metodo produce. Lo strumento più efficace, anche se chiaramente più impegnativo, difficile e per il quale si richiede uno sforzo collettivo, è la raccolta differenziata spinta. È dimostrato che la raccolta domiciliare conduce ai risultati migliori sia in campo ambientale che in quello produttivo, visto che genererebbe impresa e lavoro nella filiera del recupero». Abbaticchio ha anche apprezzato le dichiarazioni del consigliere regionale Sergio Blasi il quale ha chiesto che, per la Puglia, vengano attivati impianti di compostaggio aerobici e di piccola taglia (mentre nel piano si parla di strutture anaerobiche) e si è detto addirittura pronto a votare contro il documento.
Quella contro gli inceneritori è una delle battaglie che Abbaticchio aveva già avuto modo di intraprendere. Il sindaco di Bitonto, insieme a tutto il consiglio comunale, si era opposto, infatti, attraverso un ricorso al Capo dello Stato, alla realizzazione dell'inceneritore di Modugno, ricordando come, per la Puglia, sia stato riconosciuto un fabbisogno residuale di incenerimento tale da far escludere la possibilità di realizzare nuovi impianti.
Alle sue dichiarazioni, si sono aggiunte quelle di un altro sindaco del partito, Alfredo Longo di Maruggio che in Italia in Comune Puglia, è stato delegato alla materia ambientale dal coordinamento di partito: «Il discorso è molto tecnico: capiamo che ci sono tipologie di rifiuto che difficilmente possono essere riciclate tuttavia non possiamo credere che, davvero, la miglior soluzione di smaltimento possa essere ancora il ricorso a impianti che lavorano 24 ore al giorno e comportano l'immissione in atmosfera di milioni di metri cubi di fumi tossici».