Italia in Comune risponde a Feltri: «Venga in Puglia per imparare a raccogliere le olive»

Il direttore di Libero aveva invitato i pugliesi ad andare a «lavorare nei campi invece di grattarsi le palle»

lunedì 30 luglio 2018 8.45
«È riuscito a parlare di due di dinamiche così delicate come disoccupazione e sfruttamento del lavoro nei campi, mostrando di non conoscere né l'una né l'altra». Netta presa di posizione di Italia in Comune Puglia sulle dichiarazioni di Vittorio Feltri, che, ospite in diretta alla trasmissione 'Stasera Italia' su Rete 4, si è scagliato contro i pugliesi in attesa di un'occupazione, per rappresentarli come scansafatiche e parassiti.

Per Vincenzo Gesualdo, coordinatore per la Puglia di Italia in Comune, «bisognerebbe spiegare a Feltri che la disoccupazione in Puglia è figlia di politiche nazionali che non hanno mai garantito parità occupazionali al Nord come al Sud. La mancanza di lavoro non è una libera scelta né, tantomeno, un pretesto per stare a casa a fare 'i perdigiorno' ma è un vero e proprio dramma, di cui giornalmente i quotidiani, come quello che lo stesso Feltri dirige, riportano epiloghi di casi estremi e disperati. In secondo luogo, che non c'è nulla da vergognarsi nel cercare di elevare la propria posizione non accettando, magari dopo aver conseguito un titolo di studio, un lavoro nei campi, ma arrivando persino ad abbandonare la propria terra pur di lavorare dignitosamente. Far passare la mancanza di lavoro come 'voglia di non lavorare' è un sillogismo un po' troppo elementare, una visione decisamente semplicistica».

«In un colpo solo – ha detto invece Michele Abbaticchio, sindaco di Bitonto e tra i fondatori del partito - Feltri è riuscito a offendere tutti i pugliesi, 'rei' di non avere un lavoro, e tutti coloro che, invece, arrivano nella nostra terra in cerca di un futuro migliore. 'Terroni' e 'negri', per usare parole sue. Ed ecco come è riuscito a parlare di due di dinamiche così delicate come disoccupazione e sfruttamento del lavoro nei campi, mostrando di non conoscere né l'una né l'altra. La Puglia, evidentemente, è un'anima troppo complessa da spiegargli. È più facile ricorrere agli stereotipi».

«Era di San Giorgio Jonico, quindi pugliese, Paola, morta di fatica nei campi mentre lavorava all'acinellatura dell'uva nelle campagne di Andria – ha ricordato al direttore di Libero Cosimo Fabbiano, primo cittadino del comune tarantino - È solo un esempio. È solo un caso fra mille, finito alla ribalta della cronaca solo perché ha avuto il più drammatico degli epiloghi. Feltri pensi a questo e si vergogni».
Per Giuseppe Nitti, invece, neo-eletto a Casamassima, «il caldo inizia a fare un brutto effetto. Invitiamolo in Puglia così potrà godere del nostro cibo, del nostro mare, del nostro sole e anche delle olive e dell'olio. Noi siamo orgogliosi di essere pugliesi. Viva la Puglia!».

Tommaso Depalma sindaco di Giovinazzo, Giuseppe Delzotto di Binetto e Davide Carlucci, sindaco di Acquaviva, di professione giornalista, hanno poi rilanciato: «Venga a ottobre per la camminata tra gli ulivi che organizziamo con le Città dell'Olio. Potrebbe imparare a raccoglierle, come fanno ancora qui da noi molti suoi coetanei, invece di trascorrere la vecchiaia a gareggiare per il record mondiale di violazioni deontologiche della professione giornalistica, raccattando in giro i più beceri luoghi comuni sui pugliesi e sui migranti».