L'ematologo dell'ospedale di Bitonto va in pensione: a rischio centinaia di pazienti
Si sottopongono costantemente a prelievi e anticoagulanti: «Adesso, le cure arriveranno da chissà dove»
mercoledì 14 aprile 2021
7.12
C'è preoccupazione e sconforto per i pazienti dell'ex ospedale di Bitonto, oggi Distretto Socio Sanitario 3, sottoposti a cure anticoagulanti e costanti prelievi che a breve perderanno il loro medico di riferimento.
«Dopo aver depauperato i reparti dell'ospedale di Bitonto – scrive Giuseppe, uno dei pazienti sottoposti a questo trattamento - che conta una popolazione di circa 90mila cittadini (Bitonto, frazioni e Palo), si aggiunge l'ennesimo "taglio" che danneggia oltre 800 pazienti, per lo più anziani. Trattasi di pazienti che sono sottoposti ad una terapia anticoagulante orale. Personalmente conosco la problematica perchè la vivo in prima persona. Noi 800 siamo costretti a prelievi periodici anche a brevissima distanza temporale per garantire una terapia adatta che utilizza il Coumadin. Sin qui, grazie alla elevata professionalità ed alla presenza disponibile dell'ematologo dott. Liso, sia i prelievi che le diagnosi e quindi le terapie hanno perfettamente funzionato con gran sollievo dei pazienti. Purtroppo a breve il primario del laboratorio analisi andrà in quiescenza e nessuno lo sostituirà».
Secondo quanto riferito proprio dai pazienti in cura, nessuno sostituirà il dottor Liso e questo comporterà che «i prelievi verranno effettuati nell'ospedale di Bitonto ed inviati presso l'ospedale San Paolo di Bari da cui medici per noi senza volto e senza voce ci invieranno le schede con l'indicazione delle terapie per ciascun paziente. Un cittadino la cui vita dipende da questa terapia a base di coumadin, da una adeguata alimentazione, dall'uso di farmaci non coagulanti e da un corretto stile di vita (elementi che ciascun paziente ha sempre personalmente ottimizzato sotto la guida del dottor Liso) da ora in avanti con quale specialista dovrà confrontarsi ognuno di noi? Quando dovremo subire un'estrazione dentale, chi ci formulerà la terapia preparatoria a questo e ad altri interventi ambulatoriali?».
«Si continua a dire in tv che è stato un errore chiudere ospedali e reparti pubblici – rileva il povero Giuseppe - ma, nonostante ciò, si continua a chiudere ed a penalizzare la gente, specialmente quella parte di cittadinanza più debole».
«Dopo aver depauperato i reparti dell'ospedale di Bitonto – scrive Giuseppe, uno dei pazienti sottoposti a questo trattamento - che conta una popolazione di circa 90mila cittadini (Bitonto, frazioni e Palo), si aggiunge l'ennesimo "taglio" che danneggia oltre 800 pazienti, per lo più anziani. Trattasi di pazienti che sono sottoposti ad una terapia anticoagulante orale. Personalmente conosco la problematica perchè la vivo in prima persona. Noi 800 siamo costretti a prelievi periodici anche a brevissima distanza temporale per garantire una terapia adatta che utilizza il Coumadin. Sin qui, grazie alla elevata professionalità ed alla presenza disponibile dell'ematologo dott. Liso, sia i prelievi che le diagnosi e quindi le terapie hanno perfettamente funzionato con gran sollievo dei pazienti. Purtroppo a breve il primario del laboratorio analisi andrà in quiescenza e nessuno lo sostituirà».
Secondo quanto riferito proprio dai pazienti in cura, nessuno sostituirà il dottor Liso e questo comporterà che «i prelievi verranno effettuati nell'ospedale di Bitonto ed inviati presso l'ospedale San Paolo di Bari da cui medici per noi senza volto e senza voce ci invieranno le schede con l'indicazione delle terapie per ciascun paziente. Un cittadino la cui vita dipende da questa terapia a base di coumadin, da una adeguata alimentazione, dall'uso di farmaci non coagulanti e da un corretto stile di vita (elementi che ciascun paziente ha sempre personalmente ottimizzato sotto la guida del dottor Liso) da ora in avanti con quale specialista dovrà confrontarsi ognuno di noi? Quando dovremo subire un'estrazione dentale, chi ci formulerà la terapia preparatoria a questo e ad altri interventi ambulatoriali?».
«Si continua a dire in tv che è stato un errore chiudere ospedali e reparti pubblici – rileva il povero Giuseppe - ma, nonostante ciò, si continua a chiudere ed a penalizzare la gente, specialmente quella parte di cittadinanza più debole».