L'ex assessore Saracino replica al sindaco di Bitonto: «Io, presente sempre in modo assiduo»
La delegata era stata rimossa anche per la mancata rendicontazione delle attività: «Falso, comunicavamo con Whatsapp»
giovedì 3 ottobre 2019
8.33
La presenza presso le sedi istituzionali non era meno assidua di quella offerta dagli altri assessori e comunicare col capo della giunta era talmente difficile da costringerla a parlargli via whatsapp.
Queste, in estrema sintesi, le contestazioni mosse al sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, dall'ex assessore all'Istruzione, Angela Saracino, rimossa proprio dal primo cittadino lo scorso 11 settembre a causo di un «ridotto impegno» in riferimento all'anno in corso.
«Innanzitutto, e nonostante le opposte pretese – ha spiegato la Saracino - il dato di fatto oggettivo è che io sono stata presente presso le sedi istituzionali in modo assiduo, non meno assiduo di altri colleghi che non sono stati revocati, come risulta pure dagli appositi verbali».
«Il Sindaco Abbaticchio – si legge ancora nella nota - tuttavia, lamenta anche una mia presunta assenza "presso le strutture che hanno a che fare coi cittadini". Si tratta, evidentemente, di un'accusa particolarmente scivolosa. Che significa "le strutture che hanno a che fare coi cittadini"? L'espressione è ambigua, indeterminata. E non a caso. Solo dalle accuse determinate, infatti, ci si può difendere in modo puntuale. Al proposito, dunque, posso solo riferire che alcuni dirigenti scolastici bitontini, al termine del mio mandato, mi hanno ringraziato, testualmente, "per l'ampia disponibilità, la costante presenza e il grande impegno"».
La Saracino contesta anche al sindaco la difformità fra quanto riportato alla stampa e quanto scritto negli atti: «Diverse dalle giustificazioni addotte agli organi di informazione, però, sono quelle contenute nel provvedimento di revoca, in cui mi si contesta un difetto di comunicazione, nel senso che non avrei fornito al Sindaco di Bitonto "sufficienti e costanti aggiornamenti". Viceversa, io e il Sindaco Abbaticchio eravamo in costante contatto, specialmente via whatsapp, di cui conservo ampia traccia, anche perché, avendo lui mille impegni istituzionali, spesso e volentieri anche all'esterno, quello era il modo più efficace per riuscire a raggiungerlo e ottenere un'interlocuzione con lui».
Queste, in estrema sintesi, le contestazioni mosse al sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, dall'ex assessore all'Istruzione, Angela Saracino, rimossa proprio dal primo cittadino lo scorso 11 settembre a causo di un «ridotto impegno» in riferimento all'anno in corso.
«Innanzitutto, e nonostante le opposte pretese – ha spiegato la Saracino - il dato di fatto oggettivo è che io sono stata presente presso le sedi istituzionali in modo assiduo, non meno assiduo di altri colleghi che non sono stati revocati, come risulta pure dagli appositi verbali».
«Il Sindaco Abbaticchio – si legge ancora nella nota - tuttavia, lamenta anche una mia presunta assenza "presso le strutture che hanno a che fare coi cittadini". Si tratta, evidentemente, di un'accusa particolarmente scivolosa. Che significa "le strutture che hanno a che fare coi cittadini"? L'espressione è ambigua, indeterminata. E non a caso. Solo dalle accuse determinate, infatti, ci si può difendere in modo puntuale. Al proposito, dunque, posso solo riferire che alcuni dirigenti scolastici bitontini, al termine del mio mandato, mi hanno ringraziato, testualmente, "per l'ampia disponibilità, la costante presenza e il grande impegno"».
La Saracino contesta anche al sindaco la difformità fra quanto riportato alla stampa e quanto scritto negli atti: «Diverse dalle giustificazioni addotte agli organi di informazione, però, sono quelle contenute nel provvedimento di revoca, in cui mi si contesta un difetto di comunicazione, nel senso che non avrei fornito al Sindaco di Bitonto "sufficienti e costanti aggiornamenti". Viceversa, io e il Sindaco Abbaticchio eravamo in costante contatto, specialmente via whatsapp, di cui conservo ampia traccia, anche perché, avendo lui mille impegni istituzionali, spesso e volentieri anche all'esterno, quello era il modo più efficace per riuscire a raggiungerlo e ottenere un'interlocuzione con lui».