L'idiota innamorato imbratta di vernice le pietre dell'Arco Pinto
Solo due settimane fa uno zelante cittadino aveva risanato in parte il dipinto degradato
venerdì 7 febbraio 2020
08.00
Non c'è pace per l'Arco Pinto di Bitonto, uno dei più caratteristici angoli del centro storico cittadino e dopo il rischio degrado per il dipinto della Deposizione alloggiato su una delle sue pareti, stavolta a finire nei guai sono proprio le centenarie pietre con cui è stato costruito. Mani ignote, ma facilmente classificabili, infatti, hanno imbrattato di vernice spray verde la parete con un messaggio e una data: il 5 febbraio 2020, verosimilmente la data in cui l'autore ha deciso di certificare la sincerità del sentimento per chissà quale sventurata fanciulla, finendo invece per certificare solo la sua smisurata idiozia.
Così adesso, nel beige ordinato delle chianche, fa bella mostra di sé questa triste epigrafe sotto cui è defunto ogni briciolo di umana intelligenza.
Per l'arco si era mobilitata - dopo le segnalazioni e le richieste di intervento di comune cittadino, Vito D'Alessandro, e le successive comunicazioni dell'assessore Mangini – la Soprintendenza Archeolgia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari, che aveva promesso un pronto riscontro per salvaguardare il dipinto anonimo che da tempo ormai caratterizza l'arco. Nel frattempo però, un altro zelante cittadino, aveva deciso di intervenire personalmente, ripristinando a suo modo la parte di dipinto che ha ritenuto maggiormente a rischio.
La Soprintendenza, intanto, prosegue l'iter per recuperare in maniera consona e definitiva il disegno, anche col sostegno dell'amministrazione comunale che ha deciso di destinare l'incasso del concerto di Katia Ricciarelli proprio al restauro dell'opera. Peccato che adesso per recuperare l'arco sarà necessario rimodulare l'intervento per calcolare anche il contributo di quest'altro alto esempio di vivido genio cittadino.
Così adesso, nel beige ordinato delle chianche, fa bella mostra di sé questa triste epigrafe sotto cui è defunto ogni briciolo di umana intelligenza.
Per l'arco si era mobilitata - dopo le segnalazioni e le richieste di intervento di comune cittadino, Vito D'Alessandro, e le successive comunicazioni dell'assessore Mangini – la Soprintendenza Archeolgia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari, che aveva promesso un pronto riscontro per salvaguardare il dipinto anonimo che da tempo ormai caratterizza l'arco. Nel frattempo però, un altro zelante cittadino, aveva deciso di intervenire personalmente, ripristinando a suo modo la parte di dipinto che ha ritenuto maggiormente a rischio.
La Soprintendenza, intanto, prosegue l'iter per recuperare in maniera consona e definitiva il disegno, anche col sostegno dell'amministrazione comunale che ha deciso di destinare l'incasso del concerto di Katia Ricciarelli proprio al restauro dell'opera. Peccato che adesso per recuperare l'arco sarà necessario rimodulare l'intervento per calcolare anche il contributo di quest'altro alto esempio di vivido genio cittadino.