L'usura cresce: +6,5% nei primi mesi della pandemia
L'allarme della Fondazione Antiusura San Nicola e Santi Medici: «È welfare mafioso di prossimità»
venerdì 26 marzo 2021
11.42
«Il Covid-19 ha posto l'allarme usura al centro delle politiche economiche e sociali del Paese. Sono oltre 400 le persone indebitate e a rischio usura ascoltate nel 2020 dalla Fondazione Antiusura San Nicola e Santi Medici di Bari» e nel 2021 si prevede un ulteriore «incremento dell'usura di quartiere, detto welfare mafioso di prossimità, cioè un sostegno attivo alle famiglie o attività commerciali in difficoltà, riapparso in forma sempre più violenta dall'inizio della pandemia».
Sono alcuni dei dati e delle riflessioni scaturiti in occasione dell'assemblea annuale a cura della Fondazione Antiusura, con il commissario governativo Antiracket Giovanna Cagliostro e la prefetta di Bari Antonella Bellomo.
Il presidente della Fondazione Antiusura, monsignor Alberto D'Urso, ha evidenziato che «il welfare mafioso di prossimità è ancora più difficile da denunciare perché il presidio del territorio da parte delle organizzazioni malavitose è assicurato attraverso la distribuzione di pacchi viveri e piccoli prestiti».
Nella relazione annuale si evidenziano anche i dati relativi ai reati del primo semestre 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019: quelli legati all'usura risultano aumentati del 6,5%. «Un dato negativo preoccupante e allarmante - si legge - è l'incremento dei locali dedicati alla vendita dei compro oro e argento». Nel 2020, stando al bilancio presentato in assemblea, con i fondi dello Stato sono stati garantiti 5 mutui ipotecari per complessivi 248 mila euro.
Con i fondi della solidarietà delle diocesi e della Regione, poi, sono stati elargiti, sotto forma di beneficenza, oltre 80 mila, prelevati dal Fondo di Solidarietà e poi destinati a chi versava in stato di sofferenza. Una ulteriore somma di circa 60 mila euro è stata destinata alle sovvenzioni, finanziamenti a titolo gratuito, per chi non poteva fruire di un finanziamento bancario.
«Una provvidenziale goccia nel deserto - spiega ancora la Fondazione - , è stata fornita dalla Regione Puglia, con lo stanziamento di 150 mila euro da destinare a coloro che avevano subito danni dal Covid» e che hanno consentito di «aiutare 42 persone».
Sono alcuni dei dati e delle riflessioni scaturiti in occasione dell'assemblea annuale a cura della Fondazione Antiusura, con il commissario governativo Antiracket Giovanna Cagliostro e la prefetta di Bari Antonella Bellomo.
Il presidente della Fondazione Antiusura, monsignor Alberto D'Urso, ha evidenziato che «il welfare mafioso di prossimità è ancora più difficile da denunciare perché il presidio del territorio da parte delle organizzazioni malavitose è assicurato attraverso la distribuzione di pacchi viveri e piccoli prestiti».
Nella relazione annuale si evidenziano anche i dati relativi ai reati del primo semestre 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019: quelli legati all'usura risultano aumentati del 6,5%. «Un dato negativo preoccupante e allarmante - si legge - è l'incremento dei locali dedicati alla vendita dei compro oro e argento». Nel 2020, stando al bilancio presentato in assemblea, con i fondi dello Stato sono stati garantiti 5 mutui ipotecari per complessivi 248 mila euro.
Con i fondi della solidarietà delle diocesi e della Regione, poi, sono stati elargiti, sotto forma di beneficenza, oltre 80 mila, prelevati dal Fondo di Solidarietà e poi destinati a chi versava in stato di sofferenza. Una ulteriore somma di circa 60 mila euro è stata destinata alle sovvenzioni, finanziamenti a titolo gratuito, per chi non poteva fruire di un finanziamento bancario.
«Una provvidenziale goccia nel deserto - spiega ancora la Fondazione - , è stata fornita dalla Regione Puglia, con lo stanziamento di 150 mila euro da destinare a coloro che avevano subito danni dal Covid» e che hanno consentito di «aiutare 42 persone».