La federazione Pares attacca sull’Asv: «Perdite frutto di malagestione»
Sotto accusa i bandi esterni. E sul monotematico saltato: «Qualcuno teme dialogo fra maggioranza e minoranza»
venerdì 3 agosto 2018
10.27
Una serie di perdite causata da una gestione «allegra» della partecipata del comune, la nomina dei membri del Cda dell'azienda ottenuta con bandi «sospetti», il «terrore» del dialogo «costruttivo» tra consiglieri di maggioranza e opposizione. Sono tanti i temi sollevati durante la conferenza stampa della Federazione Pares - che include i partiti di opposizione di Governare il Futuro, Insieme per la Città, Laboratorio, Partito Socialista Italiano e Sinistra Italiana - scaturita dal consiglio monotematico sull'Azienda Servizi Vari, che si occupa della gestione del ciclo dei rifiuti in città.
«Preoccuparsi della "salute" economico-finanziaria dell'Azienda – spiegano in una nota stampa i partiti di minoranza - non è certo un esercizio di strumentalizzazione politica. Gli effetti di una gestione non corretta, infatti, si ripercuotono anche sul bilancio del Comune stesso, quindi sulle tasche dei cittadini-contribuenti.
Sotto accusa le «perdite» degli ultimi tre esercizi finanziari (2015, 2016, 2017) e in particolare quelle del 2017, perché se per gli altri due anni «possono anche essere ricondotte agli "accantonamenti per crediti in sofferenza"», spiegano da Pares, «per l'esercizio finanziario 2017 si tratta di una perdita meramente economica, quindi di malagestione, che ammonta a 408.345,00 euro. E questo nonostante, nell'E.F. 2017, non siano stati accantonati a "Fondo rischi" 350mila euro, così come peraltro avvenuto nei due esercizi precedenti (comportamento non giustificato, atteso che non si è ancora definita la questione legale). È del tutto evidente, dunque, che in questo modo la perdita di esercizio sarebbe "schizzata" ad oltre 750mila euro».
Sotto accusa l'Associazione Temporanea d'Impresa (A.T.I.) che l'A.S.V. ha costituito con la Camassambiente S.p.A., per partecipare all'appalto per l'igiene urbana del Comune di Cerveteri, nel Lazio. Secondo l'opposizione, il contratto d'appalto non sarebbe stato rispettato in alcune parti, generando anche un senso di generale insoddisfazione del servizio prestato. Senza dimenticare che la Camassambiente sarebbe stata «oggetto, da parte del Prefetto di Bari, di un provvedimento interdittivo antimafia». Anche se a destare le maggiori preoccupazioni, per Pares, sarebbero le perdite del 2017, che sarebbero «riconducibili ad una errata gestione presso il Comune dell'area metropolitana di Roma. A ciò si aggiunge che la S.p.A. in A.T.I. ha chiesto, ed ottenuto, il concordato preventivo, di fatto congelando il credito di 250mila euro che la A.S.V. vanta nei suoi confronti. Nella migliore delle ipotesi, quindi, tale credito sarà recuperabile per il 30%».
Non convince i partiti di minoranza la spiegazione del sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, secondo cui la perdita, comunque recuperabile nel corso dell'anno, sarebbe dovuta a una previsione sottostimata delle utenze di Cerveteri. Per Pares, infatti, il sindaco «dimentica che, anche per il Comune di Bitonto, l'A.S.V. è stata costretta a maggiori esborsi, per un ammontare che supera 300mila euro, per oneri di selezione e di cernita per la raccolta differenziata, i cui effetti, peraltro, non sono affatto lusinghieri. Tutto ciò, secondo semplici calcoli, porta ad affermare che, per l'anno 2017, la "nostra" Azienda perde circa 500mila euro. Ne consegue che tutti gli appalti esterni hanno creato problemi, e soprattutto perdite, alla A.S.V».
«Il Consiglio monotematico richiesto, sia da consiglieri di minoranza che da quelli di maggioranza – assicurano da Pares - serviva proprio per avere un sereno confronto su tali problematiche e trovare, insieme, i giusti accorgimenti perché l'A.S.V. si risollevasse. Tale opportunità è stata, di fatto, negata. E, a quanto pare, siamo caduti in una trappola ben orchestrata, poiché "ingenuamente" non ci siamo opposti all'inserimento, nell'ordine del giorno, dell'altro punto riguardante le "modifiche allo Statuto dell'A.S.V.". Al sindaco, evidentemente, interessava che la sua maggioranza approvasse unicamente quel punto e poi abbandonasse l'aula. Il tutto è stato molto evidente quando, alla richiesta di anticipazione formulata dal consigliere Carmela Rossiello, la maggioranza ha innalzato le barricate, negandola. Il Sindaco ha interagito con il direttore Pasculli, in un'aula praticamente deserta, non invitando al Consiglio l'Amministratore Unico (A.U.) Castellano. Tale atteggiamento risulta essere alquanto sospetto».
Per i partiti federati d'opposizione l'A.S.V. servirebbe al sindaco «esclusivamente ad attribuire posti di sottogoverno, per non far sgretolare la sua maggioranza. Lo dimostra il fatto che si è affannato a richiedere molteplici certificazioni aggiuntive al candidato Massimo Labianca, che ha poi fatto pervenire al Comitato di Garanzia. Quest'ultimo, pur in presenza delle certificazioni aggiuntive (segno che il sindaco volesse unicamente quel candidato, che risulta essere vicino ad una delle Liste che lo sostiene in Consiglio comunale e che già in passato, con una missiva, aveva rivendicato per sé un posto nella A.S.V.) ha ribadito che le "comprovate esperienze (del candidato) sono esclusivamente di natura consulenziale o afferenti alla frequenza di un master". Quanto alla seconda figura professionale da inserire nel Consiglio di Amministrazione (CdA) dell'A.S.V., dopo aver per anni sbandierato di ricorrere al bando pubblico per non tradire i valori contenuti nella Carta di Pisa, acclarata la non idoneità dei partecipanti (cosa davvero strana dato che tra i partecipanti vi era l'A.U. uscente), invece di rifarne un altro, ne ha nominata una, tirandola fuori dal cilindro, a seguito di una "provvidenziale" manifestazione di interesse della candidata (extra-bando), protocollata in data 26 luglio 2018 (stessa data del Decreto nr 19!!!)».
«La sensazione – conclude la luna nota stampa di Pares - è che qualcuno stia vivendo con terrore il dialogo trasparente e sereno intrapreso tra i consiglieri di minoranza e quelli di maggioranza. Intesa che aveva portato alla richiesta, quasi unanime, del Consiglio comunale. Pur continuando a biasimare il comportamento tenuto in Consiglio comunale, riconosciamo ad alcuni Consiglieri di essersi fatti latori delle intenzioni assolutamente costruttive della minoranza. Ma, evidentemente, il dialogo tanto sbandierato è difficile da digerire».
«Preoccuparsi della "salute" economico-finanziaria dell'Azienda – spiegano in una nota stampa i partiti di minoranza - non è certo un esercizio di strumentalizzazione politica. Gli effetti di una gestione non corretta, infatti, si ripercuotono anche sul bilancio del Comune stesso, quindi sulle tasche dei cittadini-contribuenti.
Sotto accusa le «perdite» degli ultimi tre esercizi finanziari (2015, 2016, 2017) e in particolare quelle del 2017, perché se per gli altri due anni «possono anche essere ricondotte agli "accantonamenti per crediti in sofferenza"», spiegano da Pares, «per l'esercizio finanziario 2017 si tratta di una perdita meramente economica, quindi di malagestione, che ammonta a 408.345,00 euro. E questo nonostante, nell'E.F. 2017, non siano stati accantonati a "Fondo rischi" 350mila euro, così come peraltro avvenuto nei due esercizi precedenti (comportamento non giustificato, atteso che non si è ancora definita la questione legale). È del tutto evidente, dunque, che in questo modo la perdita di esercizio sarebbe "schizzata" ad oltre 750mila euro».
Sotto accusa l'Associazione Temporanea d'Impresa (A.T.I.) che l'A.S.V. ha costituito con la Camassambiente S.p.A., per partecipare all'appalto per l'igiene urbana del Comune di Cerveteri, nel Lazio. Secondo l'opposizione, il contratto d'appalto non sarebbe stato rispettato in alcune parti, generando anche un senso di generale insoddisfazione del servizio prestato. Senza dimenticare che la Camassambiente sarebbe stata «oggetto, da parte del Prefetto di Bari, di un provvedimento interdittivo antimafia». Anche se a destare le maggiori preoccupazioni, per Pares, sarebbero le perdite del 2017, che sarebbero «riconducibili ad una errata gestione presso il Comune dell'area metropolitana di Roma. A ciò si aggiunge che la S.p.A. in A.T.I. ha chiesto, ed ottenuto, il concordato preventivo, di fatto congelando il credito di 250mila euro che la A.S.V. vanta nei suoi confronti. Nella migliore delle ipotesi, quindi, tale credito sarà recuperabile per il 30%».
Non convince i partiti di minoranza la spiegazione del sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, secondo cui la perdita, comunque recuperabile nel corso dell'anno, sarebbe dovuta a una previsione sottostimata delle utenze di Cerveteri. Per Pares, infatti, il sindaco «dimentica che, anche per il Comune di Bitonto, l'A.S.V. è stata costretta a maggiori esborsi, per un ammontare che supera 300mila euro, per oneri di selezione e di cernita per la raccolta differenziata, i cui effetti, peraltro, non sono affatto lusinghieri. Tutto ciò, secondo semplici calcoli, porta ad affermare che, per l'anno 2017, la "nostra" Azienda perde circa 500mila euro. Ne consegue che tutti gli appalti esterni hanno creato problemi, e soprattutto perdite, alla A.S.V».
«Il Consiglio monotematico richiesto, sia da consiglieri di minoranza che da quelli di maggioranza – assicurano da Pares - serviva proprio per avere un sereno confronto su tali problematiche e trovare, insieme, i giusti accorgimenti perché l'A.S.V. si risollevasse. Tale opportunità è stata, di fatto, negata. E, a quanto pare, siamo caduti in una trappola ben orchestrata, poiché "ingenuamente" non ci siamo opposti all'inserimento, nell'ordine del giorno, dell'altro punto riguardante le "modifiche allo Statuto dell'A.S.V.". Al sindaco, evidentemente, interessava che la sua maggioranza approvasse unicamente quel punto e poi abbandonasse l'aula. Il tutto è stato molto evidente quando, alla richiesta di anticipazione formulata dal consigliere Carmela Rossiello, la maggioranza ha innalzato le barricate, negandola. Il Sindaco ha interagito con il direttore Pasculli, in un'aula praticamente deserta, non invitando al Consiglio l'Amministratore Unico (A.U.) Castellano. Tale atteggiamento risulta essere alquanto sospetto».
Per i partiti federati d'opposizione l'A.S.V. servirebbe al sindaco «esclusivamente ad attribuire posti di sottogoverno, per non far sgretolare la sua maggioranza. Lo dimostra il fatto che si è affannato a richiedere molteplici certificazioni aggiuntive al candidato Massimo Labianca, che ha poi fatto pervenire al Comitato di Garanzia. Quest'ultimo, pur in presenza delle certificazioni aggiuntive (segno che il sindaco volesse unicamente quel candidato, che risulta essere vicino ad una delle Liste che lo sostiene in Consiglio comunale e che già in passato, con una missiva, aveva rivendicato per sé un posto nella A.S.V.) ha ribadito che le "comprovate esperienze (del candidato) sono esclusivamente di natura consulenziale o afferenti alla frequenza di un master". Quanto alla seconda figura professionale da inserire nel Consiglio di Amministrazione (CdA) dell'A.S.V., dopo aver per anni sbandierato di ricorrere al bando pubblico per non tradire i valori contenuti nella Carta di Pisa, acclarata la non idoneità dei partecipanti (cosa davvero strana dato che tra i partecipanti vi era l'A.U. uscente), invece di rifarne un altro, ne ha nominata una, tirandola fuori dal cilindro, a seguito di una "provvidenziale" manifestazione di interesse della candidata (extra-bando), protocollata in data 26 luglio 2018 (stessa data del Decreto nr 19!!!)».
«La sensazione – conclude la luna nota stampa di Pares - è che qualcuno stia vivendo con terrore il dialogo trasparente e sereno intrapreso tra i consiglieri di minoranza e quelli di maggioranza. Intesa che aveva portato alla richiesta, quasi unanime, del Consiglio comunale. Pur continuando a biasimare il comportamento tenuto in Consiglio comunale, riconosciamo ad alcuni Consiglieri di essersi fatti latori delle intenzioni assolutamente costruttive della minoranza. Ma, evidentemente, il dialogo tanto sbandierato è difficile da digerire».