La fotografa Antonella Aresta vince il contest nazionale di Ritrattistica

Ha trionfato con lo scatto-ritratto 'Dancer_Arianna' che ritrae una ballerina in un gioco di trasparenze e linee

giovedì 1 dicembre 2022
A cura di Federica Monte
Antonella Aresta nel corso della sua carriera ha immortalato diverse star nazionali e internazionali, per citarne solo alcune Lenny Kravizt, Fabrizio Bosso, Brian Eno e qualche settimana fa Sergio Cammariere. Ha collezionato diversi premi e riconoscimenti, l'ultimo, il primo premio nel contest nazionale di ritrattristica organizzato dall'AFVP, l'Associazione Fotografi Videografi Professionisti.

La cerimonia di premiazione si è svolta lo scorso 15 novembre, presso Palazzo Sottile Meninn di Gravina in Puglia, presenti tra gli altri anche Franco D'Aponte, Anita Maggiani e Damiano Errico. La fotografa bitontina è stata premiata per lo scatto-ritratto in bianco e nero intitolato Dancer_Arianna, che ritrae una ballerina in un gioco di trasparenze e linee, dettato dal tessuto nero, immortalata con le braccia posizionate come se fossero una cornice in una espressione intensa che ha rapito la giuria.

«È una grande soddisfazione, sono molto felice per questo ennesimo riconoscimento. Ho sempre avuto voglia di lottare e di valorizzare l'arte fotografica. Non è sempre stato facile, a Bitonto, al sud, l'arte fotografica non è spesso considerata come merita – ha affermato Antonella intervistata da BitontoViva - Sono contenta di essere diventata un punto di riferimento per la comunicazione fotografica non solo nel mio paese. E la cosa più bella è che la ritrattistica stia tornando di moda, soprattutto i ritratti di famiglia. Inoltre, molti professionisti, oggi, sono sempre più interessati a curare la loro immagine, per comunicare attraverso i canali social».

Per fotografare, l'artista bitontina non segue le tendenze americane o di massa «ricerco il mio stile, mi ispiro al grande Giovanni Gastel e a Joseph Cardo. Il compito del fotografo è quello di svelare il soggetto, fargli cadere tutte le maschere. I ritratti che scatto sono diversi l'uno dall'altro, perché aspetto che sia il soggetto a rivelare la sua identità. È come se nel momento in cui scatto io mi eclissassi per lasciar spazio al protagonista della foto».

Rispetto all'expoit della fotografia nel mondo moderno, la ritrattista bitontina ha le idee molto chiare «è bello che la fotografia sia alla portata di tutti, però la gente deve fare una distinzione tra il professionista l'amatore. Bisogna studiare tanto. Sono contenta che grazie agli smartphone la fotografia sia diventata espressione popolare, ma non bisogna mai confondere le due dimensioni».