La musica immaginaria mediterranea di Raiz e i Radicanto oggi a Bitonto chiude il festival Di Voce in Voce

Appuntamento alle 20 al teatro Traetta. Ingresso gratuito su prenotazione

domenica 7 ottobre 2018 9.07
Stasera al teatro "Traetta" di Bitonto (inizio alle 20 con ingresso gratuito su prenotazione: 080.3742636), nell'ambito della X edizione del Festival Metropolitano "Di Voce in Voce". Claudio Prima e Rachele Andrioli riscrivono la tradizione con "i piedi nell'acqua, a volto scoperto". Gli spettatori si faranno scompigliare le idee e restituire forma e lezione al mare, pazienza e distacco, sale e fortuna. Le canzoni nascono con il piglio curioso di chi non è stanco di mettersi in cammino, con mani attente. Le dita inumidite che indicano la rotta. Sono canzoni che hanno imparato il trucco del marinaio, mescola ardita di riso e pianto. L'organetto si fa bandiera delle tradizioni di tutti i venti, aria spinta a forza, che geme e germina. La voce di Rachele è la voce di tutte le donne del Sud.

A seguire sarà presentato il nuovo disco "Neschama", nato dall'incontro dell'universo sonoro di Raiz con i Radicanto, legame consolidato negli ultimi anni con la realizzazione di diversi prodotti discografici. Tra gli ospiti ci sarà Rita Marcotulli e Mauro Pagani, una musica immaginaria mediterranea e meticcia. Un concerto potente e raffinato al tempo stesso, in cui l'universo sonoro di voci che si intrecciano a ritmi cadenzati, gli echi delle corde, delle pelli e dei papiri, scivolano come rivoli di un racconto che sembra non avere mai fine. Cantighe sefardite, salmi, canzone napoletana, fado portoghese, ritmi nordafricani, mediorientali, asiatici: lingue e linguaggi che si inseguono, una "democrazia del pentagramma", il mediterraneo come realtà panregionale, senza frontiere; parole che si fanno suono, che evocano la canzone stessa. "In un momento storico in cui tutto è ultraparcellizzato, nel mondo del lavoro come nell'arte, abbiamo pensato ad un'operazione di interazione come questa – commentano gli artisti -: desueta oggi, all'ordine del giorno neanche l'altro ieri. Ci piace pensare che le espressioni artistiche, benché di varia natura, siano sempre il risultato di una reciproca influenza: e così l'atmosfera di un concerto, piuttosto che di un disco, sono spesso il risultato di altri ascolti, di visioni di film o contemplazione di opere di arte figurativa, oltre che, naturalmente, del personale vissuto degli artisti che lo propongono".