La piccola Giada ha la leucemia: gara di solidarietà per aiutarla
In campo anche il museo del Bari e il beniamino dei biancorossi Igor Protti
giovedì 28 gennaio 2021
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Ci sono anche i beniamini del passato e del presente ad aiutare la piccola Giada, la bambina di appena 4 anni di Bitonto affetta da una Leucemia linfo blastica acuta di Tipo B. La diagnosi per i coraggiosi genitori di questa piccola guerriera, Cristian e Marianna, è arrivata beffardamente nella notte tra Pasqua e Pasquetta dello scorso anno. L'avevano portata al Policlinico per una perdurante perdita di sangue dal naso, ignari di dover ricevere, di lì a breve, la tremenda notizia. I due ragazzi non si sono però arresi e si sono subito dati da fare, sostenuti da tutta la comunità bitontina prima e da tanti altri anche fuori. A partire dal Museo del Bari, che raccoglie cimeli e ricordi delle imprese calcistiche della squadra del capoluogo. Su iniziativa del presidente, Luigi De Laurentis, che aveva messo in palio due maglie e diversi palloni, è partita infatti un'asta benefica che ha coinvolto anche il bomber dei biancorossi "di oggi" Antenucci e "di ieri", Igor Protti.
Alla bella prova di solidarietà che sta ricevendo, la famiglia della piccola Giada si è vista contrapporre le conseguenze della pandemia da Coronavirus, che hanno lasciato il papà Cristian senza lavoro in un momento in cui la disponibilità di uno stipendio avrebbe regalato maggiore serenità alla sua indomita principessa. E visto che i guai non vengono mai da soli, questi sfortunati ragazzi hanno anche dovuto subire la distruzione dell'auto con cui si recavano in ospedale per sottoporre Giada alle preziose cure: la vettura è stata data alle fiamme da ignoti, lasciando a piedi la famiglia in un momento tanto delicato.
La solidarietà, però, potrebbe essere più forte di ogni ostacolo: grazie al coinvolgimento di tutti questi attori, sono stati raccolti già 3500 euro, ma altri ne potrebbero presto arrivare anche attraverso la pagina facebook – TutticonGiada – nata per sostenere la piccola Giada. Mentre i volontari di Protezione Civile del Sass di Bitonto, guidati da Luigi Presicce, hanno messo a disposizione un loro mezzo per condurre la piccola al Policlinico per le cure.
Dal punto di vista clinico le condizioni della bambina sono al momento stabili con i globuli bianchi in diminuzione, che è una buona notizia, anche se in questi casi tutto può cambiare nel giro di poche ore.
Ma di fondamentale importanza sarà riuscire a tentare di dare un lavoro a papà Christian: «Osservare la solidarietà e la vicinanza di tante persone è meraviglioso – ha detto il ragazzo – ma vorrei poter far fronte direttamente al necessario per la mia famiglia in maniera indipendente».
Alla bella prova di solidarietà che sta ricevendo, la famiglia della piccola Giada si è vista contrapporre le conseguenze della pandemia da Coronavirus, che hanno lasciato il papà Cristian senza lavoro in un momento in cui la disponibilità di uno stipendio avrebbe regalato maggiore serenità alla sua indomita principessa. E visto che i guai non vengono mai da soli, questi sfortunati ragazzi hanno anche dovuto subire la distruzione dell'auto con cui si recavano in ospedale per sottoporre Giada alle preziose cure: la vettura è stata data alle fiamme da ignoti, lasciando a piedi la famiglia in un momento tanto delicato.
La solidarietà, però, potrebbe essere più forte di ogni ostacolo: grazie al coinvolgimento di tutti questi attori, sono stati raccolti già 3500 euro, ma altri ne potrebbero presto arrivare anche attraverso la pagina facebook – TutticonGiada – nata per sostenere la piccola Giada. Mentre i volontari di Protezione Civile del Sass di Bitonto, guidati da Luigi Presicce, hanno messo a disposizione un loro mezzo per condurre la piccola al Policlinico per le cure.
Dal punto di vista clinico le condizioni della bambina sono al momento stabili con i globuli bianchi in diminuzione, che è una buona notizia, anche se in questi casi tutto può cambiare nel giro di poche ore.
Ma di fondamentale importanza sarà riuscire a tentare di dare un lavoro a papà Christian: «Osservare la solidarietà e la vicinanza di tante persone è meraviglioso – ha detto il ragazzo – ma vorrei poter far fronte direttamente al necessario per la mia famiglia in maniera indipendente».