La piccola Rosalba è stabile ma ancora in gravi condizioni

Negativi, intanto, i controlli dei Nas sui cibi assunti dalla paziente

venerdì 16 agosto 2019 11.01
Non ci sono miglioramenti sensibili da registrare, ma almeno le crisi degli scorsi giorni che le hanno causato ben tre arresti cardiaci sembrano essersi arrestate.
Restano gravi le condizioni della piccola Rosalba, la bambina bitontina di appena 2 anni colpita da Seu, la Sindrome emolitico-uremica, che da alcuni giorni lotta fra la vita e la morte nell'ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari.

La bimba era stata ricoverata giovedì a causa di una diarrea emorragica, sintomo che ha fatto subito scattare il protocollo di sorveglianza istituito dalla Asl lo scorso anno dopo l'emergenza Seu e che ha consentito di rilevare la presenza della tossina Vtec, generata dal batterio dell'Escherichia Coli. La piccola è stata sottoposta ai trattamenti di idratazione e alimentazione via flebo, ma l'infezione ha reso necessario il ricovero in Nefrologia pediatrica per la dialisi. Qui però si è verificato un primo arresto cardiaco che ha fatto scattare un nuovo trasferimento in Terapia intensiva dove il suo cuore si è fermato altre due volte. Grazie al grande lavoro dei medici le funzionalità cerebrali non sembrano compromesse, ma la situazione è molto seria e la prognosi resta riservata.

Nel frattempo i Carabinieri del Nas hanno proseguito l'inchiesta, in parallelo con quella del Dipartimento di prevenzione della Asl di Bari e approfondito le analisi, al momento tutte negative, sugli ambienti e sui cibi che la bambina sembra aver ingerito negli ultimi 15 giorni. Se non si è ancora in grado di risalire all'origine del contagio, di certo è però scongiurato il rischio di una diffusione del batterio visto che negative sono state anche le analisi sulle persone che sono state attorno alla piccola in questi giorni.