La Processione di Gala regala una notte d'incanto

Il corteo sfila a partire dal tramonto e chiude il Venerdì Santo

venerdì 14 aprile 2017 20.21
A una manciata di ore di distanza dalla suggestiva Processione dei Misteri, Bitonto si veste ancora una volta dei colori, dei profumi, delle atmosfere della tradizione, con la Processione di Gala del Venerdì Santo. Accompagnata dalla luce tenue del tramonto, la processione parte dalla Chiesa del Purgatorio e percorre il centro antico e le strade cittadine fino a notte inoltrata, quando le luci della città si spengono lasciando solo il fuoco di alcune grandi fiaccole, disposte lungo la strada, a illuminarne il percorso. Il corteo si ritira solo all'alba del sabato Santo, per una notte di intensa e commossa partecipazione al dolore di Cristo.
In processione sfilano le tre statue del Cristo in culla, dell'Addolorata e del Legno Santo, precedute da un suonatore di piffero, che apre il corteo, e dai rappresentanti delle confraternite. Il tutto accompagnato dalle struggenti marce funebri suonate dalla banda cittadina.
Il corteo, non diversamente dalla processione dei Misteri, ha origini antiche, risalenti addirittura al Medioevo e alle Sacre Rappresentazioni legate alla Passione di Cristo, tipiche della tradizione popolare d'allora.
La culla del Cristo Morto, la prima delle statue a sfilare, fu realizzata a Napoli nel 1880 dall'artista Raffaele Vitolo in legno intarsiato rosso con putti e fiori dorati che sostengono la figura di Cristo.
A seguire, la Madonna Addolorata, con la disperazione tangibile che le si legge in viso, circondata da 111 candele che, assieme alle fiaccole, costituiscono l'unica fonte di illuminazione delle strade al passaggio del corteo. La tradizione vuole che la Madonna sia apparsa in sogno all'autore della statua, Colombo, appena terminati i lavori per la sua realizzazione, rivolgendogli le parole: "Mi hai vista in cielo e mi hai realizzata sulla terra".
Dopo la Vergine, sfila una copia della Sacra Sindone risalente al 1646. Subito dopo, è il turno del Legno Santo, preceduto da un intenso odore di incenso, custodito in un trofeo allestito ogni anno a tema diverso.
Il sindaco Michele Abbaticchio, assieme alle altre principali autorità cittadine, chiude la processione, come richiede la tradizione, ultimo di una lunga folla di devoti.